La liberazione dopo oltre due mesi di prigionia ha aperto una nuova vita a Cicciuzzo Sconciaforni che, ieri mattina, ha ricevuto dal Cur la laurea ad honorem di operatore giuridico dell’Unione europea.
“E’ un giusto riconoscimento per un intellettuale raffinatissimo – ha commentato il sindaco Fausto Merchiori – un giovane polesano che ha dimostrato non solo di sapere proporre arte con un uso sapiente del corpo arricchendo le cineteche con preziosi capolavori della filmografia contemporanea, ma pure dare vita a riflessioni direi sofisticate e sopraffine, come ha dimostrato nelle tante lettere redatte nel duro periodo della prigionia quando, pur nelle mani di personalità rozze e senza scrupoli, ha saputo proporre alle istituzioni lucide riflessioni entro i protocolli di una politica alta proprio perché rispettosa delle istituzioni. Un plauso, dunque, a Cicciuzzo Sconciaforni, moderno logografo ed emulo odierno di Lisia, che ha dimostrato sul campo di essere fine cultore delle scienze giuridiche, vanto della letteratura scientifica nostrana, uomo di sostanza che sa travalicare le apparenze ingannevoli. Ora, se permettete, dopo avere ingerito un Buscopan, torno alle mie arnie”.
Cicciuzzo, nel ricevere il diploma, ha ridestato dal torpore la platea della sala Bisaglia con uno squassante e forte peto, oltre che con l’annuncio dei propri futuri progetti da attore e regista. Ovviamente delineati con l’arte propria di un fine dicitore.
“Pur debilitato dalle rinunce della costrizione di queste settimane – ha detto l’attore – non ho perso quell’animo creativo che è stato bussola per la mia vicenda artistica. Ho già chiesto e ottenuto la disponibilità a trasformare il Cubo dell’università di Rovigo in set per il mio prossimo film, omaggio a questo graditissimo riconoscimento. La pellicola si intitolerà “Cicciuzzo principe del foro” e racconterà la vicenda di un giovane e spregiudicato pubblico ministero che non si farà remore, perdonate il francesismo, nel rompere il culo ai nemici della legalità. Non nascondo che sto già pensando a un sequel, sperando che le autorità mettano a disposizione il locale Palazzo di giustizia. Ho già in mente il titolo: “Tribun(an)ale”, una bellissima docufiction che descriverà gli sforzi e le astuzie con cui un magistrato si spende da vero duro per sconfiggere il racket della prostituzione. Lo “an” ovviamente è, da amante della grecità, non un volgare calembour, ma una particella sintattica che sostiene la modalità ottativa del verbo e, quindi, sottolinea l’auspicio legalitario del protagonista”.
Presente alla cerimonia anche il pilota Valentino Rossi, laureato honoris causa in Scienze della Comunicazione, che ha voluto omaggiare uno dei suoi attori preferiti, invitandolo a fare un giro in moto sul piazzale del Cur. Memorabile lo show a ruota alta offerto da Cicciuzzo al pubblico e ai parenti, che ci hanno omaggiato dello scatto amatoriale qui riportato.
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