venerdì 30 ottobre 2009

Happy end, anzi Gay End

Antenore e Cicciuzzo Monello si amano e hanno deciso di trascorrere assieme il resto della loro vita, lasciandosi alle spalle le sofferenze che hanno accompagnato la loro nascita.
Lo hanno annunciato ieri alla madre di Antenore, la pornodiva Gesualda Laputtana, e all'autore di questo blog, nella cui residenza privata sono ospiti dopo la fuga dal Polesine. Sia Antenore che Cicciuzzo Monello, come ricorderete, sono frutto di manipolazioni: il primo, fatto nascere a forza su ordine di Scienza & Vita, per impedire alla madre di abortirlo, dopo aver scoperto che il padre, anzichè essere il compagno Vianello Monello, era Cicciuzzo Sconciaforni, che tra l'altro era suo fratello; il secondo, un clone malriuscito di Vianello Monello, che a causa della promisquità di Gesualda di cui sopra, è risultato essere un ibrido in cui parte del Dna è in realtà quello di Cicciuzzo Sconciaforni. Entrambi portati all'età di vent'anni grazie ad un acceleratore metabolico, ora vogliono rifarsi una vita.
Si sposeranno in Repubblica Zenana, il piccolo stato indipendente fondato da Ernesto Zen nei pressi di Baricetta (il primo al mondo a dichiarare guerra alla Padania), in cui da tempo sono autorizzati i matrimoni e i patti di convivenza tra persone dello stesso sesso. Il presidente Zen ha accettato di celebrare personalmente la cerimonia, a cui parteciperà in veste di padrino Monello Vianello (da sempre sostenitore della causa gay e di tutte le cause che infastidiscono il clero) e Gesualda Laputtana, oltre a numerosi amici, tra cui gli ex candidati a consiglieri provinciali, Nat Goldman e Jeff Savage, da tempo uniti in una relazione omosessuale che ha destato scandalo politico, in quanto i due correvano per fazioni avverse (potenza dell'amore!). I neo sposi lasceranno poi la Repubblica Zenana per un lungo viaggio di nozze in Giamaica.
La vicenda stranamente non ha suscitato grande scandalo: "Francamente è ormai impossibile capirci qualcosa, facciano quel cazzo che vogliono", commenta a bruciapelo il B.V. Paolino. Il parroco di Bosaro non ha commentato direttamente la storia, ma si è limitato a pubblicare sul bollettino parrocchiale un articolo tratto dalla rivista conservatrice "La crociata", in cui si rammentano ai sodomiti le orrende pene a cui verranno sottoposti quando bruceranno all'Inferno.

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