I giornali hanno minimizzato la reale portata della furibonda rissa scoppiata venerdì mattina in consiglio comunale. Una baruffa, hanno scritto, manco fossimo a Chioggia. Ma noi siamo andati come sempre al cuore della notizia, prelevando con un abile sotterfugio il vero verbale della seduta, che riporta scene di incredibile violenza. Un documento talmente scottante che abbiamo subito sospeso la rubrica settimanale di Leonida Gusmaroli per renderlo pubblico! I più sensibili smettano di leggere subito.
Aldo Guarnieri: (...) e dunque, arrivato a metà discorso e scusandomi se ho sforato di 36 minuti, ritengo doveroso chiedere a questa assemblea un giudizio in merito al trattato di Campoformio: se Napoleone non avesse ceduto Venezia all'Austria, oggi come sarebbe lo scenario internazionale?
Vito Piccininno: consigliere Guarnieri, il tempo a sua disposizione è scaduto e ci ha francamente sforacchiato gli zebedei.
Guarnieri: presidente del consiglio, lei è un vero maleducato, perbacco! Mi lasci almeno finire...
Piccininno: No! Tiè, ti spengo il microfono! Ah! Ah! Ah!
Guarnieri: (mugugna frasi incomprensibili sulla madre di Piccininno)
Piccininno: Fingerò di non avere sentito, la parola a... la... a chi tocca?
Guarnieri: chiedo una sospensione della seduta! Altrimenti me ne vado, gran putifarre!
Piccininno: Ecco, vattene fuori dalle balle!
Guarnieri: Tizzone d'inferno! Mano ai clarini, miei pards!
Matteo Zangirolami: (si lancia oltre i banchi come un toro inferocito, caricando Piccininno)
Dante Buson: (spacca una sedia sul groppone a Zangirolami) Ah! Beccati questa! Oh! Oh!
Zangirolami: (si volta inferocito, afferra Buson per il cappotto e lo lancia contro i consiglieri di Rifondazione) Grrr!
Giovanni Papuzzi: Ehi, ragazzi, finalmente una bella rissa come ai vecchi tempi! Diamoci dentro!
Luca Paron: Ma va là, vecchio cammello! (Gli tira una bottigliata in testa)
Cristiano Pavarin: Te lo faccio vedere io, figlio di una puzzola! (Si scaglia contro Paron, molla un uppercut ma lo manca, sparando invece Stefano Bellinazzi contro Giuseppe Scaramozzino) Ops! (Ride)
Scaramozzino: Cazzo ridi? Ti faccio saltare i denti, te li aggiusto e ti faccio pagare il conto!
Pavarin: Ti gonfio come una zampogna e poi ti suono, ah!
Scaramozzino: Ti svito il cranio e ti cago in gola! (Gli assesta un cazzottone. In sottofondo, musica da saloon)
Fausto Merchiori: signori, atteniamoci ai protocolli!
Graziano Azzalin: giusto! Facciamo i bravi, su!
Paron: (lancia una bottiglia contro Merchiori, che si scansa. La bottiglia centra Azzalin)
Azzalin: maporcamadonnaboia! (Si tasta la fronte che comincia a sanguinare)
Merchiori: perdiana, Graziano, modera il ling... (una sedia precipita dalla balconata e atterra il sindaco)
Gabriella Rossi: Uh? Qualcuno chiami lo sceriffo!
Pavarin: (fa la uerega a Scaramozzino che urla di dolore)
Aniello Piscopo: mucio su Pavarin! (Piscopo, Zangirolami, Guarnieri e Mancin si lanciano su Pavarin e lo schiacciano a terra)
Pavarin: Ahimè, soccombo!
(Rumore di spari, un lampadario si stacca dal soffitto e cade in testa a Bruno Candita e Simone Bedendo, che si stavano azzuffando. Cala il silenzio. Guido Romanin esce timido da sotto il banco. L'assessore Moschin ride, non si sa perchè)
Agente della Digos: cosa succede qui, vi sembra il modo di comportarvi?
Merchiori: (detergendosi il sudore dalla fronte) Diamine, signora Guardia, ci deve scusare per il nostro comportamento davvero scriteriato...
Guarnieri: eh, se mi aveste lasciato parlare...
Merchiori: suvvia, Aldo, non riapriamo la polemica. Ora tu e Vito vi date la mano in segno di pace e la chiudiamo qui.
Guarnieri: (meditabondo. Alla fine cede e stringe la mano al rivale)
Merchiori: ecco, vedete? Perchè prendersi a male parole fuori dai protocolli? Dai, chiudiamola qui...
Guarnieri: e ora tutti al banco! Offro un bicchiera della staffa a tutti!
Consiglieri in coro: yu-huuuu! Evviva Aldo!!!
domenica 30 novembre 2008
sabato 29 novembre 2008
Calderoli benedice il B.V. Paolino
Roberto Calderoli conferma che la Lega Nord correrà da sola alle provinciali e anticipa che presenterà il B.V. Paolino come proprio candidato. L’annuncio a sorpresa è avvenuto a margine dell’iniziativa organizzata all’Interporto dal titolo “Bisogna pure che qualcuno affitti questa sala convegni ogni tanto”, appuntamento inutile cui l’esponente leghista ha partecipato in qualità di ministro per la Semplificazione normativa. “Quel B.V. è proprio un bel candidato – sostiene Calderoli – e se i nostri alleati sono così tumbani da farselo sfuggire per mettere in pista non si capisce bene chi, ce lo pigliamo noi. Ha esperienza, piace al mondo cattolico, non ha timore di imbarcarsi in battaglie reazionarie e xenofobe come dimostra l’esperienza di San Michele, può essere un interfaccia con le gerarchie ecclesiastiche. Meglio di così, cazzarola, cosa si può fare?”.
Il ministro fa poi un plauso al segretario provinciale del Carroccio, Antonello Contiero: “Mi piace il suo stile muscolare, il suo gusto per l’intemperanza verbale, la sua capacità di rispondere prontamente. Antonellooooo, cagami un attimo: dare il voto agli extracomunitari, non mi sembra il caso, un paese civile non può fare votare dei bingo-bongo che fino a qualche anno fa stavano ancora sugli alberi, dai”. Immediata la reazione del leader locale del Carroccio: “Eeeeeh, è importante quello che dici, sai. Ma anche i nostri amici del Pdl ci cascano su certe cose. Ma qua non c’è mica destra o sinistra, noi siamo i soli legittimati a rappresentare il popolo che questi politici li processerà in piazza”. E ancora Calderoli: “Che tornino nel deserto a parlare con i cammelli o nella giungla con le scimmie, ma a casa nostra si fa come si dice a casa nostra! Diglielo B.V Paolino, diglielo anche tu! Paolino? Paolino? Dove è andato Paolino? Vabbè, ricomparirà. Ora vi saluto perché ho un impegno in sede europea. Andremo a Bruxelles noi padani, porteremo un po' di saggezza della croce a quel popolo di pedofili!”.
Il ministro fa poi un plauso al segretario provinciale del Carroccio, Antonello Contiero: “Mi piace il suo stile muscolare, il suo gusto per l’intemperanza verbale, la sua capacità di rispondere prontamente. Antonellooooo, cagami un attimo: dare il voto agli extracomunitari, non mi sembra il caso, un paese civile non può fare votare dei bingo-bongo che fino a qualche anno fa stavano ancora sugli alberi, dai”. Immediata la reazione del leader locale del Carroccio: “Eeeeeh, è importante quello che dici, sai. Ma anche i nostri amici del Pdl ci cascano su certe cose. Ma qua non c’è mica destra o sinistra, noi siamo i soli legittimati a rappresentare il popolo che questi politici li processerà in piazza”. E ancora Calderoli: “Che tornino nel deserto a parlare con i cammelli o nella giungla con le scimmie, ma a casa nostra si fa come si dice a casa nostra! Diglielo B.V Paolino, diglielo anche tu! Paolino? Paolino? Dove è andato Paolino? Vabbè, ricomparirà. Ora vi saluto perché ho un impegno in sede europea. Andremo a Bruxelles noi padani, porteremo un po' di saggezza della croce a quel popolo di pedofili!”.
(nella foto il B.V. Paolino riceve l'investitura dal ministro Roberto Calderoli)
venerdì 28 novembre 2008
Rissa alla Pinocchioteca
Pinocchio è rimasto ancora una volta gravemente ferito, questa volta dopo una violenta scazzottata con Luigi Costato. Eppure era stato proprio il presidente dell’Accademia dei Concordi a invitarlo a Palazzo Roverella, come atto riparatorio della comunità rodigina dopo la violenta aggressione subita dal burattino in piazzetta Annonaria.
Arrivato a Rovigo, il ligneo toscano ha dimostrato gratitudine all’ospite: “L’è stato proprio gentile, costì mi sento come nella mia magione. Questa dimostrazione d’amicizia mi ripaga delle tante amarezze di codesto 2009, non ultimo il pestaggio di cui sono stato vittima alla manifestazione studentesca di Roma. A ripensarci ho ancora di quegli strizzoni di pancia…”. Costato ha contraccambiato con gentilezza: “Non riuscirò a esprimere i miei sentimenti con altrettanta facondia, ma non nego che il nostro amico pistoiese è stato un importante testimonial per attrarre visitatori alla nostra bella Pinacoteca. La mostra dedicata al figlio del buon Geppetto è carina ed è viatico per la promozione di capolavori che, prima, avevano una media di sette visitatori al giorno mentre, ora, siamo a oltre seimila presenze in poche settimane”. Così il presidente ha accompagnato Pinocchio a vedere la collezione di quadri dei Concordi. “A ‘sto punto la puoi ribattezza’ Pinocchioteca – ha detto scherzando l’artista pistoiese – se lo decidi dimmelo subito così corro tosto da babbino a da’ la notizia”. Costato non ha escluso, in prima battuta, il riconoscimento: “Prima è meglio che le faccia da Cicerone, così potrà verificare da vicino che le mie non erano millanterie. Sono un professore di Diritto ma, mi creda, so ancora riconoscere un bel quadro da una crosta”.
Nessuno, nel mezzo di questo scambio di gentilezze, poteva immaginare il putiferio che si sarebbe scatenato di lì a poco. “Abbiamo tante opere di valore – prosegue Costato – autori come Bellini, Piazzetta, Dosso Dossi, i due Palma. Ma il nostro fiore all’occhiello è questo meraviglioso Tiepolo che ritrae Antonio Riccobono. Venga, lo ammiri da vicino. Le piace?” Pinocchio risponde senza batter ciglio: “Deh, mi garba proprio assai”. Non l'avesse mai detto! L’immediato allungamento del naso ha squarciato la preziosa tela, provocando la fulminea reazione di Costato. “Brutto bugiardo è meglio che tu mi stia a un palmo dal culo con quello schifo di naso, che se dici di no a tavola la sparecchi! Adesso ti ribatto come una cotoletta, toscano di merda: quel quadro dovevamo esporlo a Pechino! Ora mi hai proprio scucito la fodera del cazzo”. Raffinata la replica di Pinocchio: “T’atteggi, t’atteggi, ma sul cazzo mio non ci scorreggi. Se proprio ci tieni, ti metto in tasca e ti meno quando mi avanza tempo”. Ma il burattino, purtroppo per lui, ignorava che Costato è maestro di dimmak. “Adesso ti piglio per le orecchie e ti alzo come la coppa Uefa – ha gridato il presidente assestando il primo colpo – visto che è più facile mettertelo in culo che in testa, adesso ti smonto e do fuoco alle istruzioni”. E proseguendo con una serie di colpi ben assestati al volto: “Fatti la mappa dei denti che ora te li mischio, stronzo di legno. E adesso ti stacco le dita per giocarci a Shangai". Conclusa l’operazione, Costato ha chiamato gli operatori ecologici di Asm chiedendo loro di portare via resti dello sfortunato burattino. “Ora lo posso dire: a me Pinocchio non è mai stato molto simpatico”.
Non si è fatto attendere il commento del sindaco Fausto Merchiori: “Eh, il professor Costato è proprio una buona lana… Ho provveduto a firmare un foglio di via per Pinocchio che ha adottato comportamenti e linguaggi decisamente fuori dai protocolli. Da lui non me lo sarei mai aspettato”.
Arrivato a Rovigo, il ligneo toscano ha dimostrato gratitudine all’ospite: “L’è stato proprio gentile, costì mi sento come nella mia magione. Questa dimostrazione d’amicizia mi ripaga delle tante amarezze di codesto 2009, non ultimo il pestaggio di cui sono stato vittima alla manifestazione studentesca di Roma. A ripensarci ho ancora di quegli strizzoni di pancia…”. Costato ha contraccambiato con gentilezza: “Non riuscirò a esprimere i miei sentimenti con altrettanta facondia, ma non nego che il nostro amico pistoiese è stato un importante testimonial per attrarre visitatori alla nostra bella Pinacoteca. La mostra dedicata al figlio del buon Geppetto è carina ed è viatico per la promozione di capolavori che, prima, avevano una media di sette visitatori al giorno mentre, ora, siamo a oltre seimila presenze in poche settimane”. Così il presidente ha accompagnato Pinocchio a vedere la collezione di quadri dei Concordi. “A ‘sto punto la puoi ribattezza’ Pinocchioteca – ha detto scherzando l’artista pistoiese – se lo decidi dimmelo subito così corro tosto da babbino a da’ la notizia”. Costato non ha escluso, in prima battuta, il riconoscimento: “Prima è meglio che le faccia da Cicerone, così potrà verificare da vicino che le mie non erano millanterie. Sono un professore di Diritto ma, mi creda, so ancora riconoscere un bel quadro da una crosta”.
Nessuno, nel mezzo di questo scambio di gentilezze, poteva immaginare il putiferio che si sarebbe scatenato di lì a poco. “Abbiamo tante opere di valore – prosegue Costato – autori come Bellini, Piazzetta, Dosso Dossi, i due Palma. Ma il nostro fiore all’occhiello è questo meraviglioso Tiepolo che ritrae Antonio Riccobono. Venga, lo ammiri da vicino. Le piace?” Pinocchio risponde senza batter ciglio: “Deh, mi garba proprio assai”. Non l'avesse mai detto! L’immediato allungamento del naso ha squarciato la preziosa tela, provocando la fulminea reazione di Costato. “Brutto bugiardo è meglio che tu mi stia a un palmo dal culo con quello schifo di naso, che se dici di no a tavola la sparecchi! Adesso ti ribatto come una cotoletta, toscano di merda: quel quadro dovevamo esporlo a Pechino! Ora mi hai proprio scucito la fodera del cazzo”. Raffinata la replica di Pinocchio: “T’atteggi, t’atteggi, ma sul cazzo mio non ci scorreggi. Se proprio ci tieni, ti metto in tasca e ti meno quando mi avanza tempo”. Ma il burattino, purtroppo per lui, ignorava che Costato è maestro di dimmak. “Adesso ti piglio per le orecchie e ti alzo come la coppa Uefa – ha gridato il presidente assestando il primo colpo – visto che è più facile mettertelo in culo che in testa, adesso ti smonto e do fuoco alle istruzioni”. E proseguendo con una serie di colpi ben assestati al volto: “Fatti la mappa dei denti che ora te li mischio, stronzo di legno. E adesso ti stacco le dita per giocarci a Shangai". Conclusa l’operazione, Costato ha chiamato gli operatori ecologici di Asm chiedendo loro di portare via resti dello sfortunato burattino. “Ora lo posso dire: a me Pinocchio non è mai stato molto simpatico”.
Non si è fatto attendere il commento del sindaco Fausto Merchiori: “Eh, il professor Costato è proprio una buona lana… Ho provveduto a firmare un foglio di via per Pinocchio che ha adottato comportamenti e linguaggi decisamente fuori dai protocolli. Da lui non me lo sarei mai aspettato”.
giovedì 27 novembre 2008
Disinfestato il Maddalena!
I giovinastri di RoWoodstock si mettono a disposizione dell’amministrazione comunale per disinfestare dagli spettri il Parco Maddalena. "Lo facciamo per puro tornaconto, sia chiaro - sottolinea il portavoce Buoso degl’Enrichi - metteremo le nostre competenze esoteriche da fumetto per scacciare i fantasmini dal giardino pubblico e consentire la prosecuzione dei lavori. In cambio dell’operazione chiediamo l’uso di piazza Vittorio Emanuele fino alla centesima edizione del nostro festival che, anno più anno meno, si svolgerà nel 2097".
Entusiasta Graziano Azzalin: "Siete dei dorotei di merda e mi piego, porca madosca. Intendo dire che questi ragazzi pur giovani, mostrano una capacità di mediazione che è segno inequivocabile di maturità. Tenuto conto che molti di loro diventeranno presto maggiorenni e facendo fede sugli incentivi alle giovani coppie che disporremo dopo l’ingresso in maggioranza di Albertino Stocco, i simpatici pargoli di RoWoodstock potranno avere figli e superare il peso elettorale dei commercianti del centro storico". Il compito di entrare fra le mura infestate del Parco Maddalena è toccato ai Mortorium, gruppo black metal locale che pare annoveri tra i propri fan anche Antonello Contiero. Tanto che, stando ai bene informati, la sortita di Mario Borgatti contro la musica giovane avrebbe convinto definitivamente il segretario leghista a una corsa solitaria del Carroccio alle prossime provinciali. “Tol Cormpt Norz Norz Norz on suomalaisen black metal yhtye Impaled Nazarenen - hanno gridato all’unisono i quattro scapestrati - ensimmäinen studioalbumi ja keskeinen pala suomalaisen black metalin historiaa. Yhtye aiheutti jo debyytillään pienoista kohua vaatien itäeurooppalaisilta mailta lisähintaa levystä ja kieltäytyi täysin lähettämästä sitä Norjaan". Dopo avere pronunciato queste orscure formule arcaiche, i celebranti hanno concluso il rito, svelando la parte più crduele del piano di disinfestazione: "I fantasmi ora son divenuti tutti matti e troveranno asilo in casa di Borgatti".
