sabato 24 gennaio 2009

I cinesi comprano Palazzo Nodari

"Ho una notizia buona e una meno buona". Così l'assessore al bilancio, Angelo Milan, ha introdotto ieri la conferenza stampa con cui ha annunciato alla cittadinanza di avere incamerato nuove risorse nel bilancio comunale per 200 milioni di euro.
Una cifra spaventosa, incassata con abili azioni di compravendita: "Abbiamo venduto Palazzo Nodari ai cinesi - spiega Milan - A molti non piacerà, ma d'altro canto la cifra che ci hanno offerto, rigorosamente in contanti, era tale da indurre a riflettere. Con tutti questi soldi si possono fare un sacco di cose!" Con la liquidità acquisita, il Comune avvierà immediatamente una serie di opere pubbliche a lungo attese, come l'abbattimento del multipiano, troppo lontano dal centro cittadino, per realizzare un parcheggio sotterraneo di 16 piani interrati direttamente sotto piazza Vittorio Emanuele, con accesso da corso del Popolo, per facilitare la vita ai rodigini e aiutare il commercio del centro storico. Inoltre saranno realizzati l'atteso raccordo anulare attorno alla città, tre caselli autostradali nuovi, palazzetti dello sport in tutte le frazioni. Non sono previsti, al momento, investimenti sul sociale o per calmierare le rette della casa di riposo rodigina: "Non ci sono fondi sufficienti", spiega Milan. Invece sarà risolto il grave problema delle strade dissestate: tutta Rovigo sarà riasfaltata ogni due settimane in orari notturni. Il porfido sarà rappezzato in tempo reale da squadre di centinaia di operai che vagheranno per la città per tenere d'occhio lo stato della zona pedonale.
La scelta di fare cassa vendendo la sede comunale ai cinesi fa discutere la città. Gli immobiliaristi della Repubblica Popolare Cinese, dopo avere rilevato lo storico bar Franchin, starebbero gradualmente entrando in possesso di mezza città, come denunciato recentemente dal Gazzettino. Preoccupato l'assessore ai Lavori Pubblici, Graziano Azzalin: "Certo, questa boccata d'aria nel bilancio comunale mi consentirà di avviare un sacco di opere pubbliche - commenta - Ma questo boom cinese mi preoccupa: ho saputo che di recente hanno comprato anche Parco della Vittoria e Bastioni Gran Sasso, mentre sarebbero in trattative per la centrale elettrica e la stazione nord". Azzalin invoca comunque la massima moderazione: "Intanto gli amici orientali hanno promesso di non sfrattarci dal nostro bel palazzo almeno per i prossimi quindici anni - spiega - E poi abbiamo verificato la loro indubbia capacità di gestire bar altrimenti destinati alla chiusura, dunque non fasciamoci la testa prima di essercela rotta". Durissimo l'attacco di Antonello Contiero, segretario della Lega Nord polesana: "Fra pochi anni avremo un sindaco cinese! - ipotizza sobriamente - Il Comune sta vendendo, lotto a lotto, la nostra città a una potenza straniera. Già me li vedo a sostituire la statua del leone di San Marco con quela di Mao Tse Tung! Fermiamoli prima di trovarci a mangiare riso tutti i giorni e scrivere scarabocchi incomprensibili!" Ma un'inchiesta del Sole-24 Ore Nordest rivela che proprio la Lega Nord rodigina avrebbe recentemente venduto la propria sede a imprenditori cinesi, per fare cassa in vista delle elezioni provinciali. Controcorrente la presa di posizione del leader degli industriali, Fabrizio Rossi: "Ho investito molto nella Repubblica Popolare Cinese - dice - Ho saputo apprezzare la via cinese al socialismo, la loro capacità imprenditoriale e la loro etica del lavoro. Indubbiamente credo che l'insediarsi di attività produttive gestite da figli del Celeste Impero non possa che portare in Polesine quel valore aggiunto in grado di sostenere l'economia in tempi di crisi".

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Posso dire che il presidente Mao è più simpatico di qualsiasi rappresentante di casa Savoia?

Vanni Destro ha detto...

La Cina è inevitabilmente vicina.
Io apprezzerei molto un Merchiori con gli occhi a mandorla.
E poi due progetti al povero Angelo Milan glieli vogliamo far fare?
Che so, un centinaio di PIRUEA magari.
Dal recupero del recupero della zona ex Gabar con la costruzione di una torre polifunzionale di 300 piani però senza parcheggi fino alla trasformazione dell'aereoporto per ultraleggeri di S. Apollinare in un'ennesima sede staccata della Caserma Ederle, come al Dal Molin a Vicenza.
Per far contento Azzalin gli si costruisce un palco nuovo all'area permanente dell'ex Festa dell'Unità di Borsea.
Roba di lusso!

Anonimo ha detto...

l'area di s.apollinare è di proprietà sel censer...probailmente verrà cambiata la destinazione d'uso propio per far cassa! non credo siano previsti aereoporti ma sicuramente diventerà area fabricabile...