Appena tagliato il nastro e terminato di recitare il Padre Nostro, il sindaco, Fausto Merchiori (al suo ritorno al governo della città dopo l'esperienza rivoluzionaria di Antonio Costato), ha invitato sua Eminenza a degustare un gelato, gentilmente offerto dalla ditta. E monsignor Soravito ha accettato di buon grado: "Ma perchè no? Mi faccia un bel cono cioccolato, vaniglia e amarena". Forse per un'eccesso di zelo, forse per maldestria, il ragazzo dietro al bancone frigo ha realizzato però una vera e propria trappola ai danni dell'alto prelato: alla prima leccata, infatti, la sovrastante pallina di cioccolato si è staccata come una valanga dal cucuzzolo della montagna, cadendo addosso al vescovo e imbrattandone il sacro abito talare. Inutile il tentativo del primo cittadino e dell'assessore regionale Renzo Marangon di fermare con un balzo felino la terribile palla di gelato, prima che essa toccasse le vesti di Sua Eminenza. Tutto si è consumato nell'arco di pochi secondi, tra gli sguardi attoniti degli astanti: perfino monsignor Soravito, colto di sorpresa, è rimasto interdetto nel ritrovarsi con l'abito da cerimonia completamente inzaccherato di cioccolato. Poi, la concitazione: Merchiori è stato il primo a frugare le proprie tasche, gridando disperatamente "Qualcuno qui ha un fazzoletto?" L'immediata mobilitazione ha consegnato tra le mani del primo cittadino un pacchetto di Kleenex, con cui ha subito provveduto ad aiutare il vescovo nell'operazione di pulitura dell'abito. "Permetta che l'aiuti, sono davvero mortificato", borbottava imbarazzato Merchiori, mentre Sua Eminenza cercava di minimizzare.
La scena non è sfuggita alle forze dell'ordine: transitava di lì una pattuglia della Polizia, reduce dall'operazione "Cornetti alla Crema", che aveva portato al sequestro di quattro cappuccini e nove brioches in un bar vicino, durante un raid ancora coperto dal segreto. I poliziotti sono entrati immediatamente in azione per fermare l'autore di quello che i giornali hanno poi battezzato "il cono killer". Il giovine si è rapidamente dato alla fuga, spintonando i presenti, inseguito dalle gazzelle a sirene spiegate. L'attentatore è stato infine immobilizzato all'altezza di piazza Roma e quindi condotto immediatamente in Questura per un confronto all'americana a cui hanno partecipato il sindaco, Sua Eminenza e l'assessore al Commercio, Nadia Romeo. Polizia e mezzi di informazione, comunque, hanno ritenuto opportuno non divulgare nome e foto dell'arrestato, in quanto non si trattava di uno straniero.
Nel trambusto è rimasto gravemente ferito Pinocchio, ancora una volta presente all'inaugurazione in quanto cittadino onorario di Rovigo. Travolto da un'auto della Polizia, è stato poi calpestato nel fuggi fuggi generale. Subito un'ambulanza del Suem 118 ha provveduto a raccoglierne il corpo, per trasportarlo nella solita falegnameria, dove si trova sotto stretta osservazione. "Le sue condizioni sono critiche - spiega Mastro Ciliegia, un familiare del burattino di legno - Non reagisce agli stimoli e viene tenuto in vita dalle macchine. Stiamo seriamente meditando di staccargli la spina e riciclarlo per farne uno sgabello".
(nella foto, il momento dell'arresto)
3 commenti:
Fossero sempre così le notizie di cronaca nera!
Urco can! E' tornato Vianello Monello o chi per lui sul Corriere! Pazzesco! "Federico ed Handybag il borgo perduto"! Momenti di imperdibile trash! Ma non era passato alla concorrenza?
Torna il cretino? E io ricomincio a non comprare più il giornale
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