venerdì 22 maggio 2009

Scandali e scandaletti a Prypiat

Sono giorni turbolenti per la giunta comunale che si è messa in testa di governare gli squatter di Prypiat. Nei giorni scorsi il sindaco Pavlo Dzjuba si è dimesso, dopo pochi giorni di mandato, per accettare un incarico di assessore all'Urbanistica nel Raën di Čačėrsk, all'interno del voblasc' di Homel' in Bielorussia. "Mi dispiace, ma là si guadagna di più e ci sono più fiche - è stato l'amaro commento, nel salutare i suoi concittadini - Vi lascio tuttavia nelle mani del più fidato compagno di partito, Andriy Nahornyak, che saprà governare con sapienza la nostra bella cittadina".
Sembrava che la cosa si fosse chiusa lì, invece i giornali di oggi riaprivano la ferita con un nuovo scandalo politico: "Andriy Nahornyak è un puttaniere", titolava sobriamente la Nuova Gazzetta di Prypiat. Il neo sindaco, infatti, è accusato di dedicare più tempo alle donne che alla buona amministrazione. Pur ammogliato e con numerosa prole donatagli dal Signore, avrebbe una relazione con una stagiaire del Municipio di Prypiat, con la quale oltretutto starebbe per mettere al mondo un infante, condannato alla bastarditudine perpetua. A meno di non creare un asilo nido apposta, dato che l'abitudine di disseminare la città di figli illegittimi sembra piuttosto diffusa: la Nuova Gazzetta accusa infatti anche il consigliere comunale di maggioranza, l'imprenditore Nikolaj Viktorovyč Chnykin, di avere una relazione extraconiugale con una ragazza di un vicino villaggio di contadini, da cui aspetterebbe un bambino. E fin qui, direte voi, sono cazzi loro, benchè il direttore del quotidiano accusatore faccia notare che dopo avere pinciato a destra e a manca rimangano ben poche energie per concentrarsi sui problemi dei cittadini.
Ad aggravare il quadro è L'Eco di Prypiat, che sfida la concorrenza sul suo terreno, rilanciando con nuove accuse, provenienti da un anonimo informatore delle forze dell'ordine. Nahornyak, assieme al vicesindaco Gunther Kalashnikov e all'assessore alla Cultura Viktor Cherniavskiy, avrebbe approfittato del viaggio diplomatico a Tulcea per intrattenersi con donnine locali, gettando grande scandalo nel comune rumeno. Kalashnikov, poi, sarebbe tristemente famoso per avere occupato abusivamente un appartamento, usato come casa d'appuntamento e per allegri festini con donne e amichetti. Ma non si fermano qui le avventure del famoso trio, che l'Eco descrive impietosamente come "una banda di erotomani, bustarellari e alcolizzati". Cherniavskiy si sarebbe reso ridicolo pubblicamente in svariate occasioni, una volta palpeggiando le ospiti di una delegazione internazionale, l'altra facendosi sorprendere a brache calate nel proprio ufficio, l'altra ancora barcollando sbronzo per la città. Si riferisce anche di una figuraccia fatta dal primo cittadino Nahornyak, che durante un vertice interregionale si sarebbe sbronzato a tale punto da richiedere l'intervento dell'amico e leader dell'opposizione, l'ex culturista Michail Serdinov, il quale lo avrebbe accompagnato fuori dal ristorante in spalla. Nonostante la gravità delle accuse, il consiglio comunale di ieri ha deciso di non affrontare la questione: "Non ci sembra il caso di scavare in certi morbosi argomenti, che attengono alla morale individuale e non riguardano la sfera pubblica", ha spiegato Serdinov in aula.

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