Un’autentica beffa quella ai danni del segretario provinciale di Forza Italia, la cui magione è stata immediatamente invasa da un'orda di baby fannechi in forma ectoplasmica. Borgatti ha subito preparato le valigie per tornare negli Usa a gestire il proprio rinomato raviolificio. "Maledetti giovinastri! - ha tuonato - e maledetto Polesine irriconoscente che si piega a questi debosciati e al malgoverno della sinistra. Tornerò, ma solo quando all’Iras ci sarà un presidente di mio gradimento".
Entusiasta Graziano Azzalin: "Siete dei dorotei di merda e mi piego, porca madosca. Intendo dire che questi ragazzi pur giovani, mostrano una capacità di mediazione che è segno inequivocabile di maturità. Tenuto conto che molti di loro diventeranno presto maggiorenni e facendo fede sugli incentivi alle giovani coppie che disporremo dopo l’ingresso in maggioranza di Albertino Stocco, i simpatici pargoli di RoWoodstock potranno avere figli e superare il peso elettorale dei commercianti del centro storico". Il compito di entrare fra le mura infestate del Parco Maddalena è toccato ai Mortorium, gruppo black metal locale che pare annoveri tra i propri fan anche Antonello Contiero. Tanto che, stando ai bene informati, la sortita di Mario Borgatti contro la musica giovane avrebbe convinto definitivamente il segretario leghista a una corsa solitaria del Carroccio alle prossime provinciali. “Tol Cormpt Norz Norz Norz on suomalaisen black metal yhtye Impaled Nazarenen - hanno gridato all’unisono i quattro scapestrati - ensimmäinen studioalbumi ja keskeinen pala suomalaisen black metalin historiaa. Yhtye aiheutti jo debyytillään pienoista kohua vaatien itäeurooppalaisilta mailta lisähintaa levystä ja kieltäytyi täysin lähettämästä sitä Norjaan". Dopo avere pronunciato queste orscure formule arcaiche, i celebranti hanno concluso il rito, svelando la parte più crduele del piano di disinfestazione: "I fantasmi ora son divenuti tutti matti e troveranno asilo in casa di Borgatti".
Un’autentica beffa quella ai danni del segretario provinciale di Forza Italia, la cui magione è stata immediatamente invasa da un'orda di baby fannechi in forma ectoplasmica. Borgatti ha subito preparato le valigie per tornare negli Usa a gestire il proprio rinomato raviolificio. "Maledetti giovinastri! - ha tuonato - e maledetto Polesine irriconoscente che si piega a questi debosciati e al malgoverno della sinistra. Tornerò, ma solo quando all’Iras ci sarà un presidente di mio gradimento".
mercoledì 26 novembre 2008
Impazza l'opera lirica a fumetti
Fa furori nelle fumetterie rodigine l'originale Turandot a fumetti ideata dall'Auditorium di Bolzano assieme al Teatro Sociale di Rovigo per avvicinare le giovani generazioni all'opera lirica. "E' una lettura ideale per una serata tra amici, magari accompagnandosi con calici di rosso Happy Hope", dichiara alla stampa trepidante l'ideatore Manfred Shweigkofler, che si dice sicuro che le 1.500 copie stampate andranno esaurite nel giro di pochi giorni.
Tale del resto è il successo dell'innovativa trovata, che il Caro Leader Kim Jong-Il si è già fatto avanti per tradurre il fumetto nell'amoniosa lingua nordcoreana, a beneficio del lettori di Pyongyang. Ma l'iniziativa del fumetto ispirato alla lirica, promettono gli ideatori, non rimarrà certo isolata. Anzi. Già verso fine anno dovrebbe uscire il primo spin off fumettistico dal titolo "Liberate Manon Lescaut!", un albetto liberamente ispirato all'opera di Puccini, con alcune licenze pensate per accattivare i profani: qui, ad esempio, Lescaut è alleato di Spiderman nel fallimentare piano per salvare la sorella dalla prigione di Le Havre. E' presente anche un finale alternativo in cui Tex Willer e Kit Carson salvano la povera ragazza dalla morte nel deserto e festeggiano con lei e Des Grieux in un saloon con "quattro bistecche alte due dita e una montagna di patatine fritte". Gustose anticipazioni sono inoltre disponibili sul sito di "uBC fumetti" (www.ubcfumetti.com), con tavole in anteprima delle future proposte. Originale la versione di Rigoletto, con Cocco Bill nei panni del buffone del Duca di Mantova, che grida: "Cortigiani, vil razza dannata, mondo popputo!", facendo letteralmente sbellicare i lettori. Sembra inoltre certo che Leo Ortolani realizzerà in primavera un particolare Nabucodonosor con i personaggi di Venerdì 12: Bedelia nei panni di Abigaille, Aldo nei panni di Nabucco e Giuda nei panni di Zaccaria. Si parla anche di una Tosca rielaborata secondo i canoni bonelliani, ad opera di Bepi Vigna e Elena Pianta: qui l'eroina femminile non accoltella più il barone Scarpia a tradimento, ma lo crivella assieme ai suoi scagnozzi con una raffica di proiettili perforanti. L'opera è in realtà ambientata in una megalopoli del futuro, durante una guerra tra il pianeta Terra e le stazioni orbitanti, mentre Tosca ha il volto di Legs Weaver.
Tale del resto è il successo dell'innovativa trovata, che il Caro Leader Kim Jong-Il si è già fatto avanti per tradurre il fumetto nell'amoniosa lingua nordcoreana, a beneficio del lettori di Pyongyang. Ma l'iniziativa del fumetto ispirato alla lirica, promettono gli ideatori, non rimarrà certo isolata. Anzi. Già verso fine anno dovrebbe uscire il primo spin off fumettistico dal titolo "Liberate Manon Lescaut!", un albetto liberamente ispirato all'opera di Puccini, con alcune licenze pensate per accattivare i profani: qui, ad esempio, Lescaut è alleato di Spiderman nel fallimentare piano per salvare la sorella dalla prigione di Le Havre. E' presente anche un finale alternativo in cui Tex Willer e Kit Carson salvano la povera ragazza dalla morte nel deserto e festeggiano con lei e Des Grieux in un saloon con "quattro bistecche alte due dita e una montagna di patatine fritte". Gustose anticipazioni sono inoltre disponibili sul sito di "uBC fumetti" (www.ubcfumetti.com), con tavole in anteprima delle future proposte. Originale la versione di Rigoletto, con Cocco Bill nei panni del buffone del Duca di Mantova, che grida: "Cortigiani, vil razza dannata, mondo popputo!", facendo letteralmente sbellicare i lettori. Sembra inoltre certo che Leo Ortolani realizzerà in primavera un particolare Nabucodonosor con i personaggi di Venerdì 12: Bedelia nei panni di Abigaille, Aldo nei panni di Nabucco e Giuda nei panni di Zaccaria. Si parla anche di una Tosca rielaborata secondo i canoni bonelliani, ad opera di Bepi Vigna e Elena Pianta: qui l'eroina femminile non accoltella più il barone Scarpia a tradimento, ma lo crivella assieme ai suoi scagnozzi con una raffica di proiettili perforanti. L'opera è in realtà ambientata in una megalopoli del futuro, durante una guerra tra il pianeta Terra e le stazioni orbitanti, mentre Tosca ha il volto di Legs Weaver.
Nell'immagine, il restyling di Cho-Cho-San (Madame Butterfly)
martedì 25 novembre 2008
Bimbatman vs. Avezzuperman!
“Affacciati alla finestra, Bimbo mioooooo! Ti lancio segnali di disponibilitàààà. Rifamo gruppo insiemeeeee, ritroviam del centrodestra l’unitàààà”.
Con questo struggente stornello, cantato sotto casa di Andrea Bimbatti, il B.V. Paolino si attiene alla linea del partito che chiede all’ex sindaco di fare pace con il gruppo consiliare Pdl che lo ha disarcionato da capogruppo comunale. “Caro Paolo, aldilà che sono le due di notte – ha detto Bimbatti tirando un secchio di urina dal davanzale – con i tuoi segnali di disponibilità mi ci sciacquo i coglioni. Metti nero su bianco una richiesta di ingresso nel mio gruppo e ammetti il tuo errore, tagliati i baffi, cospargiti di catrame e rotolati nelle piume. Ah, e non dimenticarti di portarmi ogni mattina la colazione a letto. Pane, burro e marmellata mi stanno bene, ma non credere che mi accontenti di una fetida rosetta. A giorni alterni mi porterai pane arabo, pinzone turco e ciambella circassa. E ora cavati dal cazzo, che ho sonno”. Una risposta muscolare che ha gelato il B.V. Paolino che è andato a casa meditando sul da farsi. Fatto sta che la mattina dopo un nuovo eroe mascherato ha convocato una conferenza stampa.
“Mi presento sono Avezzuperman e questi sono i miei collaboratori Rodd Paron e Todd Settini. Si tratta solo di un caso di omonimia con i collaboratori del mio amico B.V. Paolino. Insieme abbiamo fondato il Fronte di comunione e liberazione nazionale con cui ridaremo il governo del Pdl a brave persone timorate di Dio e non a trovatelli politici senza né arte né parte. La nostra azione partirà immediatamente grazie ai potenti mitra spara benedizioni a pallettoni che convertiranno a più miti consigli arroganti prepotenti come Bimbatman e i suoi seguaci”.
Con questo struggente stornello, cantato sotto casa di Andrea Bimbatti, il B.V. Paolino si attiene alla linea del partito che chiede all’ex sindaco di fare pace con il gruppo consiliare Pdl che lo ha disarcionato da capogruppo comunale. “Caro Paolo, aldilà che sono le due di notte – ha detto Bimbatti tirando un secchio di urina dal davanzale – con i tuoi segnali di disponibilità mi ci sciacquo i coglioni. Metti nero su bianco una richiesta di ingresso nel mio gruppo e ammetti il tuo errore, tagliati i baffi, cospargiti di catrame e rotolati nelle piume. Ah, e non dimenticarti di portarmi ogni mattina la colazione a letto. Pane, burro e marmellata mi stanno bene, ma non credere che mi accontenti di una fetida rosetta. A giorni alterni mi porterai pane arabo, pinzone turco e ciambella circassa. E ora cavati dal cazzo, che ho sonno”. Una risposta muscolare che ha gelato il B.V. Paolino che è andato a casa meditando sul da farsi. Fatto sta che la mattina dopo un nuovo eroe mascherato ha convocato una conferenza stampa.
“Mi presento sono Avezzuperman e questi sono i miei collaboratori Rodd Paron e Todd Settini. Si tratta solo di un caso di omonimia con i collaboratori del mio amico B.V. Paolino. Insieme abbiamo fondato il Fronte di comunione e liberazione nazionale con cui ridaremo il governo del Pdl a brave persone timorate di Dio e non a trovatelli politici senza né arte né parte. La nostra azione partirà immediatamente grazie ai potenti mitra spara benedizioni a pallettoni che convertiranno a più miti consigli arroganti prepotenti come Bimbatman e i suoi seguaci”.
lunedì 24 novembre 2008
La fine di Padanius
Un drammatico incidente ha provocato la distruzione irreversibile del robot Padanius, l'incredibile macchina inventata dalla Lega Nord rodigina per proteggere i cittadini dai negri, finita in orbita qualche tempo fa per opera del malvagio alieno Hrrfulla'nghhtopeprp.
Il rottame di Padanius, che negli ultimi mesi era stato utilizzato per monitorare gli sbarchi di clandestini e che avrebbe dovuto servire da supporto nella missione di recupero di Guglielmo Brusco in Nepal, è precipitato ieri su un quartiere popolare di Zenica, importante città della Bosnia Erzegovina, provocando fortunatamente solo alcuni danni lievi. "Ma avrebbe potuto essere una strage! - tuona il sindaco di Zenica, Husein Smajlović - Chiediamo l'immediata apertura di un'inchiesta per accertare le responsabilità di questo drammatico incidente. Il robot Padanius era dotato di sofisticatissimi armamenti, è un miracolo che non sia esploso. In compenso è caduto proprio sopra la macchina di mio cugino, una Peugeot nuova di cui aveva pagato sì e no quattro rate. Il Comune di Rovigo dovrebbe gentilmente provedere a risarcirlo per i danni subiti".
L'assessore rodigino alla sicurezza, Nadia Romeo, promette di fare luce ma scarica da subito le responsabilità: "Innanzitutto Padanius è stato voluto dalla Lega, mentre noi abbiamo autorizzato solo il Martellatore, affiancato semmai da regolari vigili urbani armati di gas nervino - commenta indignata - Quanto all'incidente, la responsabilità non è certo nostra. Siamo convinti, e dimostreremo quanto affermiamo, che c'entri la spedizione sulla Luna recentemente avviata dalla Regione Veneto. Il razzo Serenissimo III, che trasportava Renzo Marangon e la sua squadra sulla Luna, ha transitato per alcune decine di minuti a stretto contatto con l'orbita di Padanius. Siano loro, dunque, a fare chiarezza". Nelle stesse ore giungeva da Palazzo Balbi un comunicato congiunto di Giancarlo Galan e Renzo Marangon, in cui quest'ultimo si assumeva la responsabilità del drammatico episodio: "Abbiamo sganciato i vettori appena raggiunta la debita quota - si legge nel comunicato - Non potevamo però sapere che avremmo incrociato l'orbita di Padanius, in quanto questo satellite non è mai stato autorizzato nè dalla Nasa, nè dall'Agenzia Spaziale Europea, nè da altre agenzie. Abbiamo ragione di supporre che uno dei vettori abbia centrato Padanius, facendogli perdere la rotta, fino a farlo precipitare nell'atmosfera terrestre. Ci scusiamo con gli abitanti di Zenica e promettiamo di ripagare i danni provocati alla macchina del cugino del sindaco, nonchè al quartiere in cui si è schiantato il robot. Quanto ai toni polemici sollevati da taluni, ricordiamo che il nostro shuttle è regolarmente provvisto di cartello con la "P" per avvisare gli altri mezzi, dunque non ci può essere contestata alcuna imprudenza".
Il rottame di Padanius, che negli ultimi mesi era stato utilizzato per monitorare gli sbarchi di clandestini e che avrebbe dovuto servire da supporto nella missione di recupero di Guglielmo Brusco in Nepal, è precipitato ieri su un quartiere popolare di Zenica, importante città della Bosnia Erzegovina, provocando fortunatamente solo alcuni danni lievi. "Ma avrebbe potuto essere una strage! - tuona il sindaco di Zenica, Husein Smajlović - Chiediamo l'immediata apertura di un'inchiesta per accertare le responsabilità di questo drammatico incidente. Il robot Padanius era dotato di sofisticatissimi armamenti, è un miracolo che non sia esploso. In compenso è caduto proprio sopra la macchina di mio cugino, una Peugeot nuova di cui aveva pagato sì e no quattro rate. Il Comune di Rovigo dovrebbe gentilmente provedere a risarcirlo per i danni subiti".
L'assessore rodigino alla sicurezza, Nadia Romeo, promette di fare luce ma scarica da subito le responsabilità: "Innanzitutto Padanius è stato voluto dalla Lega, mentre noi abbiamo autorizzato solo il Martellatore, affiancato semmai da regolari vigili urbani armati di gas nervino - commenta indignata - Quanto all'incidente, la responsabilità non è certo nostra. Siamo convinti, e dimostreremo quanto affermiamo, che c'entri la spedizione sulla Luna recentemente avviata dalla Regione Veneto. Il razzo Serenissimo III, che trasportava Renzo Marangon e la sua squadra sulla Luna, ha transitato per alcune decine di minuti a stretto contatto con l'orbita di Padanius. Siano loro, dunque, a fare chiarezza". Nelle stesse ore giungeva da Palazzo Balbi un comunicato congiunto di Giancarlo Galan e Renzo Marangon, in cui quest'ultimo si assumeva la responsabilità del drammatico episodio: "Abbiamo sganciato i vettori appena raggiunta la debita quota - si legge nel comunicato - Non potevamo però sapere che avremmo incrociato l'orbita di Padanius, in quanto questo satellite non è mai stato autorizzato nè dalla Nasa, nè dall'Agenzia Spaziale Europea, nè da altre agenzie. Abbiamo ragione di supporre che uno dei vettori abbia centrato Padanius, facendogli perdere la rotta, fino a farlo precipitare nell'atmosfera terrestre. Ci scusiamo con gli abitanti di Zenica e promettiamo di ripagare i danni provocati alla macchina del cugino del sindaco, nonchè al quartiere in cui si è schiantato il robot. Quanto ai toni polemici sollevati da taluni, ricordiamo che il nostro shuttle è regolarmente provvisto di cartello con la "P" per avvisare gli altri mezzi, dunque non ci può essere contestata alcuna imprudenza".
domenica 23 novembre 2008
Le visioni di Leonida Gusmaroli #13
Star internazionale a tutto tondo, Leonida Gusmaroli ha ora aperto uno studio anche a Odessa dove, in assenza di Celio Rodigino, non perde occasione di soddisfare sessualmente la signora Irina Timoshenko e contribuire al mantenimento dei suoi due figli. La validità delle sue previsioni, peraltro, potrebbe valergli una consulenza per conto delle istituzioni economiche internazionali che, così, potranno contenere i danni connessi all’instabilità connaturata al libero mercato.
La Zarri si dà alla regia
Dopo il successo della pellicola di debutto “L’albero genealogico del peccato”, Federica Zarri si dedicherà a tempo pieno al mestiere di regista e legherà il suo nome alla nascita del genere “chiappa e spada”. In breve realizzerà diversi film destinati a lasciare il segno come “La fregna di Zorro”, “Scopamouche”, “La nerchia del pirata nero”.
Terminator
Nel 1977 Augusta Taurinense riuscirà a infiltrarsi nelle Br e salvare un anno dopo la vita ad Aldo Moro che, così, diventerà presidente del consiglio in un governo che, per la prima volta dopo il 1948, vedrà la presenza del Pci. Enrico Berlinguer, nominato ministro degli Esteri, porterà l'Italia alla testa dei Non Allineati al fianco della Jugoslavia che, contando su alleati solidi anche a Occidente, non imploderà. In questo quadro i Dorotei di Antonio Bisaglia finiscono in minoranza nella Dc e il leader politico rodigino si ritirerà a vita privata e non si comprerà uno yacht. Umberto Bossi non fonderà la Lega Nord e rimarrà a lungo segretario del Pci a Cassano Magnago e Silvio Berlusconi non scenderà mai in politica. La ventata di rinnovamento porterà a cambiare il volto della politica polesana che diventerà laboratorio e modello per tutto il Paese, con una classe politica giovane e dinamica. Per evitare queste reazioni a catena un accordo bipartisan tra Pd e Pdl deciderà di spedire nel passato un killer per eliminare la signora Taurinense, evitando smagliature ulteriori nel tessuto spazio-temporale.
