domenica 3 maggio 2009

Le visioni di Leonida Gusmaroli #25

Forse non tutti sanno che Leonida Gusmaroli integra il magro emolumento mensile per questa consulenza con un lavoro a TéléLëtzebuerg, dove cura un programma di previsioni del tempo. La sorella Wanda, invece, si è recentemente messa a disposizione delle forze dell'ordine per contribuire a risolvere l'affaire Cicciuzzo Sconciaforni. E tutto ciò che c'entra? Boh. Vai con le previsioni di questa settimana, questa volta offerte in un'unica soluzione.

Il vicesindaco Graziano Azzalin si dimetterà all'improvviso, rilasciando la seguente dichiarazione: "Dio spor... cioè, accidenti! Mi avete proprio rotto le tavelle!" Azzalin si dirà disgustato dal clima venutosi a creare in città, tra continue polemiche per la minima cagata da parte dei cittadini e una bufera perpetua sui cantieri aperti. "Mi comprerò una canna da pesca e beneficierò degli incentivi della Provincia per i disoccupati! Ah! Oppure farò quello che ho sempre sognato: guidare la macchina che annuncia col megafono le partite al Battaglini". Stupito e amareggiato Fausto Merchiori: "Questa decisione è frutto di un clima incomprensibile. Ci siamo impegnati a non fare assolutamente nulla di sinistra e a deridere ogni iniziativa che si avvicinasse a qualcosa di sinistra. Inoltre abbiamo fatto un rimpasto di giunta vergognoso, sostituendo tre assessori eletti con tre vetusti scaldapoltrone scelti dal partito. E invece i rodigini si incazzano per le buche nelle strade! C'è davvero una crisi di valori!"
Prima di andarsene, Azzalin firmerà con la firma del sindaco un decreto in cui avvia la demolizione di tutti gli autovelox e i T-red intorno alla città. Festanti, numerosi cittadini e comitati dei medesimi organizzeranno una corsa completamente nudi in piazza. Nelle settimane successive, l'assessore al Bilancio, Angelo Milan, avrà una crisi depressiva. "Con le multe in meno non ci sono più soldi per fare un cazzo. Di questo passo ci toccherà ridurci gli stipendi o inventarci nuove tasse", dichiarerà. Valutata l'impossibilità di introdurre nuove tasse, il Comune approverà a malincuore la cementificazione selvaggia di piazzale Di Vittorio, che invece di ospitare un parco verde per tutta la città diventerà edificabile a go go dai soliti costruttori. Nel frattempo, intorno a Rovigo si moltiplicheranno gli incidenti stradali. "Andavo al lavoro ed ero in ritardo, bisogna tutelare la gente che lavora", dichiarerà Arrigo Lolli, fermato all'altezza del consorzio agrario dopo avere sfrantumato un'Ape ai 140 chilometri orari, uccidendo una coppia di anziani. Anche gli accertatori di sosta, tanto invisi alla gente, saranno mandati a spazzare le strade, per la gioia dei rovigotti: nelle settimane successive, parcheggiare a Rovigo sarà pressochè impossibile. La moda tutta romana del parcheggio in doppia fila renderà presto impraticabile anche corso del Popolo. Non solo: numerosi rodigini prenderanno l'abitudine di lasciare il Suv all'interno dei cantieri per andare a prendere il caffè, bloccando i lavori di rifacimento del corso. Per risolvere i contenziosi tra automobilisti, ci si affiderà alla legge della giungla. Farà scalpore la lite a colpi di cric tra due galantuomini in dissidio per l'ultimo parcheggio disponibile sul sagrato di San Francesco, all'entrata di un funerale.
Dopo un mese e mezzo sarà lo stesso Daniele Tecchiato, direttore dell'Ascom, ad andare in cerca dell'ex vicesindaco, nel frattempo emigrato in Uruguay. Non tornerà mai più. Ritiratosi a vita privata nella sua casa sui colli bolognesi anche Fausto Merchiori, la cittadinanza eleggerà uno sceriffo, che si arrogherà la licenza di sparare a vista.

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