mercoledì 27 maggio 2009

Contiero e Pavarin criticano Costato

“Dobbiamo essere modesti e prudenti, dobbiamo evitare ogni presunzione e ogni fretta soverchia, e dobbiamo servire con tutto il nostro cuore il popolo polesano”. Antonello Contiero (nella foto), candidato alla presidenza della Provincia di Rovigo per il centrodestra e già componente della giunta comunale maoista di Antonio Costato, attacca proprio quest’ultimo dopo il suo invito elettorale all’astensionismo rivoluzionario.
“Non è corretto parlare di maoismo – precisa subito Contiero - ma di marxismo-leninismo-pensiero di Mao, Mao non ha fondato alcun movimento comunista nuovo infatti, si è attenuto ai principi del marxismo-leninismo e lo ha difeso e sviluppato, specie sul versante della lotta contro il revisionismo moderno. Costato questo lo dovrebbe sapere bene, ma pare dimenticarlo forse perché accecato dal culto della propria personalità. Nascondendosi dietro un frasario e un insieme di proposte ultrarivoluzionarie non fa ciò che è davvero rivoluzionario: ottenere il massimo risultato possibile nelle condizioni oggettivamente date. Per questo mi sono candidato con la coalizione che me lo ha permesso, senza dimenticare che lo stato borghese non si trasforma, ma si abbatte”.
Contiero sostiene che i sondaggi paiano dargli ragione. “Il risultato si annuncia identico e vittorioso in tutte i collegi: in una provincia fortemente legata alla atavica tradizione religiosa e alla reincarnazione dei Vetusti Scaldapoltrone Ammuffiti, un rivoluzionario comunista marxista-leninista che riconoscendo nella figura e nell'opera del Presidente Mao la teoria del marxismo-leninismo elevata allo stadio superiore della guerra popolare, sta guidando e portando alla vittoria il popolo del Polesine e dimostrando di fronte al mondo intero che un autentico Partito Comunista, anche se nel quadro di un’alleanza nominalmente di centrodestra, può guidare i popoli oppressi alla vittoria. Questo sarà certamente di sprone ai combattenti rivoluzionari di Sendero Luminoso in Perù e ai popoli oppressi che lottano nel mondo contro l'imperialismo. Abbiamo iniziato a fare pulizia con la componente di Renzo Marangon, poi proseguiremo con l’attuale amministrazione provinciale, poi ne cda delle aziende pubbliche popolati di trombati, poi all’interno della coalizione, anche se questo ultimo punto vi pregherei di non scriverlo sennò Mauro Mainardi e Luca Bellotti si inquietano. Comunque il programma delle epurazioni lo tiene Cristiano Pavarin a casa sua nel ripostiglio delle mazze da baseball”.
Pavarin conferma: “E’ vero, ma ora sposterò il foglietto altrove. Inoltre non date troppo peso alle eventuali sparate razziste che verranno fatte in campagna elettorale dal compagno Antonello. Non ci crede, ma sa che a tanta gente piacciono certe schifezze. Quando governeremo, realizzeremo un ampio piano di rieducazione che coinvolgerà anche il compagno Costato che sembra essere stato deviato dalla vertigine dei passati successi. I successi hanno però anche le loro ombre, soprattutto quando essi sono ottenuti con una “facilità” relativa, e giungono per così dire “inattesi”. Simili successi alimentano talora la presunzione e la superbia: <>, <>. Essi, questi successi, non di rado inebriano la gente, e allora s'incomincia ad avere la vertigine dei successi, allora si perde il senso della misura, si perde la capacità di comprendere la realtà, sorge la tendenza a sopravvalutare le proprie forze e svalutare le forze dell'avversario, si fanno tentativi temerari di risolvere <> tutte le questioni dell'edificazione socialista. Allora non c'è più modo di ricordarsi che i successi riportati debbono essere consolidati e che si deve valersene sistematicamente per un'ulteriore marcia in avanti. A che scopo consolidare i successi riportati? Anche così dicono, possiamo arrivare, <>, alla vittoria completa del socialismo. <>, <>. Di qui il compito del partito: condurre una lotta decisa contro questi stati d'animo pericolosi e nocivi al lavoro costruttivo, e liberarne il partito”.
Insomma, una vera e propria dichiarazione di guerra al vecchio leader della Giunta rivoluzionaria rodigina.

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