Paron jr. si smarca da Forza Italia
Luca Paron abbandonerà Forza Italia in polemica con Mario Borgatti che ha indicato RoWoodstock come origine di tutti i mali della città. Il consigliere, che è stato tra i fondatori del vituperato festival della creatività giovanile, darà vita a una nuova formazione politica denominata Alleanza socialista polesana per il Black Metal.
La Zarri si dà alla regia
Dopo il successo della pellicola di debutto “L’albero genealogico del peccato”, Federica Zarri si dedicherà a tempo pieno al mestiere di regista e legherà il suo nome alla nascita del genere “chiappa e spada”. In breve realizzerà diversi film destinati a lasciare il segno come “La fregna di Zorro”, “Scopamouche”, “La nerchia del pirata nero”.
Terminator
Nel 1977 Augusta Taurinense riuscirà a infiltrarsi nelle Br e salvare un anno dopo la vita ad Aldo Moro che, così, diventerà presidente del consiglio in un governo che, per la prima volta dopo il 1948, vedrà la presenza del Pci. Enrico Berlinguer, nominato ministro degli Esteri, porterà l'Italia alla testa dei Non Allineati al fianco della Jugoslavia che, contando su alleati solidi anche a Occidente, non imploderà. In questo quadro i Dorotei di Antonio Bisaglia finiscono in minoranza nella Dc e il leader politico rodigino si ritirerà a vita privata e non si comprerà uno yacht. Umberto Bossi non fonderà la Lega Nord e rimarrà a lungo segretario del Pci a Cassano Magnago e Silvio Berlusconi non scenderà mai in politica. La ventata di rinnovamento porterà a cambiare il volto della politica polesana che diventerà laboratorio e modello per tutto il Paese, con una classe politica giovane e dinamica. Per evitare queste reazioni a catena un accordo bipartisan tra Pd e Pdl deciderà di spedire nel passato un killer per eliminare la signora Taurinense, evitando smagliature ulteriori nel tessuto spazio-temporale.
Paron jr. si smarca da Forza Italia
Luca Paron abbandonerà Forza Italia in polemica con Mario Borgatti che ha indicato RoWoodstock come origine di tutti i mali della città. Il consigliere, che è stato tra i fondatori del vituperato festival della creatività giovanile, darà vita a una nuova formazione politica denominata Alleanza socialista polesana per il Black Metal.
sabato 22 novembre 2008
La verità sul caso di Attila Coretti
Attila Coretti è morto perché altri non era che Adelmo Colasberna, o meglio questa era l’identità fittizia da lui assunta per sfuggire alle minacce delle Savm”.
E’ questa la nuova sbalorditiva rivelazione di Carmelo Johansson, pseudonimo del misterioso agente segreto che ha già svelato i clamorosi retroscena del ritorno di vita di Vianello Monello in cinquecento cloni. Johansson dice di volere riaprire questo oscuro capitolo della storia polesana perchè commosso dalla fiaccolata di solidarietà organizzata per stasera a Trecenta. “Non voglio che tutti quegli appassionati partecipanti perdano il loro tempo rincorrendo una menzogna. E' giusto che sappiano tutto: Coretti aveva scoperto alcuni inquietanti particolari sulla morte dello stimato opinionista che taccio per la mia incolumità – spiega Johansson – le Savm, dunque, avrebbero trafugato il cadavere non solo per ammirazione verso il caro estinto, ma pure per nascondere prove che avrebbero inchiodato alcuni personaggi eccellenti alla prima morte di Vianello Monello. Confermo, quindi, che non fu suicidio ma assassinio e che se una certezza c’è è che Coretti aveva in mano elementi oggettivi per scagionare i fratelli Johnny e Maicol Colasberna”. Così i due ingegnosi ingegneri (il bisticcio di parole è voluto) avrebbero intercettato Coretti, suggerito l’alibi della fuga in una comunità hippie nella Vandea e, sfruttando la loro abilità trasformistica, gli avrebbero rifatto i connotati e spacciato per il loro timido cugino Adelmo Colasberna. “Pensateci, le iniziali sono le stesse. La morte è poi giunta per il dramma della solitudine. Costretto a condurre una vita ritirata il povero Adelmo/Attila trovava soddisfazione ai propri appetiti sessuali solo nelle forme più fantasiose di masturbazione. Ma credo che anche questa sia una mezza verità e che l’incidente con l’aspirapolvere sia stato in realtà simulato da professionisti dell’intelligence”.
Ma chi potrebbe avere avuto a lasciare dietro di sé una così lunga scia di sangue? “Ripeto: non posso sbottonarmi per ora – ribadisce Johansson – ma credo si tratti di una persona molto stimata che non poteva permettersi di essere trascinata in una brutta storia di corruzione che, ritengo, Vianello Monello fosse pronto a rendere pubblica sulle colonne del Corriere del Veneto”.
E’ questa la nuova sbalorditiva rivelazione di Carmelo Johansson, pseudonimo del misterioso agente segreto che ha già svelato i clamorosi retroscena del ritorno di vita di Vianello Monello in cinquecento cloni. Johansson dice di volere riaprire questo oscuro capitolo della storia polesana perchè commosso dalla fiaccolata di solidarietà organizzata per stasera a Trecenta. “Non voglio che tutti quegli appassionati partecipanti perdano il loro tempo rincorrendo una menzogna. E' giusto che sappiano tutto: Coretti aveva scoperto alcuni inquietanti particolari sulla morte dello stimato opinionista che taccio per la mia incolumità – spiega Johansson – le Savm, dunque, avrebbero trafugato il cadavere non solo per ammirazione verso il caro estinto, ma pure per nascondere prove che avrebbero inchiodato alcuni personaggi eccellenti alla prima morte di Vianello Monello. Confermo, quindi, che non fu suicidio ma assassinio e che se una certezza c’è è che Coretti aveva in mano elementi oggettivi per scagionare i fratelli Johnny e Maicol Colasberna”. Così i due ingegnosi ingegneri (il bisticcio di parole è voluto) avrebbero intercettato Coretti, suggerito l’alibi della fuga in una comunità hippie nella Vandea e, sfruttando la loro abilità trasformistica, gli avrebbero rifatto i connotati e spacciato per il loro timido cugino Adelmo Colasberna. “Pensateci, le iniziali sono le stesse. La morte è poi giunta per il dramma della solitudine. Costretto a condurre una vita ritirata il povero Adelmo/Attila trovava soddisfazione ai propri appetiti sessuali solo nelle forme più fantasiose di masturbazione. Ma credo che anche questa sia una mezza verità e che l’incidente con l’aspirapolvere sia stato in realtà simulato da professionisti dell’intelligence”.
Ma chi potrebbe avere avuto a lasciare dietro di sé una così lunga scia di sangue? “Ripeto: non posso sbottonarmi per ora – ribadisce Johansson – ma credo si tratti di una persona molto stimata che non poteva permettersi di essere trascinata in una brutta storia di corruzione che, ritengo, Vianello Monello fosse pronto a rendere pubblica sulle colonne del Corriere del Veneto”.
(nella foto l'agente Carmelo Johansson)
venerdì 21 novembre 2008
Missione Luna!
"Abbiamo guardato troppo a lungo al Polesine per espandere le nostre aree produttive. Solo ora sappiamo che dovevamo alzare lo sguardo verso il cielo".
Parole sognanti, quelle con cui il governatore del Veneto, Giancarlo Galan, ha benedetto la partenza del razzo Serenissimo III, per la prima spedizione tutta nordestina sulla Luna. In pieno spirito da Nordest ricco e produttivo, non si tratterà di una spedizione scientifica, ma di un viaggio puramente commerciale: "L'obiettivo è accaparrarsi una vasta fetta del suolo lunare, prima che arrivino i cinesi a fottercelo - ha commentato garbatamente l'ex assessore Luca Zaia - E' suolo altamente produttivo, su cui potremo insediare le nostre imprese che richiedono spazi di espansione e una minore tassazione. Cosa c'è di meglio della Luna, territorio incontaminato, senza legge e regole, senza balzelli e senza ambientalisti rompicoglioni e comitati cittadini pronti a ostacolare ogni progetto di sviluppo?"
Responsabile della spedizione è l'assessore al Territorio, Renzo Marangon, che ben volentieri ha accettato di essere il primo veneto a mettere piede sul suolo lunare per una missione tanto innovativa: "Sono fiero di essere polesano, sarò il Louis Armstrong de noantri. All'uopo rispolvererò le migliori freddure a tema, tipo quella dell'astronauta che va al ristorante e poi ordina il conto alla rovescia. Ah! Ah! Scherzi a parte, questa nomina da parte di Giancarlo dovrebbe mettere a tacere tutte le malelingue che ci vogliono ostili l'uno verso l'altro". Voci di corridoio, tuttavia, sostengono che il governatore Galan abbia deciso di spedire in orbita Marangon proprio per liberarsi di un impaccio in vista delle prossime elezioni provinciali. "Perfide chiacchiere di una sinistra mesta e triste che non sa più cosa combinare - replica sprezzante il leader di Forza Italia - Sarò di ritorno in tempo per dare battaglia a questi indegni avversari, puah!"
Per la realizzazione del Serenissimo III la Regione Veneto ha indetto un bando di gara molto circostanziato, richiedendo le migliori tecnologie a disposizione e il massimo comfort: interni dal design raffinato, fregi in radica, attenzione ai particolari, letti a una piazza e mezza con morbide lenzuola di seta, vasca idromassaggio anti-g a forma di fiore e molto altro. "Una sciccheria, unita ad un motore da 80.000 cavalli alimentato a plutonio - spiega l'ingegnere Ottorino Gulliver (nella foto, assieme al vicecomandante Nicky Zoppellari) - E' il non plus ultra della tecnologia spaziale in circolazione e darà lustro al Veneto quanto gliene diedero in passato i mercanti della Serenissima". Ma il vescovo di Rovigo, Lucio Soravito De Franceschi, è tornato a criticare la Regione per la scelta decisamente costosa in tempi di crisi economica, invitando a una maggiore sobrietà: "Sembra di essere di nuovo ai tempi delle auto blu - dice sconsolato - Magari si poteva risparmiare sulla radica, no?"
Polemiche (strumentalizzate come sempre dai giornali) che si sono tuttavia sopite non appena il Serenissimo III, con a bordo Renzo Marangon e la sua squadra, si è staccato dalla base di lancio di Marghera per schizzare in cielo e scomparire nell'atmosfera rilasciando un'enorme nuvola di fumo color lilla che ha ammorbato l'aria del petrolchimico per quindici ore.
Parole sognanti, quelle con cui il governatore del Veneto, Giancarlo Galan, ha benedetto la partenza del razzo Serenissimo III, per la prima spedizione tutta nordestina sulla Luna. In pieno spirito da Nordest ricco e produttivo, non si tratterà di una spedizione scientifica, ma di un viaggio puramente commerciale: "L'obiettivo è accaparrarsi una vasta fetta del suolo lunare, prima che arrivino i cinesi a fottercelo - ha commentato garbatamente l'ex assessore Luca Zaia - E' suolo altamente produttivo, su cui potremo insediare le nostre imprese che richiedono spazi di espansione e una minore tassazione. Cosa c'è di meglio della Luna, territorio incontaminato, senza legge e regole, senza balzelli e senza ambientalisti rompicoglioni e comitati cittadini pronti a ostacolare ogni progetto di sviluppo?"
Responsabile della spedizione è l'assessore al Territorio, Renzo Marangon, che ben volentieri ha accettato di essere il primo veneto a mettere piede sul suolo lunare per una missione tanto innovativa: "Sono fiero di essere polesano, sarò il Louis Armstrong de noantri. All'uopo rispolvererò le migliori freddure a tema, tipo quella dell'astronauta che va al ristorante e poi ordina il conto alla rovescia. Ah! Ah! Scherzi a parte, questa nomina da parte di Giancarlo dovrebbe mettere a tacere tutte le malelingue che ci vogliono ostili l'uno verso l'altro". Voci di corridoio, tuttavia, sostengono che il governatore Galan abbia deciso di spedire in orbita Marangon proprio per liberarsi di un impaccio in vista delle prossime elezioni provinciali. "Perfide chiacchiere di una sinistra mesta e triste che non sa più cosa combinare - replica sprezzante il leader di Forza Italia - Sarò di ritorno in tempo per dare battaglia a questi indegni avversari, puah!"
Per la realizzazione del Serenissimo III la Regione Veneto ha indetto un bando di gara molto circostanziato, richiedendo le migliori tecnologie a disposizione e il massimo comfort: interni dal design raffinato, fregi in radica, attenzione ai particolari, letti a una piazza e mezza con morbide lenzuola di seta, vasca idromassaggio anti-g a forma di fiore e molto altro. "Una sciccheria, unita ad un motore da 80.000 cavalli alimentato a plutonio - spiega l'ingegnere Ottorino Gulliver (nella foto, assieme al vicecomandante Nicky Zoppellari) - E' il non plus ultra della tecnologia spaziale in circolazione e darà lustro al Veneto quanto gliene diedero in passato i mercanti della Serenissima". Ma il vescovo di Rovigo, Lucio Soravito De Franceschi, è tornato a criticare la Regione per la scelta decisamente costosa in tempi di crisi economica, invitando a una maggiore sobrietà: "Sembra di essere di nuovo ai tempi delle auto blu - dice sconsolato - Magari si poteva risparmiare sulla radica, no?"
Polemiche (strumentalizzate come sempre dai giornali) che si sono tuttavia sopite non appena il Serenissimo III, con a bordo Renzo Marangon e la sua squadra, si è staccato dalla base di lancio di Marghera per schizzare in cielo e scomparire nell'atmosfera rilasciando un'enorme nuvola di fumo color lilla che ha ammorbato l'aria del petrolchimico per quindici ore.
giovedì 20 novembre 2008
Celio di nuovo tra noi
Ancora una volta Celio Rodigino (nella foto) stupisce tutti e, dopo mesi d’assenza, ricompare a Rovigo in epoca contemporanea vestito da biker in sella a una rombante Moto Guzzi California accompagnato da Maicol Colasberna.
“E’ grazie a Maicol che mi trovo qui - sottolinea lo scriteriato opinionista - è venuto a prelevarmi nel 1977 e mi ha diviso da mia moglie. L’abbiamo convinta a restare lì affidandole la missione di infiltrarsi nelle Br per salvare la vita ad Aldo Moro nel 1978 ed evitare il vile attentato alla Baldetti trent’anni dopo. Agli eventuali scompensi spazio temporali ci penserà Gelmino Barozzi o al limite i servizi segreti. A me la cosa non tange, oggi ci sono altre urgenze”. Celio si riferisce alla scomparsa di Adriano Marcolongo, in viaggio su un sidecar con la mucca Giuditta per recuperare l’amato Guglielmo Brusco che lui crede essere ancora in Nepal al fianco del Compagno Prachanda. La spedizione di recupero doveva partire già giovedì scorso, ma sembra che la Riberto non avesse ancora finito di stirare la roba da mettere in valigia e che ci fossero alcuni bug in uno dei gadget dei fratelli Colasberna. Tutto rimandato per l'ennesima volta, dunque. “Premetto che me ne sciacquo le balle di Marcolongo e degli amministratori polesani in genere - osserva Celio Rodigino - l’unico problema è che la partenza di una carovana di rodigini verso est potrebbe mettere in pericolo l’equilibrio della mia nuova vita a Odessa. Mia ferma intenzione, quindi, è quella di pormi al seguito della spedizione di soccorso di Giovanni Papuzzi e Mario Borgatti con Anna Lucia Riberto, riportare a casa Marcolongo e stringere un accordo con il governo ucraino perché, conclusa la vicenda, neghi il visto d’ingresso nel Paese a chiunque abbia vagamente a che fare con Rovigo e provincia”.
Con una chiosa: “Non potrò naturalmente considerare conclusa la missione se non avrò provveduto all’eliminazione fisica di tutti e cinquecento cloni di Vianello Monello, la cui presenza al mondo è offensiva per la memoria del mio fraterno sodale, al pari delle stronzate scritte dal volgare scribacchino che ne ha preso il posto sulle colonne del Corriere del Veneto”. Alla spedizione ha subito chiesto di aggregarsi il celebre attore Jerry Lewis. “Tutti conoscete l’amicizia che mi lega a Mario. Non potrei farlo partire per una missione così pericolosa da solo”. Quindi, ricapitolando, alla ricerca di Marcolongo e Giuditta ci saranno: Celio Rodigino, Johnny e Maicol Colasberna, Jerry Lewis, Mario Borgatti, Anna Lucia Riberto, Giovanni Papuzzi. Insomma, un nuovo e cruento viaggio intorno al mondo è prossimo a partire. Celio ha chiesto precise garanzie sull’abbigliamento ai suoi compagni di viaggio. “Io vestito da motociclista, Johnny da indiano, Maicol da cowboy, Borgatti da marinaio, Jerry Lewis con l’abito di scena del marmittone, Papuzzi da operaio e Lucia da assessore al Bilancio. In questo modo, se avremo problemi economici durante il viaggio potremo risolverli esibendoci come tribute band dei Village People”.
Plaude l’iniziativa Ugo Savoia: “Da talent scout di Celio sono ben disposto a partire con loro. Come contropartita chiedo solo di poter tenere un diario di viaggio a puntate e tenermi un Vianello Monello da portarmi a casa”. Savoia sta già allestendo una vettura sperimentale alimentata ad Happy Hope, la cui disponibilità nei depositi di Palazzo Celio è superiore alle scorte mondiali di petrolio e idrocarburi. “La presenterò nei prossimi giorni al pari della squadra che mi seguirà”. Addirittura entusiasta Beppe Osti: “Evviva, evviva! Presto avrò a disposizione ben 499 Vianello Monello da seppellire. Bisogna che iniziamo subito con la progettazione dei nuovi mausolei, la cui presenza dovrà essere considerata nel nuovo Pat! Come diceva Cervantes, non desiderare il troppo e sarai l'uomo più ricco del mondo”.
