giovedì 21 maggio 2009

Cicciuzzo brinda con Papi


"Mi felicito anche io della liberazione di Cicciuzzo Sconciaforni, uno dei più validi esponenti del mio Partito, che anche grazie al suo impegno può vantare l'88,3% dei consensi in Italia". Così il presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi, ha accompagnato il brindisi con Cicciuzzo Sconciaforni, il pornodivo rapito dalle Brigate Rosse e liberato un paio di settimane fa. "Mi scuso per non essere riuscito a organizzare prima questo momento conviviale - ha spiegato - ma ero impegnato nel varo di alcune iniziative discriminatorie nei confronti degli stranieri e dei richiedenti asilo".
Assieme al premier, hanno voluto salutare Cicciuzzo l'amica Noemi Letizia e la madre di lei. "Silvio mi ha aiutato tanto, ora aiuti Noemi", ha dichiarato Cicciuzzo, prima di spogliarsi completamente ignudo e farsi versare lo champagne addosso, come testimonia la foto sopra riportata.

1 commento:

Anonimo ha detto...

“Non amano l'acqua, molti di loro puzzano perché tengono lo stesso vestito per molte settimane. Si costruiscono baracche di legno ed alluminio nelle periferie delle città dove vivono, vicini gli uni agli altri.

Quando riescono ad avvicinarsi al centro affittano a caro prezzo appartamenti fatiscenti. Si presentano di solito in due e cercano una stanza con uso di cucina. Dopo pochi giorni diventano quattro, sei, dieci.

Tra loro parlano lingue a noi incomprensibili, probabilmente antichi dialetti. Molti bambini vengono utilizzati per chiedere l'elemosina ma sovente davanti alle chiese donne vestite di scuro e uomini quasi sempre anziani invocano pietà, con toni lamentosi e petulanti.

Fanno molti figli che faticano a mantenere e sono assai uniti tra di loro. Dicono che siano dediti al furto e, se ostacolati, violenti. Le nostre donne li evitano non solo perché poco attraenti e selvatici ma perché si è diffusa la voce di alcuni stupri consumati dopo agguati in strade periferiche quando le donne tornano dal lavoro. I nostri governanti hanno aperto troppo gli ingressi alle frontiere ma, soprattutto, non hanno saputo selezionare tra coloro che entrano nel nostro paese per lavorare e quelli che pensano di vivere di espedienti o, addirittura, attività criminali.

Propongo che si privilegino i veneti e i lombardi, tardi di comprendonio e ignoranti ma disposti più di altri a lavorare. Si adattano ad abitazioni che gli americani rifiutano pur che le famiglie rimangano unite e non contestano il salario.

Gli altri, quelli ai quali è riferita gran parte di questa prima relazione, provengono dal sud dell'Italia. Vi invito a controllare i documenti di provenienza e a rimpatriare i più”.



Da una relazione dell'Ispettorato per l'Immigrazione del Congresso americano sugli immigrati italiani negli Stati Uniti
Ottobre 1912