E' durata poco la conversione di Cicciuzzo Sconciaforni, l'ex pornodivo candidato alle provinciali, morto, risorto in forma di zombie, annichilito dall'invertitore metabolico di Gaio Barfowskji e quindi ritornano sotto forma di reincarnazione perpetua del suo albero genealogico. Dopo la visita alla Madonna Addolorata del Perdono di Cavarzere e le belle parole scambiate con Padre Pio, sembrava che Cicciuzzo avesse ritrovato la serenità perduta nel suo marasma identitario. Ma è bastata una parola scortese da parte di chi, si credeva, lo avrebbe dovuto sostenere, a rompere l'incanto.
Tutto è successo ieri, allorchè Cicciuzzo Sconciaforni, temporaneamente nei panni del suo antico avo Romualdo di Roccabruna degli Sconciaforni e della sua altrettanto decrepita ava Marinella, mignotta di Correggio (una delle tante donne di malaffare di cui è costellato l'albero genealogico degli Sconciaforni), si è presentato al parroco del suo paese natio per rivolgergli una richiesta sconcertante: "Voglio sposare me stesso e tutte le mie parentele accluse nell'unico corpo di Cicciuzzo Sconciaforni, così da suggellare l'unione che Dio mi ha dato come miracolo attraverso il sacro rito del matrimonio". Incredule le parole di don Mauro, che lo ha presto liquidato: "Va là, a tiè matt! - ha esclamato - Guardati, non si capisce se sei un uomo o sei donna e quell'abito da sposa ti sta stretto di due taglie. Io mi attengo a sani principi, non sposo strani organismi geneticamente modificati con se stessi in riti che vilipendono la sacralità dell'unione tra due persone. Piuttosto sposo un recchione!"
Risposta che non è piaciuta a Cicciuzzo, il quale, rifacendosi all'esperienza di "Schizzo", bisavolo perito nella guerra dei Cent'anni, ha tentato di persuadere don Mauro sfoderando un kalashnikov. Fortunatamente l'intervento dell'antenata ottocentesca Klarina, apprezzata sarta di Gorizia, ha impedito che il prete venisse sforacchiato da centoventiquattro pallottole ad alta perforazione. Cicciuzzo si è quindi allontanato, litigando con se stesso con sette voci diverse che si alternavano, tra cui una che bestemmiava a tutto spiano Padre Pio. Intervistato da una tv locale, don Mauro ha dichiarato: "Non me ne frega un cazzo del suo dramma umano, io mi attengo alla dottrina. Come caspita facevo a sposare tutti con tutti, cos'è un'ammucchiata? Vada a farsi sposare dal prete di Abano Terme, quello là, come si chiama? Quello là... Insomma, vada a farsi sposare da quello là se vuole combinare strani affari. Noi qui si fanno solo matrimoni nor-ma-li! E adesso andate affanculo che devo andare a raccogliere le offerte".
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