“E’ grazie a Maicol che mi trovo qui - sottolinea lo scriteriato opinionista - è venuto a prelevarmi nel 1977 e mi ha diviso da mia moglie. L’abbiamo convinta a restare lì affidandole la missione di infiltrarsi nelle Br per salvare la vita ad Aldo Moro nel 1978 ed evitare il vile attentato alla Baldetti trent’anni dopo. Agli eventuali scompensi spazio temporali ci penserà Gelmino Barozzi o al limite i servizi segreti. A me la cosa non tange, oggi ci sono altre urgenze”. Celio si riferisce alla scomparsa di Adriano Marcolongo, in viaggio su un sidecar con la mucca Giuditta per recuperare l’amato Guglielmo Brusco che lui crede essere ancora in Nepal al fianco del Compagno Prachanda. La spedizione di recupero doveva partire già giovedì scorso, ma sembra che la Riberto non avesse ancora finito di stirare la roba da mettere in valigia e che ci fossero alcuni bug in uno dei gadget dei fratelli Colasberna. Tutto rimandato per l'ennesima volta, dunque. “Premetto che me ne sciacquo le balle di Marcolongo e degli amministratori polesani in genere - osserva Celio Rodigino - l’unico problema è che la partenza di una carovana di rodigini verso est potrebbe mettere in pericolo l’equilibrio della mia nuova vita a Odessa. Mia ferma intenzione, quindi, è quella di pormi al seguito della spedizione di soccorso di Giovanni Papuzzi e Mario Borgatti con Anna Lucia Riberto, riportare a casa Marcolongo e stringere un accordo con il governo ucraino perché, conclusa la vicenda, neghi il visto d’ingresso nel Paese a chiunque abbia vagamente a che fare con Rovigo e provincia”.
Con una chiosa: “Non potrò naturalmente considerare conclusa la missione se non avrò provveduto all’eliminazione fisica di tutti e cinquecento cloni di Vianello Monello, la cui presenza al mondo è offensiva per la memoria del mio fraterno sodale, al pari delle stronzate scritte dal volgare scribacchino che ne ha preso il posto sulle colonne del Corriere del Veneto”. Alla spedizione ha subito chiesto di aggregarsi il celebre attore Jerry Lewis. “Tutti conoscete l’amicizia che mi lega a Mario. Non potrei farlo partire per una missione così pericolosa da solo”. Quindi, ricapitolando, alla ricerca di Marcolongo e Giuditta ci saranno: Celio Rodigino, Johnny e Maicol Colasberna, Jerry Lewis, Mario Borgatti, Anna Lucia Riberto, Giovanni Papuzzi. Insomma, un nuovo e cruento viaggio intorno al mondo è prossimo a partire. Celio ha chiesto precise garanzie sull’abbigliamento ai suoi compagni di viaggio. “Io vestito da motociclista, Johnny da indiano, Maicol da cowboy, Borgatti da marinaio, Jerry Lewis con l’abito di scena del marmittone, Papuzzi da operaio e Lucia da assessore al Bilancio. In questo modo, se avremo problemi economici durante il viaggio potremo risolverli esibendoci come tribute band dei Village People”.
Plaude l’iniziativa Ugo Savoia: “Da talent scout di Celio sono ben disposto a partire con loro. Come contropartita chiedo solo di poter tenere un diario di viaggio a puntate e tenermi un Vianello Monello da portarmi a casa”. Savoia sta già allestendo una vettura sperimentale alimentata ad Happy Hope, la cui disponibilità nei depositi di Palazzo Celio è superiore alle scorte mondiali di petrolio e idrocarburi. “La presenterò nei prossimi giorni al pari della squadra che mi seguirà”. Addirittura entusiasta Beppe Osti: “Evviva, evviva! Presto avrò a disposizione ben 499 Vianello Monello da seppellire. Bisogna che iniziamo subito con la progettazione dei nuovi mausolei, la cui presenza dovrà essere considerata nel nuovo Pat! Come diceva Cervantes, non desiderare il troppo e sarai l'uomo più ricco del mondo”.
mercoledì 19 novembre 2008
Il carbone pulito esiste! Parola di Barfowskji
Troppo spesso veniamo accusati di qualunquismo e filoambientalismo, solo perchè abbiamo qualche dubbio sulla riconversione a carbone di Polesine Camerini. Ebbene, come sempre abbiamo chiesto una consulenza al dottor Gaio Barfowskji (nella foto) per toglierci ogni dubbio.
Dottor Gaio Barfowskji, ma il carbone pulito esiste davvero?
Certo, pensavate fosse solo una fregnaccia inventata a mò di Valium per l'opinione pubblica? Il carbone pulito esiste, si trova in abbondanza allo stato naturale, come prodotto della decomposizione secolare di fiori di calendula e di magnolia, nonchè di felci e finferli. Si distingue dal volgare carbone comune perchè ha un colore leggermente ambrato e una consistenza piacevole al tatto.
Ma dai. Allora è davvero innocuo per la salute umana?
Certo. Oltre che per generare energia pulita in co-combustione con gli orsetti gommosi, trova applicazione in una vasta gamma di prodotti. Ad esempio, può essere utilizzato come detergente intimo, giacchè rispetta le mucose e non altera il ph della pelle. E' ormai riconosciuto come uno dei migliori prodotti per un'efficace lavanda vaginale.
Può essere ingerito?
Volendo, anche se il gusto è particolare, per gli appassionati di sapori forti come il pecorino o il tartufo. E' comunque più salutare del carbone dolce delle calze della Befana, in quanto non contiene zuccheri. Anche l'apporto di grassi è assai ridotto. Infatti molte culture lo introducono nelle diete dei bambini, magari sbriciolandolo nel latte. Alcuni cuochi consigliano di utilizzarlo al posto della bottarga, poichè risulta più facilmente digeribile. Ricordo inoltre che la bella cittadina di Montefiascone ha recentemente ottenuto il marchio Dop per il suo "Amaro di Montefiascone" a base di carbone pulito.
Tornando alla nostra centrale Enel, quali sono gli effetti sull'ambiente e la salute con l'utilizzo del carbone pulito?
Le centrali a carbone pulito, a differenza ad esempio delle centrali a burro, zucchero e cannella, rilasciano una quantità minima di polveri sottili e un leggero odore di noce moscata. Studi scientifici dimostrano che l'impatto sugli esseri umani e la fauna è davvero infimo: solo alla centrale di Porto Sant'Elpidio furono rilevate emissioni fuori norma dalle centraline Arpa. Si scoprì in seguito che i valori erano alterati dalle continue flatulenze di un guardiano notturno. Insomma, tutti i dati concordano nel definire il carbone pulito come una delle fonti di energia più convenienti per costi, disponibilità e impatto ambientale.
E allora perchè ce l'hanno tutti su con questo progetto di riconversione?
I motivi sono più di uno. Innanzitutto l'ignoranza: molti confondono ancora il carbone pulito con il carbone unto, o carbone comune. Altri sostengono che l'utilizzo di orsetti gommosi in co-combustione vanifichi parte degli effetti positivi del carbone pulito. Una teoria tutta da dimostrare. Poi c'è la lobby che qualche anno fa propose di realizzare turbine alimentate da fellatio, progetto scartato non perchè non valido, quanto per semplice opposizione ideologica. Da questo punto di vista anch'io ritengo che fu un errore non insistere con la proposta di una centrale a fellatio, dato che ormai in Germania ne hanno realizzate sei e in Francia è in costruzione la quarta. Forse però i polesani non sono ancora pronti per questo passo.
Dottor Gaio Barfowskji, ma il carbone pulito esiste davvero?
Certo, pensavate fosse solo una fregnaccia inventata a mò di Valium per l'opinione pubblica? Il carbone pulito esiste, si trova in abbondanza allo stato naturale, come prodotto della decomposizione secolare di fiori di calendula e di magnolia, nonchè di felci e finferli. Si distingue dal volgare carbone comune perchè ha un colore leggermente ambrato e una consistenza piacevole al tatto.
Ma dai. Allora è davvero innocuo per la salute umana?
Certo. Oltre che per generare energia pulita in co-combustione con gli orsetti gommosi, trova applicazione in una vasta gamma di prodotti. Ad esempio, può essere utilizzato come detergente intimo, giacchè rispetta le mucose e non altera il ph della pelle. E' ormai riconosciuto come uno dei migliori prodotti per un'efficace lavanda vaginale.
Può essere ingerito?
Volendo, anche se il gusto è particolare, per gli appassionati di sapori forti come il pecorino o il tartufo. E' comunque più salutare del carbone dolce delle calze della Befana, in quanto non contiene zuccheri. Anche l'apporto di grassi è assai ridotto. Infatti molte culture lo introducono nelle diete dei bambini, magari sbriciolandolo nel latte. Alcuni cuochi consigliano di utilizzarlo al posto della bottarga, poichè risulta più facilmente digeribile. Ricordo inoltre che la bella cittadina di Montefiascone ha recentemente ottenuto il marchio Dop per il suo "Amaro di Montefiascone" a base di carbone pulito.
Tornando alla nostra centrale Enel, quali sono gli effetti sull'ambiente e la salute con l'utilizzo del carbone pulito?
Le centrali a carbone pulito, a differenza ad esempio delle centrali a burro, zucchero e cannella, rilasciano una quantità minima di polveri sottili e un leggero odore di noce moscata. Studi scientifici dimostrano che l'impatto sugli esseri umani e la fauna è davvero infimo: solo alla centrale di Porto Sant'Elpidio furono rilevate emissioni fuori norma dalle centraline Arpa. Si scoprì in seguito che i valori erano alterati dalle continue flatulenze di un guardiano notturno. Insomma, tutti i dati concordano nel definire il carbone pulito come una delle fonti di energia più convenienti per costi, disponibilità e impatto ambientale.
E allora perchè ce l'hanno tutti su con questo progetto di riconversione?
I motivi sono più di uno. Innanzitutto l'ignoranza: molti confondono ancora il carbone pulito con il carbone unto, o carbone comune. Altri sostengono che l'utilizzo di orsetti gommosi in co-combustione vanifichi parte degli effetti positivi del carbone pulito. Una teoria tutta da dimostrare. Poi c'è la lobby che qualche anno fa propose di realizzare turbine alimentate da fellatio, progetto scartato non perchè non valido, quanto per semplice opposizione ideologica. Da questo punto di vista anch'io ritengo che fu un errore non insistere con la proposta di una centrale a fellatio, dato che ormai in Germania ne hanno realizzate sei e in Francia è in costruzione la quarta. Forse però i polesani non sono ancora pronti per questo passo.
martedì 18 novembre 2008
Il Maddalena infestato dagli spettri
"Gli spettri dei baby tossici ancora infestano il parco del Maddalena". E' questa la spiegazione fornita ieri dall'assessore ai Lavori Pubblici, Graziano Azzalin, ai giornalisti che chiedevano ragione dello stato dei giardinetti.
Si pensava infatti che, una volta sgomberato dai cadaveri di baby tossici e fenicotteri mutanti, fatti brillare in una cava di Giacciano nel mitico bomba day, il parco del Maddalena sarebbe immediatamente rifiorito. Ma a tutt'oggi gli abitanti della Commenda volgono lo sguardo pur di non incontrare la distesa di fango e sterpi, in cui alcune giostrine per bambini molto malinconicamente marciscono sotto la sferza degli elementi atmosferici. "La verità è che gli operai non vogliono più lavorare, perchè sono tormentati dai fantasmi dei piccoli eroinomani morti di overdose nell'arirang in onore di Vianello Monello - ammette Azzalin - A settembre dovevamo piantumare dei pini giganteschi, invece non s'è fatto più nulla. I teppistelli infastidiscono giardinieri e manutentori, manomettono le macchine, utilizzano le giostrine in modo scorretto, pestano le aiuole, esasperando i lavoratori, che si rifiutano di operare in queste condizioni". La giunta ha iniziato a discutere dell'argomento già all'inizio dell'autunno, proponendo due soluzioni allo spiacevole inconveniente: la prima è assumere una squadra di ghostbusters che elimini le decine di fantasmini pestiferi con sofisticate attrezzature. Fallito il primo tentativo di contatto ("L'impiegato addetto si è rivolto erroneamente alla Blockbuster"), si è pensato ad una consulenza esterna, affidata alla "Ghost Hunt & Trap Srl" di San Vito di Leguzzano, nota per l'intervento al Castello della Rotta di Moncalieri, il luogo più infestato d'Italia. Alcuni consiglieri hanno sollevato tuttavia il problema di limitare il numero delle esternalizzazioni, specie in tempi di crisi economica.
"La seconda ipotesi su cui stiamo lavorando - spiega dunque l'assessore - riguarda la creazione di un parco gothic per giovani emo, dark e metallari. L'infestazione spiritica convivrebbe tranquillamente con l'ambiente decadente creato dalle giostrine in disfacimento e dalle piante rinsecchite cresciute in mezzo alla fanghiglia. E' una soluzione a costo zero, che non incontra tuttavia il favore degli anziani del posto, oltremodo infastiditi dagli schiamazzi notturni e dal fragore di catene, nonchè dei tre negozianti del circondario, preoccupati che il nuovo spazio di aggregazione attiri frotte di giovani molesti da altre zone della città. Come sempre ogni decisione sarà presa con la massima collegialità".
Si pensava infatti che, una volta sgomberato dai cadaveri di baby tossici e fenicotteri mutanti, fatti brillare in una cava di Giacciano nel mitico bomba day, il parco del Maddalena sarebbe immediatamente rifiorito. Ma a tutt'oggi gli abitanti della Commenda volgono lo sguardo pur di non incontrare la distesa di fango e sterpi, in cui alcune giostrine per bambini molto malinconicamente marciscono sotto la sferza degli elementi atmosferici. "La verità è che gli operai non vogliono più lavorare, perchè sono tormentati dai fantasmi dei piccoli eroinomani morti di overdose nell'arirang in onore di Vianello Monello - ammette Azzalin - A settembre dovevamo piantumare dei pini giganteschi, invece non s'è fatto più nulla. I teppistelli infastidiscono giardinieri e manutentori, manomettono le macchine, utilizzano le giostrine in modo scorretto, pestano le aiuole, esasperando i lavoratori, che si rifiutano di operare in queste condizioni". La giunta ha iniziato a discutere dell'argomento già all'inizio dell'autunno, proponendo due soluzioni allo spiacevole inconveniente: la prima è assumere una squadra di ghostbusters che elimini le decine di fantasmini pestiferi con sofisticate attrezzature. Fallito il primo tentativo di contatto ("L'impiegato addetto si è rivolto erroneamente alla Blockbuster"), si è pensato ad una consulenza esterna, affidata alla "Ghost Hunt & Trap Srl" di San Vito di Leguzzano, nota per l'intervento al Castello della Rotta di Moncalieri, il luogo più infestato d'Italia. Alcuni consiglieri hanno sollevato tuttavia il problema di limitare il numero delle esternalizzazioni, specie in tempi di crisi economica.
"La seconda ipotesi su cui stiamo lavorando - spiega dunque l'assessore - riguarda la creazione di un parco gothic per giovani emo, dark e metallari. L'infestazione spiritica convivrebbe tranquillamente con l'ambiente decadente creato dalle giostrine in disfacimento e dalle piante rinsecchite cresciute in mezzo alla fanghiglia. E' una soluzione a costo zero, che non incontra tuttavia il favore degli anziani del posto, oltremodo infastiditi dagli schiamazzi notturni e dal fragore di catene, nonchè dei tre negozianti del circondario, preoccupati che il nuovo spazio di aggregazione attiri frotte di giovani molesti da altre zone della città. Come sempre ogni decisione sarà presa con la massima collegialità".
lunedì 17 novembre 2008
Borgatti e la Linea Vecchia per il Socialismo
“La crisi e le difficoltà economiche che attanagliano tante famiglie rodigine hanno precisi responsabili: i giovinastri di RoWoodstock”.
E’ questa l’originale tesi di Mario Borgatti, coordinatore provinciale di Forza Italia che, proprio per garantire sostegni concreti ai ceti meno abbienti, chiede di tagliare i 328 euro e quindici Galatine con cui il Comune ha garantito ai ragazzacci di RoArt di esibirsi in piazza Vittorio Emanuele. “Gli oltre 500mila euro raccolti in sovrappiù dalle multe non sono sufficienti - sottolinea - quindi bisogna intervenire sulle vere sorgenti di spreco, ossia i giovani e i loro eventi pseudoculturali”. E se qualcuno può pensare che in Borgatti vi sia livore per i continui rinvii del suo show con Jerry Lewis si sbaglia di grosso. “Gli incidenti di percorso del Fenicacca Aid e della Maratona contro il racket delle poltrone non c’entrano - assicura - io ho un ragionamento politico chiaro in testa: il mio obiettivo è il socialismo. E il raggiungimento di quel traguardo non passa per la Linea rossa di Antonio Costato o per la Linea nera di Fabrizio Rossi, ma per il mio percorso: la Linea vecchia”. Un sentiero politico che parte da lontano: “Io entrai nel Psdi al momento della scissione di Palazzo Barberini per un’operazione di entrismo, assieme al gruppo trockjista di Livio Maitan. Il mio obiettivo era prendere quel partito del piffero foraggiato dagli americani, famoso per avere 58 iscritti e 322 tra sottosegretari e ministri. Mi muovevo secondo un disegno egemonico di chiara matrice gramsciana, che oggi ho trasferito a Silvio Berlusconi, e conquistare progressivamente la macchina dello Stato borghese per disarticolarla e porre le condizioni per la conquista del potere politico da parte del proletariato. Questo quando ancora Gianni Nonnato faceva ancora il chierichetto, Guglielmo Brusco era solo un adolescente fan dei Motorhead e Costato uno studente burlone disinteressato alla politica e amante degli scherzi in compagnia. Questo dimostra che i giovani sono inadatti al socialismo e che solo passati i 135 anni si ha un’adeguata coscienza rivoluzionaria. Se i ragazzi di RoWoodstock non avranno più modo di suonare, potranno studiare le mie opere e svagarsi in istruttive gite in montagna con me e Ganiamede tra uno slalom e un saggio di Marcuse, una tisana al ginepro e uno studio analitico dei volumi del Capitale”.
