giovedì 28 gennaio 2010

The true story of Tassello Monello

Vianello Monello aveva un figlio segreto, battezzato Tassello Monello. Dopo la morte del padre, il giovine è stato adottato dal fratello, Monello Vianello, che ne ha sempre nascosto l'esistenza per evitare che il figlio vero, Tornello Vianello, cercasse di eliminare anche il fratellastro per evitare diatribe sull'eredità.
Una storia complicatissima, che poteva essere chiarita solo da un ingegno superiore alla media. A rivelarla ai rodigini è stato il portavoce della Lega Nord rodigina, Massimo Bergamin, con un incredibile scoop su Facebook. Monello Vianello ha presto ammesso tutto: "Ormai mio figlio Tornello è morto stecchito - spiega -, quindi posso parlare senza timore di ritorsioni. Era il 2008, pochi giorni dopo la prima morte di Vianello Monello e il rapimento del suo cadavere da parte delle Savm. Ebbene, mi raggiunse a casa una signora, Mrs. Bingley, che mi rivelò di essere la madre di Tassello. Mi rassicurò: non si era trattato di un'avventura sessuale senza protezioni, ma di un errore compiuto da un'infermiera ubriaca alla banca del seme, dove Mister e Mrs. Bingley si erano rivolti per l'inseminazione artificale. Vianello Monello aveva in effetti donato il proprio seme nel 2002, nell'ambito di un progetto finanziato dal Governo Berlusconi per conservare il Dna delle persone celebri e poterle eventualmente clonare dopo la morte".
La verità, però, si scoprì solo molti anni dopo, quando il piccolo si avviava ormai alle elementari. Insospettiti dalla notevole somiglianza del bimbo con il noto polemista del Corriere del Veneto, i due decisero di sottoporlo a un esame del Dna e scoprirono tutto. Per farla breve, il padre di Tassello fu talmente felice di sapere che sua moglie era stata ingravidata con lo sperma del suo opinionista preferito, che ebbe un infarto. La moglie decise quindi di cercare il vero padre, per chiedere un aiuto economico. Ma rintracciarlo era impossibile. Solo alla notizia della sua morte, la donna riuscì a scoprire dove abitava e a rintracciare il fratello, che accettò commosso di adottare il nipote. Del resto la madre era ormai malata terminale di sifilide, giacchè per mantenersi si prostituiva in un bordello di San Francisco dell'Ottocento, usando una macchina del tempo per fare la pendolare. Ma questa è un'altra storia.
Il giovane Tassello Vianello oggi vive sotto falsa identità a Rovigo, dove scorrazza liberamente sulla sua motoretta da enduro con la marmitta ritoccata. Difficile non notare un bambino di nemmeno otto anni in giro in moto, eppure, se non fosse stato per Bergamin, la storia sarebbe passata sotto segreto. "Ho capito che era lui, perchè è snob e con la puzza sotto il naso come il padre - spiega -. Ad esempio, grazie alla sua moto, può permettersi di fare lo slalom tra le buche, ridendosela dei poveri rodigini che sfiancano le sospensioni sulle strade del capoluogo". Pronta la replica di Monello Vianello: "Lo confesso, essendo Tassello un figlio adottivo, l'ho viziato oltremodo, così è divenuto snob come me, che penso che parlare dei diritti delle coppie di fatto sia più importante che lamentarsi in continuazione delle strade colabrodo. Diamine, devo fare qualcosa perchè non mi venga su emarginato! Chiedo alla Lega se esistono in commercio degli almanacchi con i refrain, i luoghi comuni e le frasi fatte che piacciono alla ggente, cosicchè possa istruire mio figlio a dire cose più popolari. Lo leggeremo insieme, la sera, davanti al camino (non abbiamo la Tv perchè siamo snob), sorseggiando rum e assaporando il gusto di frasi come ormai non ci sono più i parcheggi in centro, oppure gli stranieri vengono qui a rubare il lavoro agli italiani".

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