venerdì 1 gennaio 2010

Il discorso di fine anno di Azzalin

Con la fine del 2009, non poteva mancare il discorso di fine anno del leader di Azzalingrado, Graziano Azzalin. Sollecitato dal nostro collaboratore Ubaldo Lionello, il capo della giunta rivoluzionaria socialista ci ha inviato queste poche righe di riflessioni per l'anno nuovo. Buon 2010.

In queste prime settimane di governo rivoluzionario si è sviluppato un forte spirito internazionalista che ha le sue radici nel numeroso contingente di polesani che parteciparono alla lotta antifascista del popolo spagnolo (riconosciuta addirittura da una mostra nel settore occidentale all’Archivio di Stato) ed ha fatto sue le migliori tradizioni del movimento operaio mondiale.
Alcuni si chiederanno com'è possibile che una piccola città con poche risorse, possa svolgere un compito di questa importanza in settori così decisivi come l'educazione e la sanità, senza i quali non si concepisce la società attuale. L'essere umano ha creato beni e servizi indispensabili da quando vive in società e questa si è sviluppata dalle forme più elementari a quelle più avanzate nello spazio di molte migliaia di anni. Lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo è stato l'inseparabile compagno di questo sviluppo come tutti sappiamo o dovremmo sapere. Le differenze nel modo di percepire questa realtà dipendevano sempre dal luogo che ognuno occupava nella società: si vedeva come un fatto naturale e l'immensa maggioranza non prese mai coscienza di questo.
Con l'auge del capitalismo in Inghilterra, che andava all'avanguardia con gli Stati Uniti e altri paesi dell'Europa, nel mondo dominato già dal colonialismo e dall'espansionismo, un grande pensatore e studioso della storia e dell'economia, Karl Marx, partendo dalle idee dei più prestigiosi filosofi ed economisti tedeschi ed inglesi dell'epoca - tra i quali Hegel, Adam Smith e David Ricardo - con i quali non era d'accordo, elaborò, scrisse e pubblicò le sue idee sulle relazioni tra produzione e scambi nel capitalismo, nel 1859, con il titolo "Contributo alla critica dell'economia politica". Nel 1867 continuò a divulgare il suo pensiero con il primo tomo della sua
opera principale, che lo reso famoso, "Il Capitale". La maggior parte del suo esteso libro, partendo da note e appunti suoi, fu editata da Engels, che condivideva le sue idee e come un profeta diffuse la sua opera, dopo la morte di Marx, avvenuta nel 1883. Quanto pubblicato dallo stesso Marx costituisce l'analisi più seria mai scritta sulla società di classe, lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo. Nacque così il marxismo, che è stato fondamenta dei partiti e dei movimenti rivoluzionari che proclamavano il socialismo come obiettivo, tra i quali si contavano tutti i partiti social-democratici che con lo scoppio della prima guerra mondiale tradirono la consegna inalberata da Marx e da Engels nel Manifesto Comunista, pubblicato per la prima volta nel 1848: "Proletari di tutto il mondo unitevi!"
Una delle verità che il grande pensatore esprimeva testualmente e in forma semplice è: "Nella produzione sociale della loro vita, gli uomini stabiliscono determinate relazioni necessarie e indipendenti dalla loro volontà, relazioni di produzione che corrispondono a una fase determinata dello sviluppo delle forze produttive materiali. Non è la coscienza dell'uomo quello che determina il suo essere, ma, al contrario, è l'essere sociale che determina la sua coscienza. Giungendo ad una fase determinata dello sviluppo, le forze produttive materiali della società, entrano in contraddizione con le relazioni di produzioni esistenti. Con forme di sviluppo delle forze produttive, queste relazioni divengono i loro impedimenti e si apre un'epoca di rivoluzione sociale. Nessuna formazione sociale scompare prima che si sviluppino le forze produttive che ne fanno parte e mai appaiono nuove e più elevate reazioni di produzione, prima che le condizioni materiali della sua esistenza abbiano maturato nella propria e stessa antica società”. Io non posso spiegare con altre parole questi concetti chiari e precisi espressi da Marx.
Lenin, continuatore profondo del pensiero dialettico e delle investigazioni di Marx, ha scritto due opere fondamentali: "Stato e rivoluzione" e "L'imperialismo, fase suprema del capitalismo". Le ideedi Marx poste in pratica reale da lui con la Rivoluzione d'Ottobre, furono ugualmente sviluppate da Mao Tse Tung e da altri leader rivoluzionari. Senza quelle idee la Rivoluzione di Azzalingrado non sarebbe scoppiata. Nell'epoca in cui il creatore del socialismo scientifico ha esposto le sue idee, la tecnologia non aveva ancora creato le armi di distruzione di massa e non esistevano il dominio aereo spaziale, lo spreco senza limiti delle energie non rinnovabili, il cambio del clima, la crisi alimentare mondiale, da condividere con una popolazione di oltre sei miliardi di persone. L'esperienza socialista di Azzalingrado ha, dunque, luogo quando il dominio imperiale si è esteso in tutta la Terra. Ad Azzalingrado, come in altri Paesi, si sta giocando la scommessa del Socialismo del XXI secolo, contro cui l'imperialismo ancora oggi invia e mantiene portaerei in tutti i mari del mondo per intervenire militarmente.
Come ha deciso Rovigo Ovest di competere con Azzalingrado? Inviando un'enorme ex pornoattore come Cicciuzzo Sconciaforni, che sostiene di lavorare per portare felicità a chi incontra. Un numero di persone possono essere aiutate, ma si è molto lontani dal risolvere i problemi della città. Quella nostra città che ha dimostrato che può resistere a tutte le pressioni e aiutare gli altri popoli. Possono forse a Rovigo Ovest emulare Azzalingrado? Useremo la ricerca scientifica non per fabbricare armi di distruzione di massa e sterminare vite, ma per trasmettere conoscenze ad altri popoli. Da un punto di vista economico, lo sviluppo delle intelligenze e le coscienze dei nostri concittadini, grazie alla Rivoluzione, ci permettono non solo di cooperare con i popoli che più lo necessitano, senza costi di sorta per loro, ma anche di esportare servizi specializzati includendo, quelli della salute a Paesi con risorse maggiori di quelle della nostra Patria. Su questo terreno Rovigo Ovest non potrà mai competere con Azzalingrado. La nostra piccola città resisterà!

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