Borgatti, infine, spiega la concezione che ha di sé e cosa lo distingue dagli altri politici polesani che “oltre a essere vetusti scaldapoltrone ammuffiti hanno mediamente delle librerie che fanno cagare il cazzo”. “Sarò modesto e parlerò di me soltanto in terza persona singolare - dice - il Compagno Borgatti è il più grande marxista-leninista della nostra epoca. Egli ha ereditato, difeso e sviluppato il marxismo-leninismo in modo geniale, creativo e integrale, elevandolo a uno stadio completamente nuovo. Il pensiero di Borgatti è il marxismo-leninismo dell'epoca in cui l'imperialismo va incontro alla disfatta totale e il socialismo avanza verso la vittoria in tutto il mondo. E' una potente arma ideologica nella lotta contro l'imperialismo, contro il revisionismo e il dogmatismo. Il pensiero di Borgatti è il principio guida per tutto il lavoro del Pdl, per rimettere insieme il B.V. Paolino con Bimbatman e per mandare a casa la cricca di imbroglioni revisionisti che oggi fa capo a Federico Saccardin”.
E’ questa l’originale tesi di Mario Borgatti, coordinatore provinciale di Forza Italia che, proprio per garantire sostegni concreti ai ceti meno abbienti, chiede di tagliare i 328 euro e quindici Galatine con cui il Comune ha garantito ai ragazzacci di RoArt di esibirsi in piazza Vittorio Emanuele. “Gli oltre 500mila euro raccolti in sovrappiù dalle multe non sono sufficienti - sottolinea - quindi bisogna intervenire sulle vere sorgenti di spreco, ossia i giovani e i loro eventi pseudoculturali”. E se qualcuno può pensare che in Borgatti vi sia livore per i continui rinvii del suo show con Jerry Lewis si sbaglia di grosso. “Gli incidenti di percorso del Fenicacca Aid e della Maratona contro il racket delle poltrone non c’entrano - assicura - io ho un ragionamento politico chiaro in testa: il mio obiettivo è il socialismo. E il raggiungimento di quel traguardo non passa per la Linea rossa di Antonio Costato o per la Linea nera di Fabrizio Rossi, ma per il mio percorso: la Linea vecchia”. Un sentiero politico che parte da lontano: “Io entrai nel Psdi al momento della scissione di Palazzo Barberini per un’operazione di entrismo, assieme al gruppo trockjista di Livio Maitan. Il mio obiettivo era prendere quel partito del piffero foraggiato dagli americani, famoso per avere 58 iscritti e 322 tra sottosegretari e ministri. Mi muovevo secondo un disegno egemonico di chiara matrice gramsciana, che oggi ho trasferito a Silvio Berlusconi, e conquistare progressivamente la macchina dello Stato borghese per disarticolarla e porre le condizioni per la conquista del potere politico da parte del proletariato. Questo quando ancora Gianni Nonnato faceva ancora il chierichetto, Guglielmo Brusco era solo un adolescente fan dei Motorhead e Costato uno studente burlone disinteressato alla politica e amante degli scherzi in compagnia. Questo dimostra che i giovani sono inadatti al socialismo e che solo passati i 135 anni si ha un’adeguata coscienza rivoluzionaria. Se i ragazzi di RoWoodstock non avranno più modo di suonare, potranno studiare le mie opere e svagarsi in istruttive gite in montagna con me e Ganiamede tra uno slalom e un saggio di Marcuse, una tisana al ginepro e uno studio analitico dei volumi del Capitale”.
Borgatti, infine, spiega la concezione che ha di sé e cosa lo distingue dagli altri politici polesani che “oltre a essere vetusti scaldapoltrone ammuffiti hanno mediamente delle librerie che fanno cagare il cazzo”. “Sarò modesto e parlerò di me soltanto in terza persona singolare - dice - il Compagno Borgatti è il più grande marxista-leninista della nostra epoca. Egli ha ereditato, difeso e sviluppato il marxismo-leninismo in modo geniale, creativo e integrale, elevandolo a uno stadio completamente nuovo. Il pensiero di Borgatti è il marxismo-leninismo dell'epoca in cui l'imperialismo va incontro alla disfatta totale e il socialismo avanza verso la vittoria in tutto il mondo. E' una potente arma ideologica nella lotta contro l'imperialismo, contro il revisionismo e il dogmatismo. Il pensiero di Borgatti è il principio guida per tutto il lavoro del Pdl, per rimettere insieme il B.V. Paolino con Bimbatman e per mandare a casa la cricca di imbroglioni revisionisti che oggi fa capo a Federico Saccardin”.
(nella foto Mario Borgatti a un meeting di suoi seguaci)
domenica 16 novembre 2008
Le visioni di Leonida Gusmaroli #12
Pronto a lanciare una maglietta con la propria effige per la collezione
primavera/estate 2009 di Krizia, il veggente Leonida Gusmaroli continua anche a curarsi delle piccole invidie da Rovigheto e delle polemiche di basso lignaggio che attraversano il territorio. Nel metodo scientifico di Leonida Gusmaroli la comprensione del presente è fondamentale per predire il futuro. Questa settimana, ci dice, una puntata tutta centrata sulla cultura.
Cinema Odeon: arriva la Ricciarelli
Era una voce che circolava da diverse settimane, ma i recenti incontri tra il sindaco e Katia Ricciarelli sembrano dare conferma: la celebre cantante lirica rodigina sarà il nuovo direttore artistico del cinema Odeon. Lo prevede il piano di salvataggio elaborato dall'assessore alla Cultura, Federico Frigato, dopo l'annuncio del gestore di volere abbandonare la guida dell'ultimo cinema di Rovigo. La nomina prestigiosa sarà accolta con il consueto, tiepido entusiasmo dei rodigini. La prima iniziativa sarà una lunga retrospettiva dedicata alla produzione di Carmine Gallone.
Joe Franx infiamma lo scenario rap rodigino
Giuseppe Franchi, il sindacalista della Fp-Cgil finito al centro di uno scandalo per un video su You Tube in cui insultava i colleghi di Cisl e Uil, lascerà il sindaco, ormai scaricato anche dal suo segretario provinciale. "Meno male, così non mi toccherà allinearmi continuamente alle direttive superiori. Ad esempio, a me la riconversione a carbone di Polesine Camerini fa ca-ga-re! Evviva! L'ho detto!" Franchi fonderà un gruppo rap e assumerà lo pseudonimo di Joe Franx, pubblicando i propri videoclip su You Tube, in cui dileggerà in piena libertà la Confindustria, il governo, ma anche i colleghi rei di inciuciare contro gli interessi dei lavoratori.
Ska-ramozzino
Annoiato dai continui soggiorni a Sharm El Sheik, Giuseppe Scaramozzino andrà in vacanza in Giamaica dove si appassionerà alle usanze popolari locali. Tornato in Italia più abbronzato che mai, si dimetterà dal consiglio comunale e dal Pdl per formare, assieme ad alcuni musicisti ex Voodoo Guerrilla e African Brothers, gli Skaramozzino gruppo ska reggae che spopolerà in tutti i centri sociali del bacino del Mediterraneo. Commovente l’addio all’aula di Palazzo Nodari. Questo quanto sarà registrato nel verbale della seduta del 29 settembre 2009:
primavera/estate 2009 di Krizia, il veggente Leonida Gusmaroli continua anche a curarsi delle piccole invidie da Rovigheto e delle polemiche di basso lignaggio che attraversano il territorio. Nel metodo scientifico di Leonida Gusmaroli la comprensione del presente è fondamentale per predire il futuro. Questa settimana, ci dice, una puntata tutta centrata sulla cultura.
Cinema Odeon: arriva la Ricciarelli
Era una voce che circolava da diverse settimane, ma i recenti incontri tra il sindaco e Katia Ricciarelli sembrano dare conferma: la celebre cantante lirica rodigina sarà il nuovo direttore artistico del cinema Odeon. Lo prevede il piano di salvataggio elaborato dall'assessore alla Cultura, Federico Frigato, dopo l'annuncio del gestore di volere abbandonare la guida dell'ultimo cinema di Rovigo. La nomina prestigiosa sarà accolta con il consueto, tiepido entusiasmo dei rodigini. La prima iniziativa sarà una lunga retrospettiva dedicata alla produzione di Carmine Gallone.
Joe Franx infiamma lo scenario rap rodigino
Giuseppe Franchi, il sindacalista della Fp-Cgil finito al centro di uno scandalo per un video su You Tube in cui insultava i colleghi di Cisl e Uil, lascerà il sindaco, ormai scaricato anche dal suo segretario provinciale. "Meno male, così non mi toccherà allinearmi continuamente alle direttive superiori. Ad esempio, a me la riconversione a carbone di Polesine Camerini fa ca-ga-re! Evviva! L'ho detto!" Franchi fonderà un gruppo rap e assumerà lo pseudonimo di Joe Franx, pubblicando i propri videoclip su You Tube, in cui dileggerà in piena libertà la Confindustria, il governo, ma anche i colleghi rei di inciuciare contro gli interessi dei lavoratori.
Ska-ramozzino
Annoiato dai continui soggiorni a Sharm El Sheik, Giuseppe Scaramozzino andrà in vacanza in Giamaica dove si appassionerà alle usanze popolari locali. Tornato in Italia più abbronzato che mai, si dimetterà dal consiglio comunale e dal Pdl per formare, assieme ad alcuni musicisti ex Voodoo Guerrilla e African Brothers, gli Skaramozzino gruppo ska reggae che spopolerà in tutti i centri sociali del bacino del Mediterraneo. Commovente l’addio all’aula di Palazzo Nodari. Questo quanto sarà registrato nel verbale della seduta del 29 settembre 2009:
PICCININNO VITO – Presidente del Consiglio
Do la parola al consigliere Giuseppe Scaramozzino. Prego consigliere
SCARAMOZZINO GIUSEPPE – Consigliere Popolo delle Libertà
Abbandono questa espressione del Babylon System. Jah Rastafari! E ora vado
che c'è il mio amico Alborosie che mi aspetta fuori.
Do la parola al consigliere Giuseppe Scaramozzino. Prego consigliere
SCARAMOZZINO GIUSEPPE – Consigliere Popolo delle Libertà
Abbandono questa espressione del Babylon System. Jah Rastafari! E ora vado
che c'è il mio amico Alborosie che mi aspetta fuori.
sabato 15 novembre 2008
Una proposta per il cinema Odeon
"Se il Comune non si muove e i privati non intervengono, rileverò il cinema Odeon per farne un nuovo multisala in centro, con proposte d'essai e un'offerta di tutto rispetto. I soldi non mancano, attendo solo il via libera".
L'annuncio viene da Guido Raule, patron di Euroworld e poi socio di Beppe Osti e del Caro Leader Kim Jong-Il per la creazione di Dprkworld, il parco di divertimenti sulla Corea del Nord prossimo ad aprire i battenti nel Delta del Po. Ora la nuova sfida per Raule e la cordata di imprenditori a lui legata è il salvataggio del cinema Odeon, che entro la fine dell'anno rischia di estinguersi per sempre. La loro idea è stata formalizzata proprio ieri durante una teleconferenza in skype con l'assessore alla Cultura, Federico Frigato (nella foto, un momento della web conference). "La proposta di una cordata lanciata da Avezzù, e poi finita in malora, mi è sembrata fin dall'inizio una gran cagata - critica Raule - Qui servono denari e tanti, qui bisogna aprire i portafogli, non rappattumare su oboli da mille aziende. Preso contatto con Beppe Osti, abbiamo deciso di unirci per coinvolgere i nostri migliori contatti: il leader nordcoreano Kim Jong-Il e i costruttori lituani che stanno progettando e realizzando i migliori mausolei del mondo proprio qui a Rovigo. Il rappresentante di questi ultimi, il dottor Gediminas Velicka, ha già accettato. Quanto al Caro Leader, tutti conoscono la sua passione per il cinema, sfociata perfino nel matrimonio con la star Sung Hae-rim, purtroppo deceduta qualche anno fa. L'amico Kim ha dato disponibilità incondizionata a questo progetto".
L'accordo, tuttavia, prevede che il nuovo multisala proponga un cineforum settimanale con il meglio della produzione cinematografica della Repubblica Democratica Popolare di Corea. "Sarà un'occasione per aprirci al mondo - commenta Beppe Osti - E anche per rivivere i fasti dell'Odeon, quando era un polo culturale e non solo un'attività commerciale. Rovigo potrebbe anzi diventare un punto d'attrattiva per tutti gli appassionati di autori come Chueon sone yeongweonhari, Heyeeon jekkaji o Doraji KKoch". Accanto all'Odeon sorgerà anche il primo bar nordcoreano di Rovigo, lo Juche Bar: una proposta per contrastare lo strapotere dei cinesi nel settore, ormai proprietari di metà dei bar di Rovigo. "Ciò senza alcun intento polemico, sia detto - dice Osti - Ma in un'ottica di vera multiculturalità". Il nuovo pub di tendenza per tutti gli amanti della Corea del Nord, e a Rovigo sono tanti, ospiterà anche un Juche Box, simpatico riproduttore dei migliori brani del repertorio nazionale.
L'accordo, tuttavia, prevede che il nuovo multisala proponga un cineforum settimanale con il meglio della produzione cinematografica della Repubblica Democratica Popolare di Corea. "Sarà un'occasione per aprirci al mondo - commenta Beppe Osti - E anche per rivivere i fasti dell'Odeon, quando era un polo culturale e non solo un'attività commerciale. Rovigo potrebbe anzi diventare un punto d'attrattiva per tutti gli appassionati di autori come Chueon sone yeongweonhari, Heyeeon jekkaji o Doraji KKoch". Accanto all'Odeon sorgerà anche il primo bar nordcoreano di Rovigo, lo Juche Bar: una proposta per contrastare lo strapotere dei cinesi nel settore, ormai proprietari di metà dei bar di Rovigo. "Ciò senza alcun intento polemico, sia detto - dice Osti - Ma in un'ottica di vera multiculturalità". Il nuovo pub di tendenza per tutti gli amanti della Corea del Nord, e a Rovigo sono tanti, ospiterà anche un Juche Box, simpatico riproduttore dei migliori brani del repertorio nazionale.
venerdì 14 novembre 2008
Caso Cicciuzzo: interviene la Zarri
“La vecchia politica non riesce a farsi carico del dramma del mio fraterno amico Cicciuzzo Sconciaforni, nè la Chiesa vuole in qualche modo colmare questo vuoto, quindi tocca a noi della società civile, che veniamo dalla strada e non dai palazzi, costruire una rete di solidarietà”.
Ha le idee chiare l’attrice Federica Zarri che, per la prima volta, vestirà (si fa per dire o, meglio, se così fosse sarebbe davvero la prima volta) i panni della regista, dirigendo il film “L’albero genealogico del peccato” che avrà come protagonista proprio lo sfortunato e obeso esponente del Pdl. Il ricavato al botteghino andrà alla ricerca scientifica per contrastare gli effetti collaterali dell’invertitore di Barfowskij di cui Sconciaforni, appunto, è rimasto vittima. “Mi auguro che il caro Cicciuzzo riesca a uscire dal tunnel – spiega Zarri – ma è anche vero che volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, l’affollarsi in lui a ritroso dei personaggi che hanno dato vita alla vicenda araldica degli Sconciaforni stesso offre possibilità artistiche vastissime”.
Così l’artista polesana entra nel merito dell’idea di fondo della nuova pellicola: “Innanzitutto le relazioni che si frappongono tra queste persone, differenti per tempo storico e grado di parentela. Per esempio Cicciuzzo mentre si masturba, può essere contemporaneamente protagonista della propria vicenda onanistica ma anche di un rapporto incestuoso tra il tris-trisavolo Gaudenzio Sconciaforni e la di lui madre Domitilla Catapano, con tutte le implicazioni freudiane del caso. Insomma, le possibilità di combinazione tendono asintoticamente all’infinito. E così ci sta tutto il rapporto omosessuale tra l’antenato preistorico Grog Il Cavernicolo e il raffinato intellettuale giacobino Jean Francois Des Sconchafornes, piuttosto che i tradimenti di Monna Adelaide, moglie del trecentesco Mastro Sconciaforno della Ubalda, che abbandona il legittimo consorte per legarsi a Fra’ Agostino Macedonio Sconciafornio, monaco dell’anno Mille sensibile ai piaceri della carne. La scena finale vedrà tutti i protagonisti praticare fisicamente l’amore universale all’interno del corpo di Cicciuzzo che si gusta un grande bicchiere di zabaione, mentre dentro di lui è un fluire di energie e movimenti pelvici pervasi di gioia orgiastica e poeticità saffica”.
“Ringrazio Federica che ha sempre saputo prendere in mano le mie questioni – dice Cicciuzzo – la sua capacità di trasformare il mio problema in un’occasione per tirare fuori tutti i miei talenti mi infonde fiducia. Per cui penso che tenterò di partecipare alla prossima edizione del Festival di Sanremo, come primo coro polifonico solista nella storia della musica”.
Ha le idee chiare l’attrice Federica Zarri che, per la prima volta, vestirà (si fa per dire o, meglio, se così fosse sarebbe davvero la prima volta) i panni della regista, dirigendo il film “L’albero genealogico del peccato” che avrà come protagonista proprio lo sfortunato e obeso esponente del Pdl. Il ricavato al botteghino andrà alla ricerca scientifica per contrastare gli effetti collaterali dell’invertitore di Barfowskij di cui Sconciaforni, appunto, è rimasto vittima. “Mi auguro che il caro Cicciuzzo riesca a uscire dal tunnel – spiega Zarri – ma è anche vero che volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, l’affollarsi in lui a ritroso dei personaggi che hanno dato vita alla vicenda araldica degli Sconciaforni stesso offre possibilità artistiche vastissime”.
