venerdì 28 novembre 2008

Rissa alla Pinocchioteca

Pinocchio è rimasto ancora una volta gravemente ferito, questa volta dopo una violenta scazzottata con Luigi Costato. Eppure era stato proprio il presidente dell’Accademia dei Concordi a invitarlo a Palazzo Roverella, come atto riparatorio della comunità rodigina dopo la violenta aggressione subita dal burattino in piazzetta Annonaria.
Arrivato a Rovigo, il ligneo toscano ha dimostrato gratitudine all’ospite: “L’è stato proprio gentile, costì mi sento come nella mia magione. Questa dimostrazione d’amicizia mi ripaga delle tante amarezze di codesto 2009, non ultimo il pestaggio di cui sono stato vittima alla manifestazione studentesca di Roma. A ripensarci ho ancora di quegli strizzoni di pancia…”. Costato ha contraccambiato con gentilezza: “Non riuscirò a esprimere i miei sentimenti con altrettanta facondia, ma non nego che il nostro amico pistoiese è stato un importante testimonial per attrarre visitatori alla nostra bella Pinacoteca. La mostra dedicata al figlio del buon Geppetto è carina ed è viatico per la promozione di capolavori che, prima, avevano una media di sette visitatori al giorno mentre, ora, siamo a oltre seimila presenze in poche settimane”. Così il presidente ha accompagnato Pinocchio a vedere la collezione di quadri dei Concordi. “A ‘sto punto la puoi ribattezza’ Pinocchioteca – ha detto scherzando l’artista pistoiese – se lo decidi dimmelo subito così corro tosto da babbino a da’ la notizia”. Costato non ha escluso, in prima battuta, il riconoscimento: “Prima è meglio che le faccia da Cicerone, così potrà verificare da vicino che le mie non erano millanterie. Sono un professore di Diritto ma, mi creda, so ancora riconoscere un bel quadro da una crosta”.
Nessuno, nel mezzo di questo scambio di gentilezze, poteva immaginare il putiferio che si sarebbe scatenato di lì a poco. “Abbiamo tante opere di valore – prosegue Costato – autori come Bellini, Piazzetta, Dosso Dossi, i due Palma. Ma il nostro fiore all’occhiello è questo meraviglioso Tiepolo che ritrae Antonio Riccobono. Venga, lo ammiri da vicino. Le piace?” Pinocchio risponde senza batter ciglio: “Deh, mi garba proprio assai”. Non l'avesse mai detto! L’immediato allungamento del naso ha squarciato la preziosa tela, provocando la fulminea reazione di Costato. “Brutto bugiardo è meglio che tu mi stia a un palmo dal culo con quello schifo di naso, che se dici di no a tavola la sparecchi! Adesso ti ribatto come una cotoletta, toscano di merda: quel quadro dovevamo esporlo a Pechino! Ora mi hai proprio scucito la fodera del cazzo”. Raffinata la replica di Pinocchio: “T’atteggi, t’atteggi, ma sul cazzo mio non ci scorreggi. Se proprio ci tieni, ti metto in tasca e ti meno quando mi avanza tempo”. Ma il burattino, purtroppo per lui, ignorava che Costato è maestro di dimmak. “Adesso ti piglio per le orecchie e ti alzo come la coppa Uefa – ha gridato il presidente assestando il primo colpo – visto che è più facile mettertelo in culo che in testa, adesso ti smonto e do fuoco alle istruzioni”. E proseguendo con una serie di colpi ben assestati al volto: “Fatti la mappa dei denti che ora te li mischio, stronzo di legno. E adesso ti stacco le dita per giocarci a Shangai". Conclusa l’operazione, Costato ha chiamato gli operatori ecologici di Asm chiedendo loro di portare via resti dello sfortunato burattino. “Ora lo posso dire: a me Pinocchio non è mai stato molto simpatico”.
Non si è fatto attendere il commento del sindaco Fausto Merchiori: “Eh, il professor Costato è proprio una buona lana… Ho provveduto a firmare un foglio di via per Pinocchio che ha adottato comportamenti e linguaggi decisamente fuori dai protocolli. Da lui non me lo sarei mai aspettato”.

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