mercoledì 13 maggio 2009

L'opinione: Ampelio Cantarutti, filosofo repubblichino

Chattando su Facebook ho incontrato dopo tanti anni il mio vecchio compagno delle medie, Ampelio Cantarutti, un ragazzo di poche parole, che negli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale si distinse come uno dei più efferati tra i repubblichini di Salò, salvo poi passare a vivere sotto copertura in Sud Tirolo, dove gestisce una Stube con il nome di Hans Von Frankfurter. Ampelio è noto tuttavia anche per essere stato un fine teorico, che ci ha regalato decine di tomi fitti di interessanti considerazioni sulla società in cui viviamo. Inevitabile fare riferimento a lui per commentare alcuni dei temi maggiormente di attualità.

Caro Ampelio, detto Hans, cosa ne pensi della proposta di equiparare voi repubblichini ai partigiani che si batterono per liberare il paese dai nazisti e un po' anche dai fascisti?
Sono contrario all'equiparazione. Non mi va di essere assimilato a quella banditaglia clerico-comunista, che ha infangato l'onore e l'orgoglio della nostra Patria, vendendosi agli invasori! Ci sputo su! Avessero avuto vero ardimento, si sarebbero battuti nelle colonie, per schiacciare le insurrezioni degli incolti negri in Libia e in Abissinia! Si sarebbero resi più utili aiutandoci nella deportazione delle zecche ebree che infestavano il nostro paese o riacciando a mare l'armata alleata che ha umiliato la nostra gloriosa Patria.

Certo, certo. Ma scurdammoce o' passato e veniamo all'attualità: cosa ne pensi del nostro paese oggi?
Non siamo ancora ai fasti di un tempo, perchè i fascisti di oggi sono una manica di debosciati. Pensano solo a scopare le ragazzine, puah! Tuttavia qualcosa di buono sta accadendo. Vedo con molto favore la decisione di deportare in Libia quei quattro pulciosi negri del cazzo che continuano a venire a chiedere aiuto a noi. Dobbiamo mostrarci cattivi, è l'unico linguaggio che le razze inferiori capiscono. Gheddafi sarà anche un fottuto comunista, ma sa come trattarli i maledetti negri: in prigione, torturati e a fare la fame. Così gli passa la voglia di invaderci con la loro disperazione. Se ne stiano a casa loro.

Diamine, ma lei non era quello che rimpiangeva le colonie? E mica ce ne stavamo a casa nostra, noi...
E che vuol dire? Che è anche colpa nostra se sono ridotti così al paese loro, come dicono i catto-comunisti? Gli abbiamo portato le strade asfaltate. E l'unica colpa è stata non sterminarli tutti con le armi chimiche: ci siamo fermati troppo presto.

Opinioni discutibili, certo, ma non vorrei essere accusato di pericoloso estremismo. Dunque le pongo una domanda costruttiva: queste interessanti iniziative contro l'immigrazione possono diventare un modello per nuove politiche di welfare?
Devono diventarlo. Quella dei negri è solo una delle tante piaghe. Poi bisogna pensare ai cinesi, che vanno sterilizzati per impedirgli di riempirci di musi gialli le scuole elementari. Ma non dobbiamo fermarci agli immigrati. Prendiamo gli handicappati: sono dei mangiapane a tradimento, che vivono alle spese della gente perbene, onesta, che lavora e che magari viene messa in croce solo perchè picchia la moglie o stupra la colf rumena. Gli handicappati, spiace dirlo ma bisogna essere onesti, o si trovano un lavoro con le loro possibilità, o andrebbero buttati fuori a calci in culo dal paese. Stesso discorso per gli anziani: non possiamo permetterci di mantenere dei vecchi nullafacenti per decenni. E poi c'è la povertà. Io non pretendo di eliminare fisicamente le famiglie povere, ma almeno di impedire loro per legge di avere figli, questo sì. Non credo di chiedere la luna.

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