Così l’artista polesana entra nel merito dell’idea di fondo della nuova pellicola: “Innanzitutto le relazioni che si frappongono tra queste persone, differenti per tempo storico e grado di parentela. Per esempio Cicciuzzo mentre si masturba, può essere contemporaneamente protagonista della propria vicenda onanistica ma anche di un rapporto incestuoso tra il tris-trisavolo Gaudenzio Sconciaforni e la di lui madre Domitilla Catapano, con tutte le implicazioni freudiane del caso. Insomma, le possibilità di combinazione tendono asintoticamente all’infinito. E così ci sta tutto il rapporto omosessuale tra l’antenato preistorico Grog Il Cavernicolo e il raffinato intellettuale giacobino Jean Francois Des Sconchafornes, piuttosto che i tradimenti di Monna Adelaide, moglie del trecentesco Mastro Sconciaforno della Ubalda, che abbandona il legittimo consorte per legarsi a Fra’ Agostino Macedonio Sconciafornio, monaco dell’anno Mille sensibile ai piaceri della carne. La scena finale vedrà tutti i protagonisti praticare fisicamente l’amore universale all’interno del corpo di Cicciuzzo che si gusta un grande bicchiere di zabaione, mentre dentro di lui è un fluire di energie e movimenti pelvici pervasi di gioia orgiastica e poeticità saffica”.
“Ringrazio Federica che ha sempre saputo prendere in mano le mie questioni – dice Cicciuzzo – la sua capacità di trasformare il mio problema in un’occasione per tirare fuori tutti i miei talenti mi infonde fiducia. Per cui penso che tenterò di partecipare alla prossima edizione del Festival di Sanremo, come primo coro polifonico solista nella storia della musica”.
(nella foto Cicciuzzo Sconciaforni in un momento di crisi d’identità, accompagnato Wolfgang Von Sconchafornen cugino tedesco contemporaneo e, dunque, esterno al suo corpo)
giovedì 13 novembre 2008
Tremate criminali: arriva Bimbatman!
Un oscuro supereroe si candida a guidare il centrodestra alle prossime provinciali: è l’uomo mascherato Bimbatman.
“Non il defenestrato B.V. Paolino, non il Joker Migliorini, non la disinibita Federica Zarri, non la potenzialmente vittoriosa Isi Coppola guideranno il Popolo della libertà alla conquista di Palazzo Celio, ma io che dietro questa maschera celo uno statista, filantropo e playboy determinato a dichiarare la propria personale guerra al centrosinistra”. Nel mondo politico tutti si interrogano su chi sia in realtà il supereroe, anche se voci di corridoio indicano che ultimamente il capogruppo del Pdl, Andrea Bimbatti, abbia acquistato una strana automobile nera ribattezzata Bimbatmobile e usi cambiarsi d’abito nelle cabine telefoniche. “Più volte in questi giorni - confessa Nicola Settini - l’amico Bimbatti mi ha chiesto di abiurare alla fede nel B.V. Paolino e cambiare il mio nome in Robin. Mi ha poi invitato a cena perché voleva mostrarmi un costume che aveva già offerto ad Aniello Piscopo, Giuseppe Scaramozzino e Aldo Guarnieri, ma alla fine tutti hanno convenuto che ero l’unico consigliere d’opposizione ad avere un girovita adeguato”. Bimbatti rigetta ufficialmente supposizioni e ipotesi con una conferenza stampa nella sede provinciale di Forza Italia: “Sappiamo tutti che Settini è uno spregiudicato agente della Cia. Il candidato del Pdl verrà deciso dai cinque saggi…”. La dichiarazione viene interrotta da improvvisi squilli e dal repentino ingresso del segretario provinciale Mario Borgatti: “Scusa Bimbatman, ti vogliono al telefono”.
Spiazzata la risposta del capogruppo: “Arrivo. Però, Mario, quante volte ti ho detto di non chiamarmi Bimbatman in pubblico? Nei prossimi giorni, comunque, verrà indicato anche Robin ehm… il vicepresidente in pectore e dimostreremo che il centrodestra è in grado di proporre un’alternativa di governo credibile”. Immediata la reazione del centrosinistra che ribadisce la propria fiducia nell’attuale vice di Federico Saccardin, l’adriese Sandro Gino Spinello. “Il Pdl punta su un candidato travestito? Nessun problema, per aprire al voto dei trans gender abbiamo già coniato uno slogan che è tutto un programma: Per il Polesine? Un look S’androgino. Figuriamoci se a noi spaventa uno spaventapasseri che si crede l’alter ego di Bruce Wayne”.
“Non il defenestrato B.V. Paolino, non il Joker Migliorini, non la disinibita Federica Zarri, non la potenzialmente vittoriosa Isi Coppola guideranno il Popolo della libertà alla conquista di Palazzo Celio, ma io che dietro questa maschera celo uno statista, filantropo e playboy determinato a dichiarare la propria personale guerra al centrosinistra”. Nel mondo politico tutti si interrogano su chi sia in realtà il supereroe, anche se voci di corridoio indicano che ultimamente il capogruppo del Pdl, Andrea Bimbatti, abbia acquistato una strana automobile nera ribattezzata Bimbatmobile e usi cambiarsi d’abito nelle cabine telefoniche. “Più volte in questi giorni - confessa Nicola Settini - l’amico Bimbatti mi ha chiesto di abiurare alla fede nel B.V. Paolino e cambiare il mio nome in Robin. Mi ha poi invitato a cena perché voleva mostrarmi un costume che aveva già offerto ad Aniello Piscopo, Giuseppe Scaramozzino e Aldo Guarnieri, ma alla fine tutti hanno convenuto che ero l’unico consigliere d’opposizione ad avere un girovita adeguato”. Bimbatti rigetta ufficialmente supposizioni e ipotesi con una conferenza stampa nella sede provinciale di Forza Italia: “Sappiamo tutti che Settini è uno spregiudicato agente della Cia. Il candidato del Pdl verrà deciso dai cinque saggi…”. La dichiarazione viene interrotta da improvvisi squilli e dal repentino ingresso del segretario provinciale Mario Borgatti: “Scusa Bimbatman, ti vogliono al telefono”.
Spiazzata la risposta del capogruppo: “Arrivo. Però, Mario, quante volte ti ho detto di non chiamarmi Bimbatman in pubblico? Nei prossimi giorni, comunque, verrà indicato anche Robin ehm… il vicepresidente in pectore e dimostreremo che il centrodestra è in grado di proporre un’alternativa di governo credibile”. Immediata la reazione del centrosinistra che ribadisce la propria fiducia nell’attuale vice di Federico Saccardin, l’adriese Sandro Gino Spinello. “Il Pdl punta su un candidato travestito? Nessun problema, per aprire al voto dei trans gender abbiamo già coniato uno slogan che è tutto un programma: Per il Polesine? Un look S’androgino. Figuriamoci se a noi spaventa uno spaventapasseri che si crede l’alter ego di Bruce Wayne”.
mercoledì 12 novembre 2008
Marcolongo disperso, c'entra anche Bellotti
Luca Bellotti si era accordato fin da principio con Brusco per fare fuori Marcolongo. E' l'ennesima svolta nel caso che ha sconvolto la sanità e i rotocalchi polesani, iniziato con il matrimonio dell'assessore provinciale con il direttore generale dell'Ulss 18, proseguito con la fuga di Guglielmo Brusco in Nepal e conclusosi con la partenza di Marcolongo in sidecar per riportare a casa l'amato. Tutta una truffa, come aveva rivelato lo stesso Brusco pochi giorni fa, per eliminare l'odiato capoccia dell'Ulss e rifondare una nuova Sanità Pubblica in Polesine.
La stessa spedizione in Nepal organizzata per riportare a casa Brusco sarebbe stata una farsa. Luca Bellotti, che non casualmente aveva fatto da testimone a Brusco nel giorno delle nozze, avrebbe volutamente ostacolato l'organizzazione della spedizione, per esasperare Marcolongo. E così è andata: il dg dell'Ulss, infatti, stufo di attendere le lungaggini altrui, è partito verso l'Asia in compagnia solo di una mucca di nome Giuditta, tanto cara a Brusco. "Ebbene sì - ammette ridacchiando Bellotti - ho accettato un'alleanza con il mio conterraneo per defenestrare quell'insopportabile amministratore, la cui gestione francamente è stata ampiamente insoddisfacente. Una per tutte: non ha voluto realizzare il laboratorio di tricorestauro atteso da tante persone come me che hanno l'attaccatura alta e necessiterebbero di un trapianto urgente. La sua uscita di scena, proprio nei giorni in cui il West Nile mieteva vittime in quel di Trecenta, è un esempio lampante della sua irresponsabilità".
Indignato Gabriele Frigato, che aveva accettato di occuparsi degli aspetti diplomatici della vicenda: "Mi ero mosso da tempo, invitando a casa mia i principali ambasciatori europei. E adesso scopro che è stato tutto inutile - commenta acido - A parte la figura di merda, faccio notare che avevo già ordinato quattro vassoi di pastine della Favorita e fatto preparare tramezzini e paninetti col prosciutto, senza contare quello che ho speso al Lidl per comprare la Ben Cola e l'aranciata al beta carotene per tutti. Sono disgustato". Si dissociano anche i fratelli Colasberna (nella foto, in un riuscito cammuffamento), che hanno deciso comunque di proseguire con la missione di intelligence concordata: "Bisogna raggiungere Marcolongo ovunque sia, per avvertirlo di quanto è accaduto e per riportare a casa la mucca Giuditta, per la quale Brusco ha promesso 10.000 euro a chi la ritrova - dichiarano sbavando - Con noi verranno, come previsto, Giovanni Papuzzi e Mario Borgatti. Purtroppo ci toccherà tirarci dietro anche una donna, quella piaga di Lucia Riberto. Le nostre fonti dei servizi segreti turchi sostengono che un tipo in sidecar con una mucca è passato una decina di giorni fa per Yuksekova, diretto in Iran. Lo interecetteremo attraverso una scorciatoia che solo noi conosciamo. Domattina all'alba saliremo sulla jeep di Papuzzi e viaggeremo spediti alla volta di Tehran, dove le autorità locali hanno promesso di aiutarci nella missione".
La stessa spedizione in Nepal organizzata per riportare a casa Brusco sarebbe stata una farsa. Luca Bellotti, che non casualmente aveva fatto da testimone a Brusco nel giorno delle nozze, avrebbe volutamente ostacolato l'organizzazione della spedizione, per esasperare Marcolongo. E così è andata: il dg dell'Ulss, infatti, stufo di attendere le lungaggini altrui, è partito verso l'Asia in compagnia solo di una mucca di nome Giuditta, tanto cara a Brusco. "Ebbene sì - ammette ridacchiando Bellotti - ho accettato un'alleanza con il mio conterraneo per defenestrare quell'insopportabile amministratore, la cui gestione francamente è stata ampiamente insoddisfacente. Una per tutte: non ha voluto realizzare il laboratorio di tricorestauro atteso da tante persone come me che hanno l'attaccatura alta e necessiterebbero di un trapianto urgente. La sua uscita di scena, proprio nei giorni in cui il West Nile mieteva vittime in quel di Trecenta, è un esempio lampante della sua irresponsabilità".
Indignato Gabriele Frigato, che aveva accettato di occuparsi degli aspetti diplomatici della vicenda: "Mi ero mosso da tempo, invitando a casa mia i principali ambasciatori europei. E adesso scopro che è stato tutto inutile - commenta acido - A parte la figura di merda, faccio notare che avevo già ordinato quattro vassoi di pastine della Favorita e fatto preparare tramezzini e paninetti col prosciutto, senza contare quello che ho speso al Lidl per comprare la Ben Cola e l'aranciata al beta carotene per tutti. Sono disgustato". Si dissociano anche i fratelli Colasberna (nella foto, in un riuscito cammuffamento), che hanno deciso comunque di proseguire con la missione di intelligence concordata: "Bisogna raggiungere Marcolongo ovunque sia, per avvertirlo di quanto è accaduto e per riportare a casa la mucca Giuditta, per la quale Brusco ha promesso 10.000 euro a chi la ritrova - dichiarano sbavando - Con noi verranno, come previsto, Giovanni Papuzzi e Mario Borgatti. Purtroppo ci toccherà tirarci dietro anche una donna, quella piaga di Lucia Riberto. Le nostre fonti dei servizi segreti turchi sostengono che un tipo in sidecar con una mucca è passato una decina di giorni fa per Yuksekova, diretto in Iran. Lo interecetteremo attraverso una scorciatoia che solo noi conosciamo. Domattina all'alba saliremo sulla jeep di Papuzzi e viaggeremo spediti alla volta di Tehran, dove le autorità locali hanno promesso di aiutarci nella missione".
martedì 11 novembre 2008
Cicciuzzo dà di matto
E' durata poco la conversione di Cicciuzzo Sconciaforni, l'ex pornodivo candidato alle provinciali, morto, risorto in forma di zombie, annichilito dall'invertitore metabolico di Gaio Barfowskji e quindi ritornano sotto forma di reincarnazione perpetua del suo albero genealogico. Dopo la visita alla Madonna Addolorata del Perdono di Cavarzere e le belle parole scambiate con Padre Pio, sembrava che Cicciuzzo avesse ritrovato la serenità perduta nel suo marasma identitario. Ma è bastata una parola scortese da parte di chi, si credeva, lo avrebbe dovuto sostenere, a rompere l'incanto.
Tutto è successo ieri, allorchè Cicciuzzo Sconciaforni, temporaneamente nei panni del suo antico avo Romualdo di Roccabruna degli Sconciaforni e della sua altrettanto decrepita ava Marinella, mignotta di Correggio (una delle tante donne di malaffare di cui è costellato l'albero genealogico degli Sconciaforni), si è presentato al parroco del suo paese natio per rivolgergli una richiesta sconcertante: "Voglio sposare me stesso e tutte le mie parentele accluse nell'unico corpo di Cicciuzzo Sconciaforni, così da suggellare l'unione che Dio mi ha dato come miracolo attraverso il sacro rito del matrimonio". Incredule le parole di don Mauro, che lo ha presto liquidato: "Va là, a tiè matt! - ha esclamato - Guardati, non si capisce se sei un uomo o sei donna e quell'abito da sposa ti sta stretto di due taglie. Io mi attengo a sani principi, non sposo strani organismi geneticamente modificati con se stessi in riti che vilipendono la sacralità dell'unione tra due persone. Piuttosto sposo un recchione!"
Risposta che non è piaciuta a Cicciuzzo, il quale, rifacendosi all'esperienza di "Schizzo", bisavolo perito nella guerra dei Cent'anni, ha tentato di persuadere don Mauro sfoderando un kalashnikov. Fortunatamente l'intervento dell'antenata ottocentesca Klarina, apprezzata sarta di Gorizia, ha impedito che il prete venisse sforacchiato da centoventiquattro pallottole ad alta perforazione. Cicciuzzo si è quindi allontanato, litigando con se stesso con sette voci diverse che si alternavano, tra cui una che bestemmiava a tutto spiano Padre Pio. Intervistato da una tv locale, don Mauro ha dichiarato: "Non me ne frega un cazzo del suo dramma umano, io mi attengo alla dottrina. Come caspita facevo a sposare tutti con tutti, cos'è un'ammucchiata? Vada a farsi sposare dal prete di Abano Terme, quello là, come si chiama? Quello là... Insomma, vada a farsi sposare da quello là se vuole combinare strani affari. Noi qui si fanno solo matrimoni nor-ma-li! E adesso andate affanculo che devo andare a raccogliere le offerte".
Tutto è successo ieri, allorchè Cicciuzzo Sconciaforni, temporaneamente nei panni del suo antico avo Romualdo di Roccabruna degli Sconciaforni e della sua altrettanto decrepita ava Marinella, mignotta di Correggio (una delle tante donne di malaffare di cui è costellato l'albero genealogico degli Sconciaforni), si è presentato al parroco del suo paese natio per rivolgergli una richiesta sconcertante: "Voglio sposare me stesso e tutte le mie parentele accluse nell'unico corpo di Cicciuzzo Sconciaforni, così da suggellare l'unione che Dio mi ha dato come miracolo attraverso il sacro rito del matrimonio". Incredule le parole di don Mauro, che lo ha presto liquidato: "Va là, a tiè matt! - ha esclamato - Guardati, non si capisce se sei un uomo o sei donna e quell'abito da sposa ti sta stretto di due taglie. Io mi attengo a sani principi, non sposo strani organismi geneticamente modificati con se stessi in riti che vilipendono la sacralità dell'unione tra due persone. Piuttosto sposo un recchione!"
Risposta che non è piaciuta a Cicciuzzo, il quale, rifacendosi all'esperienza di "Schizzo", bisavolo perito nella guerra dei Cent'anni, ha tentato di persuadere don Mauro sfoderando un kalashnikov. Fortunatamente l'intervento dell'antenata ottocentesca Klarina, apprezzata sarta di Gorizia, ha impedito che il prete venisse sforacchiato da centoventiquattro pallottole ad alta perforazione. Cicciuzzo si è quindi allontanato, litigando con se stesso con sette voci diverse che si alternavano, tra cui una che bestemmiava a tutto spiano Padre Pio. Intervistato da una tv locale, don Mauro ha dichiarato: "Non me ne frega un cazzo del suo dramma umano, io mi attengo alla dottrina. Come caspita facevo a sposare tutti con tutti, cos'è un'ammucchiata? Vada a farsi sposare dal prete di Abano Terme, quello là, come si chiama? Quello là... Insomma, vada a farsi sposare da quello là se vuole combinare strani affari. Noi qui si fanno solo matrimoni nor-ma-li! E adesso andate affanculo che devo andare a raccogliere le offerte".
lunedì 10 novembre 2008
I polesani sono i più ricchi d'Europa
Un Prodotto Interno Lordo degno dell'emirato di Dubai, un benessere diffuso e uno stile di vita tra i più alti in Eurasia. E' uno scenario a tinte luminose, quello descritto dal primo rapporto "Polesine, un nuovo Eldorado?", stilato dall'ufficio statistico della Provincia per offrire un quadro esaustivo delle condizioni di vita degli abitanti della Provincia di Rovigo.
