Siamo a tiro dei mille post e abbiamo raggiunto le trentamila visite. Ci stavamo beatamente crogiolando sugli allori, in senso non metaforico, quando ci chiama al cellulare l'esponente leghista Spiraivovi Scaranello, da noi recentemente citato in un articolo sull'ipotesi di costruire a Villadose il primo Cie del Veneto, gemellando il lager per immigrati al festival Voci per la Libertà, in modo da insegnare loro un po' di cose sui diritti umani e magari esportarle nei loro paesi dittatoriali una volta rimpatriati.
"Avete riportato solo parte delle mie dichiarazioni", ha protestato il giovine Scaranello, che ha preteso una rettifica. Dopo avere ribadito che noi pubblichiamo quel cazzo che ci pare, lesti gli abbiamo strappato una nuova rutilante intervista telefonica, mentre egli sorseggiava avidamente un bric di pompelmo gelato che gli procurava temporanee emicranie. Ora speriamo che l'onnipresenza di questo giovine opinionista padano non rubi la scena al beniamino dei lettori, Cicciuzzo Sconciaforni.
Caro Scaranello, riprendiamo da dove avevamo smesso di ascoltarti l'altra volta...
Sì.
Avanti.
Allora, voi avete citato la parte del festival, ma il mio progetto, che ho esposto al ministro Maroni, è molto più articolato. Io credo che i centri per immigrati debbano essere integrati con la vita della comunità, altrimenti la gente li percepisce solo come dei corpi estranei che non portano nessun beneficio economico. E allora serve un progetto di largo respiro. Io dico: coinvolgiamo gli immigrati nelle celebrazioni della centuriazione romana di Villadose. Una volta l'anno i cittadini villadosani potrebbero entrare nel Cie, trasformato in un'arena per i giochi dei gladiatori. Qui gli extracomunitari impersonerebbero i gladiatori delle colonie romane e gli faremmo affrontare le tigri, i leoni, gli elefanti e tutti quegli animali del circo che piacciono ai bambini. E poi addestriamo i nostri giovani per fare i duelli con gli stranieri. Tutto vero, eh! Mica con le spadine di plastica.
Non le sembra un po' cruento?
Se lei ha una proposta migliore, la faccia. Le anime belle come voi sono sempre brave a criticare, però io di proposte non ne sento mai. Io dico invece che così verrebbe un sacco di gente a Villadose e farebbe girare il commercio, che il dio Eridano sa quanto ce n'è bisogno con questa crisi che c'è.
Interessante, ma voi che parte fareste?
In che senso?
Intendo: voi non eravate quelli di sangue celtico? Cosa c'entrate voi coi romani?
Ah, ma noi facciamo anche la simulazione della battaglia tra i celti e i romani. E noi ovviamente facciamo i celti, sì, certamente.
Certo, peccato che il Veneto fosse popolato dai veneti, appunto, non dai celti. Secondo Virgilio, Plinio il Vecchio e Catone, i veneti erano una popolazione proveniente dalla Paflagonia, regione dell'Asia minore. Il loro capo fu ucciso nella guerra di Troia ed essi, guidati dal vecchio saggio Antenore, navigarono fino al nostro territorio, che conquistarono, scacciando i legittimi proprietari: gli euganei. Quindi il Veneto appartiene a un popolo di immigrati che hanno rubato la loro terra ad altri. Non crede che a questo punto sia giusto restituire agli euganei la loro patria?
Eh, non lo so. Questo bisogna chiederlo al nostro governatore, Luca Zaia.
1 commento:
Agenzia ANSIA
dal nostro inviato Vanni Destro
Rovigo - Quasi unanimemente apprezzata dal mondo politico provinciale la proposta del giovine leghista di Villadose Spiravovi Scaranello di utilizzare gli ospiti del prossimo Cie polesano come gladiatori durante la tradizionale Festa della Centuriazione villadosana.
"Lo sapevamo che il buon Spiravovi non si sarebbe lasciato sfuggire questa ricca opportunità", ha dichiarato Renzo Marangon, leader del movimento ambientalista Fare Ambiente, detto Cemento che ride, facendo eco a dichiarazioni analoghe rilasciate dagli esnenti polesani delle più disparate appartenenze. In particolare i consiglieri regionali Graziano Azzalin, PD, e Cristiano Corazzari, Lega Nord, in una nota congiunta, hanno dichiarato che un progetto del genere, quand'anche controverso per collocazione della struttura, va governato cercando di trarne il maggior vantaggio economico possibile. Unica voce dissonante si è levata da Isi Coppola che ha affermato decisamente: "Io non c'ero e, se c'ero, dormivo" e si è girata dall'altra parte continuando a ronfare.
Nulla da dire, il giovine Spiravovi Scaranello si propone come figura politica nuova del Polesine, ma nel solco della tradizione: per due soldi svenderebbe anche sua madre, figuriamoci il Polesine.
Intanto si registra una mega rissa, nata durante una riunione dei 50 sindaci della provincia, che, saputo che la compensazione per l'insediamento della struttura detentiva per clandestini avrebbe fruttato ben 125 euro, un pacchetto di caramelle gommose e 5 bottoni in finta madreperla, hanno scatenato la bagarre per ospitare il Cie nel proprio territorio comunale.
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