giovedì 10 febbraio 2011

Sconcertanti rivelazioni di Gesualda

Forse abbiamo già utilizzato un titolo simile, ma non potevamo non dirci sconcertati da quanto ci rivela la nota pornostar , nonchè spia internazionale, nonche compagna di Vianello Monello,  nota come Gesualda Laputtana (nella foto). Anch'ella ci scrive per dirci che lei non c'entra assolutamente nulla con il film "I perversi sposi", annunciato da impostori che si spacciavano per Cicciuzzo Sconciaforni e Vianello Monello. Ma allora, ci chiediamo, cosa c'è dietro? E di fronte alle numerose inesattezze contenute nel testo che segue ci chiediamo ancora: questa lettera è veramente opera di Gesualda o è un'altra impostura?

Gentile dottor Monello Vianello,
memore della sua cortese ospitalità nella splendida tenuta di Laureana di Borrello, mi dolgo di ricontattarla non per una lieta notizia e per smentire le false notizie pubblicate sul suo blog, rispetto al mio ritorno alla pornografia e rispetto alla prosecuzione dell'esperienza politica religiosa di Vianello Monello nella Corea democratica.

Suo fratello in questo momento è qui a Panama in una clinica privata, ricoverato per un'ernia inguinale causata da un attacco di risate durante il festino a base di droga e alcol con quattro ragazze, tra cui naturalmente la sottoscritta, e i nostri figli Antenore e Cicciuzzo Monello. Avrebbe dovuto partecipare anche Cicciuzzo Sconciaforni, ma all'ultimo ha dato inopinatamente forfait.
Vianello Monello ha lasciato da tempo la Corea del Nord e presto avrò il piacere di rivelare nuovi particolari, non appena si saranno calmate le acque. Come sapete Vianello Monello è un mio grande fan e, pur animato da fervore rivoluzionario, è stato persuaso dalle mie argomentazioni di liberaldemocratica convinta.
L'altra sera per festeggiare sei mesi dal ritorno in famiglia, Vianello Monello ha ordinato tredicimila dollari di cocaina e ha passato tutta la serata guardando film hard insieme con me, i nostri figli e le loro giovani amiche: da subito mi è sembrato uno zombie e ho pensato che sarebbe morto per overdose. Così non ho esitato a chiedere l'aiuto dei medici, ritenendo più importante la vita del mio amico, piuttosto che il timore di alimentare uno scandalo.
Del resto, come sapete, nella vita mi sono accoppiata davanti alle telecamere anche con qualche aspirapolvere e, dunque, la mia soglia di inibizione è differente rispetto alla media.
 Con stima
Gesualda Laputtana

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