Ne risulta che il 93% dei polesani ha un reddito annuo superiore ai 70mila euro lordi, che il 68% possiede un'auto di grossa cilindrata e che oltre il 45% ha più abitazioni di proprietà. Il 67% è felice del proprio lavoro, che gli rende più di quanto serve per vivere decorosamente (55% degli intervistati). In sostanza la quasi totalità delle persone componenti il campione rivela di poter "mantenere a vita un figlio fannullone all'università", di cambiare modello di cellulare almeno una volta l'anno e di avere una donna delle pulizie. Incerto il dato sulla spesa media per famiglia, su cui incide il fatto che il 43% degli intervistati manda a fare la spesa all'Orva la colf. "Dati che ci invitano a rivedere le nostre convinzioni e a sperare in meglio nel futuro - osserva l'assessore provinciale Tiziana Virgili - Con questo non nascondo il fatto che esistono situazioni di disagio, ma invito anche ad essere più ottimisti, invece di stare sempre lì a mugugnare che tutto andrà in malora. Io dico che invece bisogna sempre sperare, perchè c'è gente con tanto cuore".
Il campione della ricerca riguarda una vasta rete di realtà del territorio, dall'alto al basso Polesine. Sono stati infatti intervistati quasi tutti i soci dei Lion's Club polesani, dei circoli Kiwanis e i membri dei Rotary. "Un campione significativo - commenta il ricercatore Taddeo Specchia - anche se l'attendibilità della ricerca sarebbe stata certo più alta se avessimo avuto la piena partecipazione del'Ordine dei Medici, di quello dei Farmacisti e dell'associazione industriali, di cui duole segnalare il basso numero di questionari compilati".
Ne risulta che il 93% dei polesani ha un reddito annuo superiore ai 70mila euro lordi, che il 68% possiede un'auto di grossa cilindrata e che oltre il 45% ha più abitazioni di proprietà. Il 67% è felice del proprio lavoro, che gli rende più di quanto serve per vivere decorosamente (55% degli intervistati). In sostanza la quasi totalità delle persone componenti il campione rivela di poter "mantenere a vita un figlio fannullone all'università", di cambiare modello di cellulare almeno una volta l'anno e di avere una donna delle pulizie. Incerto il dato sulla spesa media per famiglia, su cui incide il fatto che il 43% degli intervistati manda a fare la spesa all'Orva la colf. "Dati che ci invitano a rivedere le nostre convinzioni e a sperare in meglio nel futuro - osserva l'assessore provinciale Tiziana Virgili - Con questo non nascondo il fatto che esistono situazioni di disagio, ma invito anche ad essere più ottimisti, invece di stare sempre lì a mugugnare che tutto andrà in malora. Io dico che invece bisogna sempre sperare, perchè c'è gente con tanto cuore".
Il campione della ricerca riguarda una vasta rete di realtà del territorio, dall'alto al basso Polesine. Sono stati infatti intervistati quasi tutti i soci dei Lion's Club polesani, dei circoli Kiwanis e i membri dei Rotary. "Un campione significativo - commenta il ricercatore Taddeo Specchia - anche se l'attendibilità della ricerca sarebbe stata certo più alta se avessimo avuto la piena partecipazione del'Ordine dei Medici, di quello dei Farmacisti e dell'associazione industriali, di cui duole segnalare il basso numero di questionari compilati".
domenica 9 novembre 2008
Le visioni di Leonida Gusmaroli #11
Leonida Gusmaroli, che prossimamente rivelerà i propri piani di conquista del mondo, in attesa di un impiego meglio retribuito continua a vaticinare con indiscussa professionalità sul futuro del Polesine. Il suo indefesso impegno gli è valso recentemente il prestigioso "Anna Maria Galanti Award 2008", premio internazionale ambito da tutti i veri chiaroveggenti.
Via Riberto, dentro Masin
Matteo Masin sarà il nuovo segretario provinciale di Rifondazione Comunista. Dopo avere sconfitto a colpi di Liquidator la vetusta cricca di Anna Lucia Riberto ridarà credibilità locale alla formazione guidata a livello nazionale da Paolo Ferrero. Il primo passo sarà il rilancio della presenza del partito nelle istituzioni, ricontrattando la presenza dei comunisti nella Giunta del capoluogo. A fronte della richiesta di deleghe di maggior peso, al Prc verrà accordata la responsabilità del Personale. Per affrontare al meglio il nuovo incarico e dare un segnale ai cittadini, l'assessore Giovanna Bruna Pineda muterà le proprie generalità anagrafiche in Giovanna Brunetta Pineda.
Un comunista tra le fila del Pdl
Matteo Zangirolami sconvolgerà il centrodestra, rivelando di essere in realtà Goffredo Bettini dirigente nazionale del Pd. "In verità - rivelerà l'esponente di An - sono sempre stato comunista. Da ragazzino ho promosso la svolta di Fiuggi per affossare quel letamaio neofascista del Msi. Oggi sono sotto mentite spoglie mi trovo al fianco di Walter Veltroni per ricostituire, a sua insaputa, un partito rivoluzionario di orientamento marxista-leninista a partire da quell'ammasso informe nato dalla sommatoria di Margherita e Ds".
Aboliti gli enti inutili?
Con un intervento durissimo, nel 2014 il governo Gasperoni abolirà finalmente tutte le Regioni e una sola Provincia: quella di Rovigo. "Abbiamo concordato sul fatto che le Regioni sono delle inutili baracche mangiasoldi - dichiarerà Daniele Capezzone, leader del Partito Biforcuto Italiano - Nei prossimi 15 giorni le annienteremo tutte, comprese quelle a statuto speciale, che potranno scegliere: rimanere in Italia o passare ad un altro paese. La Sicilia ha già affermato che passerà alla Libia e non li esortiamo ben volentieri a togliersi dai coglioni, quei terroni di merda. Vedremo se il Friuli deciderà di passare alla ex Yugoslavia! Ah! Ah!" Non saranno abolite, invece, le Province, ritenute ancora enti utili, in grado di coordinare le azioni dei Comuni, specie di quelli più piccoli, e di integrare i servizi: "Tranne quella di Rovigo - sentenzia Capezzone - che veramente non si capisce a che minchia serve. Abbiamo raggiunto la convinzione di smembrare il Polesine in varie parti: l'isola della Donzella è già passata alla Croazia, mentre i Comuni più occidentali andranno tra Mantova e Verona, la parte sud sarà data agli emiliani, il medio Polesine ai padovani e infine buona parte del basso Polesine tornerà a Venezia con tanti saluti".
Via Riberto, dentro Masin
Matteo Masin sarà il nuovo segretario provinciale di Rifondazione Comunista. Dopo avere sconfitto a colpi di Liquidator la vetusta cricca di Anna Lucia Riberto ridarà credibilità locale alla formazione guidata a livello nazionale da Paolo Ferrero. Il primo passo sarà il rilancio della presenza del partito nelle istituzioni, ricontrattando la presenza dei comunisti nella Giunta del capoluogo. A fronte della richiesta di deleghe di maggior peso, al Prc verrà accordata la responsabilità del Personale. Per affrontare al meglio il nuovo incarico e dare un segnale ai cittadini, l'assessore Giovanna Bruna Pineda muterà le proprie generalità anagrafiche in Giovanna Brunetta Pineda.
Un comunista tra le fila del Pdl
Matteo Zangirolami sconvolgerà il centrodestra, rivelando di essere in realtà Goffredo Bettini dirigente nazionale del Pd. "In verità - rivelerà l'esponente di An - sono sempre stato comunista. Da ragazzino ho promosso la svolta di Fiuggi per affossare quel letamaio neofascista del Msi. Oggi sono sotto mentite spoglie mi trovo al fianco di Walter Veltroni per ricostituire, a sua insaputa, un partito rivoluzionario di orientamento marxista-leninista a partire da quell'ammasso informe nato dalla sommatoria di Margherita e Ds".
Aboliti gli enti inutili?
Con un intervento durissimo, nel 2014 il governo Gasperoni abolirà finalmente tutte le Regioni e una sola Provincia: quella di Rovigo. "Abbiamo concordato sul fatto che le Regioni sono delle inutili baracche mangiasoldi - dichiarerà Daniele Capezzone, leader del Partito Biforcuto Italiano - Nei prossimi 15 giorni le annienteremo tutte, comprese quelle a statuto speciale, che potranno scegliere: rimanere in Italia o passare ad un altro paese. La Sicilia ha già affermato che passerà alla Libia e non li esortiamo ben volentieri a togliersi dai coglioni, quei terroni di merda. Vedremo se il Friuli deciderà di passare alla ex Yugoslavia! Ah! Ah!" Non saranno abolite, invece, le Province, ritenute ancora enti utili, in grado di coordinare le azioni dei Comuni, specie di quelli più piccoli, e di integrare i servizi: "Tranne quella di Rovigo - sentenzia Capezzone - che veramente non si capisce a che minchia serve. Abbiamo raggiunto la convinzione di smembrare il Polesine in varie parti: l'isola della Donzella è già passata alla Croazia, mentre i Comuni più occidentali andranno tra Mantova e Verona, la parte sud sarà data agli emiliani, il medio Polesine ai padovani e infine buona parte del basso Polesine tornerà a Venezia con tanti saluti".
sabato 8 novembre 2008
West Nile: rischi serissimi!
Il virus West Nile è quasi innocuo? Tutte balle, inventate per non incasinare la campagna elettorale in corso. Ce lo rivela il dottor Gaio Barfowskji, stimato scienziato polesano (nella foto), in un'intervista come sempre ESCLUSIVA, in cui lancia l'allarme sugli effetti disastrosi di un'infezione da West Nile. Altro che rassicurazioni!
Dottor Barfowskji, bentornato in libertà, come sa l'abbiamo chiamata per lanciare allarmi sproporzionati e gettare nel panico la popolazione. Ci dica, il West Nile è davvero pericoloso per la salute?
Certo, almeno quanto il mio invertitore metabolico è stato dannoso per Cicciuzzo Sconciaforni. Ma lasci che le spieghi che cos'è questo virus di cui parlano tutti, perfino l'Istituto Superiore di Sanità, senza nemmeno sapere che cosa dicono.
Prego, prego. Pendiamo dalle sue labbra...
Vede, il West Nile, contrariamente a quanto si dice, può essere trasmesso sia attraverso rapporti sessuali vaginali, anali o orali che per via materno-fetale. Negli adulti comporta generalmente manifestazioni sintomatiche piuttosto leggere, limitate perlopiù a qualche perdita vaginale anomala o ad una sensazione di fastidio e prurito ai genitali. Spesso il decorso è addirittura asintomatico, tanto da passare inosservato alla persona che ne è stata colpita. E in questo dò ragione a chi rassicura la popolazione. Del resto, questa sua caratteristica ha portato ad identificare il West Nile come una "infezione a trasmissione sessuale silenziosa". Nonostante ciò, non va assolutamente presa alla leggera, poiché in alcuni casi perde la sua caratteristica "bonarietà" e diventa causa di seri danni all’apparato riproduttivo.
Ad esempio?
Varia da uomo a donna, ma cito ad esempio forti dolori durante la minzione, perdite sanguinolente al di fuori del ciclo, prurito uretrale, dolore durante o dopo i rapporti sessuali, fastidi testicolari (dolori, gonfiori), dolore nella parte inferiore dell’addome perdite uretrali, a volte visibili solo dopo spremitura del glande, perdite vaginali anomale. Se trasmesso durante un rapporto anale, può causare proctite e dunque dolore rettale, spasmi anali accompagnati da urgente bisogno di defecare, talvolta sanguinamento.
Lei dunque consiglia l'astinenza totale?
Non direi, la spremuta di glande, se praticata correttamente, può divenire una pratica sessuale estremamente piacevole e seducente. L'importante è imparare a convivere con questa malattia e, soprattutto, non stigmatizzare chi ce l'ha sulla base di pregiudizi.
Un'ultima domanda: lei ha assunto stupefacenti prima di rilasciare queste dichiarazioni?
Ho preso un paio di pasticche di dextrometorfano a colazione. Avevo finito l'aspirina.
Dottor Barfowskji, bentornato in libertà, come sa l'abbiamo chiamata per lanciare allarmi sproporzionati e gettare nel panico la popolazione. Ci dica, il West Nile è davvero pericoloso per la salute?
Certo, almeno quanto il mio invertitore metabolico è stato dannoso per Cicciuzzo Sconciaforni. Ma lasci che le spieghi che cos'è questo virus di cui parlano tutti, perfino l'Istituto Superiore di Sanità, senza nemmeno sapere che cosa dicono.
Prego, prego. Pendiamo dalle sue labbra...
Vede, il West Nile, contrariamente a quanto si dice, può essere trasmesso sia attraverso rapporti sessuali vaginali, anali o orali che per via materno-fetale. Negli adulti comporta generalmente manifestazioni sintomatiche piuttosto leggere, limitate perlopiù a qualche perdita vaginale anomala o ad una sensazione di fastidio e prurito ai genitali. Spesso il decorso è addirittura asintomatico, tanto da passare inosservato alla persona che ne è stata colpita. E in questo dò ragione a chi rassicura la popolazione. Del resto, questa sua caratteristica ha portato ad identificare il West Nile come una "infezione a trasmissione sessuale silenziosa". Nonostante ciò, non va assolutamente presa alla leggera, poiché in alcuni casi perde la sua caratteristica "bonarietà" e diventa causa di seri danni all’apparato riproduttivo.
Ad esempio?
Varia da uomo a donna, ma cito ad esempio forti dolori durante la minzione, perdite sanguinolente al di fuori del ciclo, prurito uretrale, dolore durante o dopo i rapporti sessuali, fastidi testicolari (dolori, gonfiori), dolore nella parte inferiore dell’addome perdite uretrali, a volte visibili solo dopo spremitura del glande, perdite vaginali anomale. Se trasmesso durante un rapporto anale, può causare proctite e dunque dolore rettale, spasmi anali accompagnati da urgente bisogno di defecare, talvolta sanguinamento.
Lei dunque consiglia l'astinenza totale?
Non direi, la spremuta di glande, se praticata correttamente, può divenire una pratica sessuale estremamente piacevole e seducente. L'importante è imparare a convivere con questa malattia e, soprattutto, non stigmatizzare chi ce l'ha sulla base di pregiudizi.
Un'ultima domanda: lei ha assunto stupefacenti prima di rilasciare queste dichiarazioni?
Ho preso un paio di pasticche di dextrometorfano a colazione. Avevo finito l'aspirina.
venerdì 7 novembre 2008
L'incredibile ritorno di Vianello Monello
“C’è Vianello Monello dietro gli scontri nella Repubblica democratica del Congo, ma anche dietro la vittoria di Barack Obama negli States. Lo stimato opinionista ora rivive in cinquecento diversi cloni”. E’ questa l’incredibile rivelazione di un ex agente dei servizi cinesi passato al servizio del Mossad. Lo 007, che comprensibilmente vuole mantenere l’anonimato, racconta nel dettaglio una vicenda ricca di particolari inquietanti, ivi compresa una festa con tutti i cloni sfociata in una maxi orgia dovuta al narcisismo di Vianello Monello (vedi foto). “E’ bello fare sesso con qualcuno che si stima davvero” hanno commentato all’unisono i cloni.
“Tutto parte dal suo ricovero a Taiwan – spiega – in pochi sanno che l’oscuro medico Damiano Cerusico è in realtà un nostro informatore e lavora alacremente per la riunificazione di Formosa alla madrepatria. Indispettito per il debito contratto in Algeria e mai saldato dal collega Esculapio Fricchione, Cerusico ha deciso di prelevare il dna di Vianello Monello per cederlo ai ricercatori dell’università di Shangai che, in poche settimane, sono riusciti a riportare in vita l’amato elzevirista in più copie”. Una scelta dettata dalla volontà della Repubblica popolare cinese (Rpc) di aumentare la propria influenza nel mondo. “Un brillante intellettuale come Vianello Monello può essere utilissimo alla causa del socialismo – continua – ricordo con chiarezza questa frase dettami da un alto funzionario dell’intelligence. L’obiettivo, dunque, è di mettere a disposizione i cloni delle più prestigiose testate del mondo e sfruttare l’autorevolezza della firma per dirigere l’opinione pubblica”.
A confermarlo una raccolta di articoli di giornale. “Vianello Monello per esempio firma la rubrica Good Morning Kinshasa su L’Avenir, il principale quotidiano della Repubblica democratica del Congo. In questo pezzo, facendo ironie sul popolo Tutsi e il musical Tootsie, ha fatto riesplodere il conflitto nel Nord Kivu, regione al confine con il Rwanda. Questa presa di posizione ha spinto l’occidente a foraggiare lo scenario di guerra e il fare emergere i rapporti con l’ex generale Laurent Nkunda è servito a favorire nell’opinione pubblica la stima verso la Rpc come forza di pace che, peraltro, già ha firmato con il governo congolese contratti reciprocamente vantaggiosi per lo sfruttamento delle risorse proprio a ridosso del Lago Kivu che ora diventa teatro di violenti scontri”.
E poi la vittoria di Obama. “Sul Washington Post un altro clone di Vianello Monello si occupa di Good Morning Washington. Questo corsivo che spiega che John McCain nella scelta della candidata vicepresidente si è ficcato un Palin nel culo è servito a spostare in maniera determinante i consensi sull’esponente democratico che, non dimentichiamolo, godeva dell’endorsment di Pechino e di diversi suoi alleati quali Fidel Castro, Hugo Chavez e Kim Jong Il”. Immediata la reazione di Ugo Savoia, direttore del Corriere del Veneto: “Vianello Monello è una mia scoperta. Chiedo, quindi, formalmente a Hu Jintao di restituirmi l’originale perché possa riprendere la propria collaborazione con il quotidiano filocinese da me diretto. Se poi, con la vostra superiore tecnologia, potete darmi una mano a riportare Celio Rodigino nel presente ve ne sarei grato”.
