"Ma perdincibacco, non c'è più spazio per i giocatori!". Così il vicesindaco Graziano Azzalin commenta la proposta di Beppe Osti di costruire d'ora in poi tutti i monumenti ai campioni del Rugby Rovigo all'interno dello stadio Battaglini.
Dopo le ostilità dichiarate dai coetanei di Isidoro Quaglio per non avere ricevuto pari onori, Osti ha deciso di ampliare l'iniziativa progettando un monumento per ciascun giocatore della squadra dalla fondazione fino ad oggi, morto o vivente che fosse, vero o immaginario, comprese le mogli. "Si tratterà dell'opera più imponente dopo l'esercito di terracotta dell'imperatore Qin Shi Huang, che ben si confà al mio gusto per i mausolei e le opere monumentali in genere - spiega Osti -. Inizialmente pensavo di realizzare, con l'ausilio dei miei amici costruttori lituani e il sostegno economico del Caro Leader Kim Jong-Il, un nuovo enorme mausoleo in area Censer. Poi ho pensato che ben più interessante sarebbe stato valorizzare il nostro stadio con qualcosa che nessuno stadio ha: settemila monumenti celebrativi dei campioni della palla ovale rodigina. Chiedo dunque l'interessamento della giunta Merchiori da cui me ne sono andato a suo tempo, ricordando loro che concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur, ossia non fate gli stronzi e ditemi di sì".
Le statue in bronzo saranno ammassate all'interno dello stadio, direttamente nell'area di gioco, anzichè ai margini del campo: "E' una forte provocazione, unica in Italia. Sarà l'unico stadio in cui il presente, cioè il giuoco in sè, convive con la gloria del passato. In pratica i nostri giocatori, mentre si rincorreranno, rubandosi la palla e tirandosi per le mutande, avranno sempre in mezzo ai marroni quelle cazzo di statue a ricordare loro i grandi personaggi dell'agonismo locale!" Fredda la risposta dell'assessore ai Lavori Pubblici, Graziano Azzalin, che suggerisce maggiore ponderazione: "A parte che il tutto mi sembra un po' confuso, non è che ogni volta che uno pensa una cazzata poi bisogna subito farla - commenta a freddo - Intendo dire che su temi come questo, che coinvolgono sensibilità differenti, occorre ragionare insieme, per trovare quelle soluzioni che risultino davvero credibili e opportune. Senza contare che piazzare in mezzo al campo monumenti di giocatori ancora in attività rischia di confondere le idee agli stessi rugbisti, che si metteranno a passare per sbaglio la palla alle statue. Il presidente del Coni mi spieghi poi alcune cose: primo, perchè nel bozzetto c'è anche un enorme monumento a Katia Ricciarelli; secondo, perchè nel piano di spesa c'è un preventivo per 764 brugole Ikea per montare i monumenti; terzo e ultimo, perchè nelle lettere rivolte al sindaco vengo definito continuamente Quello stronzo di Azzalin e ci sono allusioni alla possibilità di riconciliarsi dopo un giro per bacari. Caro Beppe, ti frego con le tue stesse armi e ti dico che praestat habere acerbos inimicos, quam eos amicos, qui dulces videantur: illos verum saepe dicere, hos numquam".
6 commenti:
Ciao Monello,
è vero quello che si dice, che i cinesi sono venuti da te con una borsa della spesa piena di banconote per acquistare il tuo blog?
Caro Monello, secondo te come l'hanno presa quelli del comitato per lo sviluppo del polesine la notizia dell'ennesimo rinvio della commissione via su polesine camerini?
Mi risulta che Maurizio Ferro e Maurizio Zambon abbiano litigato ferocemente e spaccato a terra il set di piatti da festa. I rappresentanti dei sindacati, che invece sono più moderati, hanno accolto la notizia con freddezza, limitandosi a disegnare corna e denti da coniglio sulle foto della Fasolato.
Il vero panico è stato nelle redazioni dei giornali, che hanno prontamente contattato l'ufficio marketing di Enel chiedendo: "Dobbiamo darla questa notizia o no?"
Song Sang Woo aveva ragione! La Festa dell'Unità scomparirà per sempre, lasciando spazio a sagre goderecce: lo dimostra il fatto che il PD organizza a Stanghella la "Festa del Porzèo" (5-8 dicembre con guest stars tipo Gino Band, dj Pippo, Maurizio e Annalisa)... Una proposta che non mancherà di attrarre ganasce di tutte le età!
