sabato 17 luglio 2010

Operazione Stuzzicadenti!

Trecento pinocchi di legno latitanti sono stati arrestati ieri dalle forze dell'ordine a Borsea, durante una retata nei sotterranei del centro commerciale "La Fattoria". Ma non c'è ancora traccia del loro malvagio leader, Pinocchio, che sta costruendo un'armata di burattini lignei per uccidere Cicciuzzo Sconciaforni.
L'Operazione Stuzzicadenti è scattata all'alba, con l'ingresso nel centro commerciale di centoventi teste di cuoio strafatte di anfetamine, armate di mitragliatori M75 con lanciagranate: i pinocchi erano radunati in un magazzino segreto nelle fondamenta dell'edificio, dove erano intenti a fabbricare armi per un attentato contro Cicciuzzo. Vano il tentativo di difesa di alcuni di loro, che hanno cercato di colpire le truppe speciali con pistole di legno sparaelastici. Una ventina di violenti sono stati fermati con scariche di mitra e ridotti in fascine: "Ci faremo manganelli per le forze dell'ordine", ha dichiarato alla stampa il caposquadra Odoacre Goebbels. La retata è stata ordinata dallo stesso ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che sostiene di avere seguito personalmente le operazioni su uno schermo interattivo con il suo staff (nella foto): "Abbiamo usato un programma informatico incredibile, che mi consentiva di vedere le fasi dell'arresto come se fossi presente in prima persona. Particolarmente emozionante è stato quando io, cioè il tizio che riprendeva in soggettiva, ha fatto fuori il malvagio capo dei pinocchi di legno, Tchernobog. Ora il prossimo passo sarà eliminare il crudele Pinocchio".
Da parte sua, Cicciuzzo Sconciaforni ha espresso compiacimento per l'operazione militare, che ha sgomitato la pericolosa cellula malavitosa: "Maroni ha il merito di avere iniziato un’azione indubbiamente più forte di quanto sia stato fatto in precedenza. E sul fronte antimafia è uno dei migliori ministri degli Interni di sempre. Dico però che è solo l’inizio, perché Pinocchio è ancora a piede libero e continua a progettare attentati contro la mia vita".

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