“Tutto parte dal suo ricovero a Taiwan – spiega – in pochi sanno che l’oscuro medico Damiano Cerusico è in realtà un nostro informatore e lavora alacremente per la riunificazione di Formosa alla madrepatria. Indispettito per il debito contratto in Algeria e mai saldato dal collega Esculapio Fricchione, Cerusico ha deciso di prelevare il dna di Vianello Monello per cederlo ai ricercatori dell’università di Shangai che, in poche settimane, sono riusciti a riportare in vita l’amato elzevirista in più copie”. Una scelta dettata dalla volontà della Repubblica popolare cinese (Rpc) di aumentare la propria influenza nel mondo. “Un brillante intellettuale come Vianello Monello può essere utilissimo alla causa del socialismo – continua – ricordo con chiarezza questa frase dettami da un alto funzionario dell’intelligence. L’obiettivo, dunque, è di mettere a disposizione i cloni delle più prestigiose testate del mondo e sfruttare l’autorevolezza della firma per dirigere l’opinione pubblica”.
A confermarlo una raccolta di articoli di giornale. “Vianello Monello per esempio firma la rubrica Good Morning Kinshasa su L’Avenir, il principale quotidiano della Repubblica democratica del Congo. In questo pezzo, facendo ironie sul popolo Tutsi e il musical Tootsie, ha fatto riesplodere il conflitto nel Nord Kivu, regione al confine con il Rwanda. Questa presa di posizione ha spinto l’occidente a foraggiare lo scenario di guerra e il fare emergere i rapporti con l’ex generale Laurent Nkunda è servito a favorire nell’opinione pubblica la stima verso la Rpc come forza di pace che, peraltro, già ha firmato con il governo congolese contratti reciprocamente vantaggiosi per lo sfruttamento delle risorse proprio a ridosso del Lago Kivu che ora diventa teatro di violenti scontri”.
E poi la vittoria di Obama. “Sul Washington Post un altro clone di Vianello Monello si occupa di Good Morning Washington. Questo corsivo che spiega che John McCain nella scelta della candidata vicepresidente si è ficcato un Palin nel culo è servito a spostare in maniera determinante i consensi sull’esponente democratico che, non dimentichiamolo, godeva dell’endorsment di Pechino e di diversi suoi alleati quali Fidel Castro, Hugo Chavez e Kim Jong Il”. Immediata la reazione di Ugo Savoia, direttore del Corriere del Veneto: “Vianello Monello è una mia scoperta. Chiedo, quindi, formalmente a Hu Jintao di restituirmi l’originale perché possa riprendere la propria collaborazione con il quotidiano filocinese da me diretto. Se poi, con la vostra superiore tecnologia, potete darmi una mano a riportare Celio Rodigino nel presente ve ne sarei grato”.
giovedì 6 novembre 2008
John Mc Cain si candida alle provinciali
Lo sconfitto alle elezioni presidenziali Usa, John Mc Cain, si candiderà alle primarie del Pdl per la tornata elettorale di primavera in Polesine.
Lo ha annunciato lui stesso ieri sera, in una conferenza stampa lampo nella sede di Forza Italia a Rovigo, attorniato dagli amici Mario Borgatti e Ilario Bellinazzi. "Ho sempre ammirato la capacità della politica italiana, nonchè di quella polesana, di riproporre sempre le stesse facce, anche quando avevano un gradimento dello 0,008% con i picchi massimi all'obitorio di Casa Serena. Lo scenario delle prossime provinciali, poi, mi ha davvero commosso: sento parlare solo ed esclusivamente di vetusti scaldapoltrone ammuffiti, ex trombati alle elezioni e grigi uomini di partito attaccati alla poltrona col Bostik. Che posto meraviglioso! - commenta Mc Cain, grattandosi la prostata rigonfia con l'usuale sobrietà - Dopo la doccia fredda di ieri, il mio amico Mario, che negli States ha innumerevoli interessi commerciali, non ultimo il negozio di ravioli di suo fratello Luigi, mi ha prontamente contattato, dicendo che era davvero un peccato che un talento come il mio finisse triturato nei perversi meccanismi della politica statunitense, per cui se perdi alle elezioni te ne devi stare fuori dalle balle. Guarda noi, mi ha detto, sono dieci anni che vediamo Prodi-Berlusconi-Prodi-Berlusconi". Mc Cain ha scelto il Polesine soprattutto per amicizia con Borgatti e Bellinazzi ("Siamo della stessa generazione, quella che ha sognato un paese ancora da costruire e sofferto per la terribile sconfitta al Little Big Horn"), ma anche perchè incantato dalle meraviglie naturali della terra tra i due fiumi: "Ci sono ancora un sacco di animali vivi, sto già organizzando una battuta di caccia con il mio amico Ariel Sharon per provare il mio buon vecchio mitragliatore Heckler & Hoch G3 MC51, oltre mille colpi al minuto, massima precisione - racconta ridendo il trombato alle elezioni - Credo che questa sia veramente le terra promessa per gli anziani politici come noi. Soprattutto, qui non c'è il rischio che un negro arrivi al potere, rubandolo a tanti italiani perbene che avrebbero sicuramente la precedenza".
Ma il programma elettorale, a parte impedire ai negri di prendere il potere, cosa prevede? "Beh, per esempio dare una sondatina a quei magnifici pozzi di idrocarburi nuovi di zecca giù in basso Polesine - dice il candidato - Ma anche più sicurezza, specie in certe località dell'alto Polesine in mano ai comunisti, ma anche meno sperperi nella sanità o nella scuola, più armi da fuoco in circolazione per ravvivare il mercato e soprattutto ci serve un nemico da combattere, a costo di inventarlo. Tappezzerò le città di manifesti con le due torri di Rovigo e quelle di New York affiancate, con un abile messaggio subliminale che i miei consulenti stanno ancora cercando di spiegarmi. E infine, non so se ve l'ho detto, voglio impedire a tutti i costi a qualche negro di prendere il potere".
Lo ha annunciato lui stesso ieri sera, in una conferenza stampa lampo nella sede di Forza Italia a Rovigo, attorniato dagli amici Mario Borgatti e Ilario Bellinazzi. "Ho sempre ammirato la capacità della politica italiana, nonchè di quella polesana, di riproporre sempre le stesse facce, anche quando avevano un gradimento dello 0,008% con i picchi massimi all'obitorio di Casa Serena. Lo scenario delle prossime provinciali, poi, mi ha davvero commosso: sento parlare solo ed esclusivamente di vetusti scaldapoltrone ammuffiti, ex trombati alle elezioni e grigi uomini di partito attaccati alla poltrona col Bostik. Che posto meraviglioso! - commenta Mc Cain, grattandosi la prostata rigonfia con l'usuale sobrietà - Dopo la doccia fredda di ieri, il mio amico Mario, che negli States ha innumerevoli interessi commerciali, non ultimo il negozio di ravioli di suo fratello Luigi, mi ha prontamente contattato, dicendo che era davvero un peccato che un talento come il mio finisse triturato nei perversi meccanismi della politica statunitense, per cui se perdi alle elezioni te ne devi stare fuori dalle balle. Guarda noi, mi ha detto, sono dieci anni che vediamo Prodi-Berlusconi-Prodi-Berlusconi". Mc Cain ha scelto il Polesine soprattutto per amicizia con Borgatti e Bellinazzi ("Siamo della stessa generazione, quella che ha sognato un paese ancora da costruire e sofferto per la terribile sconfitta al Little Big Horn"), ma anche perchè incantato dalle meraviglie naturali della terra tra i due fiumi: "Ci sono ancora un sacco di animali vivi, sto già organizzando una battuta di caccia con il mio amico Ariel Sharon per provare il mio buon vecchio mitragliatore Heckler & Hoch G3 MC51, oltre mille colpi al minuto, massima precisione - racconta ridendo il trombato alle elezioni - Credo che questa sia veramente le terra promessa per gli anziani politici come noi. Soprattutto, qui non c'è il rischio che un negro arrivi al potere, rubandolo a tanti italiani perbene che avrebbero sicuramente la precedenza".
Ma il programma elettorale, a parte impedire ai negri di prendere il potere, cosa prevede? "Beh, per esempio dare una sondatina a quei magnifici pozzi di idrocarburi nuovi di zecca giù in basso Polesine - dice il candidato - Ma anche più sicurezza, specie in certe località dell'alto Polesine in mano ai comunisti, ma anche meno sperperi nella sanità o nella scuola, più armi da fuoco in circolazione per ravvivare il mercato e soprattutto ci serve un nemico da combattere, a costo di inventarlo. Tappezzerò le città di manifesti con le due torri di Rovigo e quelle di New York affiancate, con un abile messaggio subliminale che i miei consulenti stanno ancora cercando di spiegarmi. E infine, non so se ve l'ho detto, voglio impedire a tutti i costi a qualche negro di prendere il potere".
mercoledì 5 novembre 2008
Saccardin: "Il mio maestro Pitirim Sorokin"
Cosa farà Federico Saccardin dopo la scadenza del proprio mandato? Glielo abbiamo chiesto di persona, scoprendo come sempre incredibili verità. "Come sapete, ho terminato da non molto di diffondere la mia autobiografia dal titolo Non ho ancora deciso il titolo - ci racconta, facendoci accomodare - Ma già da diversi mesi, tra una riunione dell'Ente Parco e un consiglio provinciale, mi sto dedicando a mettere insieme un libro che voglio dedicare al mio maestro assoluto, il filosofo russo Pitirim A. Sorokin (nella foto), che ebbi la fortuna di conoscere quand'ero ragazzino, poco prima che morisse. Un grande pensatore: posso dire che quanto lui fu influenzato da Vladimir S. Solov'év o da Pavel A. Florenskij, tanto io fui ispirato dal teorico della coincidentia oppositorum. La forza di Sorokin è di avere intuito un principio filosofico che descriveva alla perfezione il mondo bipolare creato dalla Guerra Fredda e offriva una bussola per trovare una via d'uscita". Il Saccardin-pensiero sarebbe dunque pesantemente influenzato dalla "coincidentia oppositorum", forse anche più che dalle sue radici familiari che intrecciavano il nazionalismo arabo e la fede mazdeista. "E' ciò che ho detto - ribatte il presidente della Provincia uscente - Secondo Sorokin, le diversità liberamente si incontrano, creando un'unità dinamica sempre pronta a generare altre differenze, che tendono a comporsi in un'unità ancor più ricca e dinamica. Non si tratta di un processo dialettico in cui l'io viene depotenziato a mero momento della ragione del tutto e della ragione del mondo che si autorealizzano, ma di un processo ontologico che, attraverso una nuova gneoseologia, si realizza nella storia mediante l'uomo. Uomo che è una unitas multiplex, data dalla sua struttura ontologica. Insomma, la realtà è una e molteplice e in essa si realizza l'unità degli opposti".
Senza questi principi cardine, sarebbe riuscito a guidare una giunta provinciale composta da alleati al pari come Brusco e la Virgili, Chinaglia e Nonnato? "Certo che no, proprio l'accettazione della complessità, della coincidenza degli opposti, dell'unitotalità mi ha consentito di produrre una sintesi che fosse al tempo stesso espressione di differenze inconciliabili". E questo libro? "Devo ancora decidere come lo intitolerò - ride Saccardin - Ma sarà un mix tra l'analisi del pensiero di Sorokin e la sua biografia, l'aneddoto del nostro incontro, il mio vissuto e la mia filosofia. Sarà una sorta di volumone di 900 pagine, godibile come un romanzo. Un regalo ideale da fare alla fidanzata per il prossimo Natale".
Senza questi principi cardine, sarebbe riuscito a guidare una giunta provinciale composta da alleati al pari come Brusco e la Virgili, Chinaglia e Nonnato? "Certo che no, proprio l'accettazione della complessità, della coincidenza degli opposti, dell'unitotalità mi ha consentito di produrre una sintesi che fosse al tempo stesso espressione di differenze inconciliabili". E questo libro? "Devo ancora decidere come lo intitolerò - ride Saccardin - Ma sarà un mix tra l'analisi del pensiero di Sorokin e la sua biografia, l'aneddoto del nostro incontro, il mio vissuto e la mia filosofia. Sarà una sorta di volumone di 900 pagine, godibile come un romanzo. Un regalo ideale da fare alla fidanzata per il prossimo Natale".
martedì 4 novembre 2008
Padre Pio fa 'o miracolo a Cicciuzzo
"Solo la Madonna può salvarmi dal mio triste destino!" Sospinto da questa dichiarazione, ieri sera Cicciuzzo Sconciaforni ha abbandonato l'hotel Belvedere, sgomitando tra la folla inferocita, ed è corso a Cavarzere con un'auto rubata nel piazzale dietro il palazzo della Regione.
E stamattina, alle prime luci dell'alba, era lì, davanti alla statua della Madonna Addolorata del Perdono, accompagnato dalla signora Alina, resasi disponibile a farsi da tramite tra lo sventurato e la Beata Vergine Maria. Come da copione, dunque, la voce della madre di Dio è tornata a farsi sentire tramite il corpo della donna miracolata, lanciando un messaggio di conforto all'uomo travolto da un destino inconsueto, che lo ha costretto a incarnarsi giorno dopo giorno in tutti i suoi avi. "Eccomi qui! - ha esordito con la consueta verve partenopea - Sono la tua mamma, la mamma di tutti voi! Sono qui in compagni di mio figlio Gesù e del santo padre Pio. Ma quanto sei bello Cicciuzzo, ti ho portato il mio Amore per liberarti di quella tristezza che t'opprime. Che bello che sei Cicciuzzo, bello mio! Prega e stai tranquillo perchè molte cose grandi ti accadranno e soffri ora che poi avrai la pace nel Paradiso celeste!" A intervalli, la Madonna ha dunque ceduto la parola a padre Pio, che parimenti ha voluto confortare il povero Cicciuzzo con parole d'Amore: "Uè, Cicciuzz! Song'acca pur'io! E nun t'abbacchià, pecchè accà in Paradiso siamo tutti felici e allegri, c'è l'Amore di Dio che ci tiene allegri, uè, guagliò! Ce sta a Mammarella che ve ama, che vulite di più? Ecco, vi benedico anch’io Padre Pio, la Mamma mi ha dato il lasciapassare, Gesù, Dio Padre, gli angeli, tutti sono qua questa sera perché è una festa grande e qua c’è il Papa e vi sta benedicendo. Diglielo tu, 'a Papaaa!!!" Ed ecco allora un'altra voce irrompere dal corpo della signora Alina: "Cari frateli-eli-eli - ha subito scherzato - Aprite i cuori a Cristo-isto-isto! Pace, pace su Cicciuzzo! Trova la pace, Cicciuzzo! Apri il cuore a Gesù, solo lui ti salverà. Scaccia il dolore, solo l'Amore di Cristo-isto-isto ti salverà!"
Sconcertato da queste incredibili dichiarazioni, Cicciuzzo s'è lanciato in ginocchio dinnanzi alla statua e ha dichiarato di volere donare tutti i suoi averi per l'edificazione di un tempio sul modello di Medjugorie in quel luogo santo. "La Madonna mi ha illuminato! - ha dichiarato infine - Il signore Iddio mi ha dato un dono: quello di riunirmi in terra ai miei avi, che molti devono attendere di vedere in Cielo. Grazie Signore! Donerò un micromiliardo di sberillioni a questa comunità, affinchè possano edificare, con l'aiuto dei sempre validi costruttori lituani, un grande tempio in onore della Madonna Addolorata! Amen!"
E stamattina, alle prime luci dell'alba, era lì, davanti alla statua della Madonna Addolorata del Perdono, accompagnato dalla signora Alina, resasi disponibile a farsi da tramite tra lo sventurato e la Beata Vergine Maria. Come da copione, dunque, la voce della madre di Dio è tornata a farsi sentire tramite il corpo della donna miracolata, lanciando un messaggio di conforto all'uomo travolto da un destino inconsueto, che lo ha costretto a incarnarsi giorno dopo giorno in tutti i suoi avi. "Eccomi qui! - ha esordito con la consueta verve partenopea - Sono la tua mamma, la mamma di tutti voi! Sono qui in compagni di mio figlio Gesù e del santo padre Pio. Ma quanto sei bello Cicciuzzo, ti ho portato il mio Amore per liberarti di quella tristezza che t'opprime. Che bello che sei Cicciuzzo, bello mio! Prega e stai tranquillo perchè molte cose grandi ti accadranno e soffri ora che poi avrai la pace nel Paradiso celeste!" A intervalli, la Madonna ha dunque ceduto la parola a padre Pio, che parimenti ha voluto confortare il povero Cicciuzzo con parole d'Amore: "Uè, Cicciuzz! Song'acca pur'io! E nun t'abbacchià, pecchè accà in Paradiso siamo tutti felici e allegri, c'è l'Amore di Dio che ci tiene allegri, uè, guagliò! Ce sta a Mammarella che ve ama, che vulite di più? Ecco, vi benedico anch’io Padre Pio, la Mamma mi ha dato il lasciapassare, Gesù, Dio Padre, gli angeli, tutti sono qua questa sera perché è una festa grande e qua c’è il Papa e vi sta benedicendo. Diglielo tu, 'a Papaaa!!!" Ed ecco allora un'altra voce irrompere dal corpo della signora Alina: "Cari frateli-eli-eli - ha subito scherzato - Aprite i cuori a Cristo-isto-isto! Pace, pace su Cicciuzzo! Trova la pace, Cicciuzzo! Apri il cuore a Gesù, solo lui ti salverà. Scaccia il dolore, solo l'Amore di Cristo-isto-isto ti salverà!"
Sconcertato da queste incredibili dichiarazioni, Cicciuzzo s'è lanciato in ginocchio dinnanzi alla statua e ha dichiarato di volere donare tutti i suoi averi per l'edificazione di un tempio sul modello di Medjugorie in quel luogo santo. "La Madonna mi ha illuminato! - ha dichiarato infine - Il signore Iddio mi ha dato un dono: quello di riunirmi in terra ai miei avi, che molti devono attendere di vedere in Cielo. Grazie Signore! Donerò un micromiliardo di sberillioni a questa comunità, affinchè possano edificare, con l'aiuto dei sempre validi costruttori lituani, un grande tempio in onore della Madonna Addolorata! Amen!"
(nella foto, Padre Pio come è apparso a Cicciuzzo Sconciaforni)
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