Caro Lillo,
in effetti alcuni stimati imprenditori cinesi si sono offerti per rilevare il mio fortunato blog, pagandomi in contanti una cifra che al momento non posso rendere pubblica.
Sto riflettendo sulla loro offerta, giacchè non sono granchè in salute e il mio amico Leonida mi avvisa che fosche nubi si addensano all'orizzonte.
Attraverso la riunione della 3° Commissione presso la 63* Assemblea Generale delle Nazioni Unite è stata imposta da alcuni Stati una “risoluzione sui diritti umani” contro la RPDC.
Questa “risoluzione”, colma di menzogne e invenzioni, è stata fabbricata con motivazioni politiche da Giappone e Unione Europea per offuscare l’immagine della Repubblica Popolare Democratica di Corea sulla scena internazionale.
Per questo motivo, la maggioranza dei paesi membri delle Nazioni Unite ha votato contro o si è astenuta dal voto, considerando la “risoluzione” un tipico esempio della politicizzazione e dei “due pesi e due misure” per quanto riguarda i diritti umani.
La Repubblica Popolare Democratica di Corea rifiuta e condanna risolutamente questa “risoluzione”, in quanto si tratta di una estrema violazione della dignità e della sovranità della RPDC che non considera invece i vantaggi del socialismo coreano.
La Repubblica Popolare Democratica di Corea è un paese che appartiene in modo autentico al popolo ed è uno Stato socialista centrato sulle masse popolari che sono diventate padrone dello Stato e della società, e dove ogni cosa è al loro servizio.
Tutti i coreani partecipano all’esercizio del potere e dell’amministrazione statale, con eguali diritti, attraverso le organizzazioni politiche. A tutti i coreani vengono riservate le più ampie possibilità di apprendimento e di cura della propria salute, attraverso la libera educazione, le cure mediche gratuite e varie altre politiche popolari.
Tutto ciò è inimmaginabile nella società capitalista.
Ciò dimostra chiaramente che la detta “risoluzione” preparata da Giappone e UE altro non è che il prodotto del sinistro complotto politico teso a soffocare il socialismo nella RPDC e che non rispecchia affatto la realtà.
Per quanto riguarda il Giappone e alcuni paesi dell’Unione Europea che hanno compilato la “risoluzione”, essi non hanno alcun diritto di additare altri paesi in merito ai diritti umani.
Questi paesi hanno commesso le peggiori violazioni dei diritti umani nella storia, perpetrando per secoli guerre di aggressione e genocidio contro altri paesi.
E proprio il Giappone e i paesi europei hanno inviato le loro truppe nella guerra in Iraq voluta dagli USA in questo nuovo secolo.
La guerra in Iraq è puro terrorismo, dove la violazione dei diritti umani si avvale di mezzi bellici ultramoderni e di raccapriccianti metodi medievali.
La xenofobia crescente, la discriminazione verso tutte le minoranze e tutte le infrazioni contrarie ai diritti delle persone, dilaganti nei paesi occidentali, sono anch’esse violazioni dei diritti umani.
Alla luce dei fatti storici e di quanto accade nei loro paesi, essi non hanno il diritto morale di accusare qualcuno sulle “questioni legate ai diritti umani”. Vedere chi abusa dei diritti umani pronunciare parole sui diritti umani è una vergogna per l’umanità.
Se costoro vogliono davvero parlare di diritti umani alle Nazioni Unite, farebbero meglio a parlare delle violazioni commesse da loro stessi nel passato e in varie parti del mondo nel presente.
Questa “truffa dei diritti umani” dell’Occidente serve solo a mascherare i proprio crimini e a commetterne altri per “occidentalizzare” il mondo. L’Occidente che si erge a “giudice dei diritti umani” tratta la questione con due pesi e due misure, ingerendo negli affari interni degli altri paesi e senza contribuire minimamente a migliorare la considerazione dei diritti umani dove c’è realmente bisogno.
La Repubblica Popolare Democratica di Corea non può né perdonare e né ignorare questo atteggiamento del Giappone e dell’Unione Europea, teso a violare la dignità e gli interessi nazionali sotto la copertura della “questione dei diritti umani”.
La sempre crescente offensiva sui “diritti umani” delle forze ostili occidentali non porta ad altro che costringere la RPDC a rafforzare tutte le misure di difesa della propria sovranità sotto la bandiera del Songun poiché “diritti umani” significa precisamente “sovranità”.
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