Stavamo per darvi in pasto l'ennesima puntata del fotoromanzo dedicato al rapimento di Cicciuzzo Sconciaforni, quando ci è arrivata una clamorosa lettera delle Brigate Rosse polesane. "Questa è la svolta che aspettavamo!" ho gridato, abbracciando il postino, il quale stava molestando sessualmente la mia gatta. Quando ha appreso del contenuto della lettera, anche lui si è sciolto in lacrime. Inutile dire che abbiamo prontamente cambiato i programmi della giornata per rendervi partecipi della buona notizia. Ecco il testo integrale del comunicato:
Perché rilasciamo Cicciuzzo Sconciaforni
Primo: la mamma di Eugenio Faggiano ha annunciato che rinuncerà al proposito di uccidere suo figlio subordinandolo a garanzie sulla incolumità e la liberazione di Cicciuzzo Sconciaforni. Non intendiamo fornire nessun pretesto a questo gioco che, pur di giungere a liberare il porco sionista, mette a rischio l’incolumità di un bambino innocente. Liberando Cicciuzzo Sconciaforni mettiamo i Vetusti Scaldapoltrone Ammuffiti e chi li appoggia di fronte a precise responsabilità.Secondo: in ogni battaglia bisogna "combattere fino in fondo." Combattere fino in fondo in questo momento significa sviluppare al massimo le contraddizioni che in questi 15 giorni si sono manifestate all'interno e fra i diversi sostenitori dei Vsa, e non fornire pretesti per una loro sicura ricomposizione. Questa battaglia ci ha fatto conoscere più a fondo il nostro nemico: la sua forza tattica e la sua debolezza strategica: la sua maschera democratica e il volto sanguinario e fascista. Questa battaglia ha riconfermato che tutte le contraddizioni in questa società si risolvono solo sulla base di precisi rapporti di forza. Mai come ora dunque diventa chiaro il senso strategico della nostra scelta: la classe operaia prenderà il potere solo con la lotta armata. Riconfermiamo che punti irrinunciabili del nostro programma politico sono la conversione a ganja di Polesine Camerini e il ritorno di Antonio Costato a Palazzo Nodari.
Terzo: quel vostro fotoromanzo con Cicciuzzo ci ha veramente sfasciato il cazzo.
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