Anche agli ospedali di Trecenta e Adria i froci non possono donare il sangue. Una decisione che ha fatto insorgere l'Arcigay e uno sparuto gruppetto di persone perbene. L'Ulss si difende dicendo che i recchioni sono una categoria a rischio perchè pinciano con chiunque gli capiti a tiro senza usare il preservativo, a differenza degli eterosessuali, categoria rigorosamente monogama. Ma la spiegazione non convince tutti. Abbiamo chiesto un parere illuminato al dottor Getulio Galassi (nella foto), ex collaboratore di questo blog, che ora esercita abusivamente la professione di anatomo patologo. Lo abbiamo incontrato al Parco Natura Viva nel veronese. Ecco cosa ci ha rivelato, prima di scomparire misteriosamente nei pressi della vasca dei coccodrilli.
Dottor Galassi, molti contestano la spiegazione che le checche passano giorni e notti ad accoppiarsi in modo promuscuo con altri uomini e forse anche animali. Lei cosa ne pensa?
Si tratta della motivazione approvata dalla Conferenza Episcopale Italiana. Il principio base è che le persone eterosessuali, che hanno rapporti intimi monogami e solamente nella sfera del matrimonio, con il fine esclusivo di procreare, conducono uno stile di vita sano e sono meno esposte al rischio di malattie veneree. I pederasti, invece, essendo contronatura, sono soggetti a svariate forme di contagio, che vanno intese non come semplici malattie fisiche da curare, ma come la giusta vendetta di Dio per l'offesa arrecatagli. Non si tratta quindi di una motivazione scientificamente attendibile, ma di una verità di fede indiscutibile.
Ma ci sono anche motivazioni scientifiche?
Ci sono dei precedenti inquietanti. L'Ulss si è limitata a fornire la spiegazione secondo protocollo, ma io potrei citarvi una caso accaduto appena un anno e mezzo fa, del signor Clodoveo F., un insigne notaio quasi ottantenne, che ha ricevuto senza saperlo il sangue di un finocchio. Clodoveo era un uomo estremamente compassato, appassionato delle tinte di grigio e collezionista di prime edizioni delle opere dei crepuscolari, con particolare passione per quelle di Corrado Govoni. Dopo la donazione ha iniziato a depilarsi il petto e indossare camicie scollacciate, ha comprato decine di pantaloni attillati e con le paillette e preso l'abitudine di andare dalla parrucchiera per cambiare ogni mese taglio di capelli. La famiglia ne è uscita distrutta.
Lei sta affermando che l'omosessualità è contagiosa?
Certo, è una malattia e si trasmette attraverso il sangue, la bava e gli escrementi! Questo doveva dire l'Ulss. Se un recchione dona il suo sangue a un etero lo contagia e lo trasforma in una checca. Perchè crede che tanti insigni politici perbene all'improvviso abbiano preso il vizio di fare coca party coi trans?
Quindi per lei le categorie di ammessi a donare il sangue dovrebbero subire restrizioni?
Indubbiamente. Pensi agli extracomunitari. Intanto è una questione di sensibilità: come pensa si sentirebbe una persona perbene a scoprire che gli hanno messo in corpo il sangue proveniente da un negro? E poi c'è un altro caso controverso di qualche anno fa. Un ragazzo di Pincara ha ricevuto il plasma proveniente da un kenyota e da quel giorno ha iniziato a suonare i bonghi tutto il giorno e ballare la capoeira. I genitori hanno dovuto abbatterlo.
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