Il presidente della Provincia di Rovigo, Federico Saccardin, in questi giorni si trova a Baku per una delicata missione diplomatica, legata al presunto complotto ordito da Tornello Vianello contro il padre Monello Vianello con la collaborazione di una lobby di vetusti scaldapoltrone ammuffiti.
In un discorso alla televisione di stato azera, seguito con grande attenzione dai miei gatti, Saccardin ha chiesto al presidente Ilham Aliyev di "continuare negli sforzi per tutelare l'incolumità del nostro concittadino, in attesa che noi si addivenga a una soluzione diplomatica con i componenti della spedizione capeggiata da Tornello Vianello, in modo da evitare inutili spargimenti di sangue". Aliyev, dal canto suo, ha ribadito che se qualcuno cercherà solo di torcere un capello al suo protetto, avrà il piacere di garrotarlo personalmente. "Quanto al signor Tornello - ha aggiunto - abbiamo la sua foto segnaletica e lo mettiamo dell'avviso: se oserà anche solo mettere piede in Azerbaijan l'ordine è di abbatterlo immediatamente senza chiedere chi va là". Una dimostrazione di forza che non è piaciuta a Saccardin, il quale ha invocato maggiore equità, nell'interesse di tutelare tutti i protagonisti di questa triste vicenda.
Lo sforzo diplomatico di Palazzo Celio, unito alle minacce del presidenze azero, sembrano comunque avere avuto riflessi sulla spedizione, che viene seguita in diretta al Corriere del Veneto grazie alla partecipazione del direttore Ugo Savoia e di un suo collaboratore di fiducia di cui al momento mi sfugge il nome. "Confermo che il cuoco ghanese Kwame e il buon JosèParapeiros De Parapeiras hanno lasciato il gruppo da qualche giorno - scrive in una nota il direttore del giornale - Smentisco invece che sia stato per le indegne pressioni ricevute dall'alto, che per nulla ci intimoriscono. Kwame e Josè hanno fatto una scelta dettata da motivi personali, pienamente accolta da tutti i componenti della spedizione". Adolf, il collaboratore altoatesino della prestigiosa testata veneta, avrebbe invece deciso di rimanere nel gruppo solo dopo un serrato braccio di ferro con il direttore: il malcontento inziale, infatti, sarebbe sorto dopo che Savoia aveva stabilito che ai componenti della spedizione sarebbe andato appena il 20% della taglia per la testa di Monello Vianello, fissata dal figlio in 250 euro, da dividere in parti uguali. Con l'uscita di scena di due componenti, dunque, la fetta destinata ad Adolf si è generosamente accresciuta, rendendo la sfida più appetibile. Sembra tuttavia che Marcello Gagliardi Foccas de Pepoli sia già partito su richiesta di Savoia per aggregarsi alla spedizione. Interpellato al cellulare, Marcello ha confermato di essere in viaggio: "Ho preso in prestito la Lamborghini del babbo e ho fatto venire con me Giulietta, una mignotta di Fiesso D'Artico molto brava ed educata, che mi terrà compagnia durante il lungo tragitto che ci attende".
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