martedì 29 settembre 2009

Alla ricerca di Gesualda


"Signor Robqrto, le ho concesso di seguirmi, ma ora stia zitto e lasci fare a me". L'ispettore Cibotto si fece avanti tra le fronde, tenendo a portata di mano la pistola.
Erano appena penetrati nel territorio della Repubblica Zenana. Facile, visto che il libertino e libertario presidente Ernesto Zen non aveva voluto muri alle frontiere. Ma non esente da rischi, visto che il paese era formalmente in guerra con la Padania e di recente alcune ronde di cittadini perbene avevano fatto irruzione armati di torce e forconi, accusando la pacifica repubblica di essere troppo tollerante su gusti e pratiche sessuali dei suoi abitanti.
"Non bastavano quei dementi di cicciuzziani a incasinare abbastanza il mondo", borbottò Cibotto, mentre si faceva largo tra le frasche. Robqrto lo seguiva a breve distanza, con i sensi all'erta come un cane da caccia. "La mia informatrice segreta, la maga Siria di Telegranducato, mi ha rivelato l'esatta posizione della casa di Vianello Monello e Gesualda. Non solo, mi ha anche spiegato come trovare le coordinate Gps da Google Maps per metterle nel navigatore satellitare, ma questo è un altro discorso". L'ispettore indicò una villetta immersa nell'oscurità e circondata da alberi secolari. Le finestre erano illuminate. Dall'interno provenivano le note di "Non, je ne regrette rien" di Edith Piaf. "Stanno ballando", ipotizzò Cibotto. "Speriamo che non le abbia danneggiato le tette", aggiunse incomprensibilmente Robqrto. Cibotto si incamminò verso la porta. "Aspetti - disse Robqrto - vengo con lei. Proverò io a convincere mia sorella a tornare a casa".
Bussarono. Aprì Vianello Monello: indossava un tight grigio antracite e pantofole pelose verdi ai piedi. "E voi chi siete?", chiese stizzito. "Dobbiamo parlare con la signora Gesualda - attaccò Cibotto, mentre irrompeva nell'abitazione con Robqrto - Il signore qui con me è suo fratello. E' venuto per implorarla di tornare con la famiglia". La musica all'interno cessò di colpo.Gesualda apparve sulla porta del salone, in camicia da notte, bianca in volto. "Io non ho nessun fratello! - gridò - Chi è lei?" Cibotto guardò Robqrto con aria interrogativa, prima che l'irreparabile accadesse.

(continua)

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