lunedì 26 luglio 2010

Gastronomia operaia

Un increscioso fatto di sangue ha visto protagonisti alcuni operai al presidio dei lavoratori Grimeca in piazza Vittorio Emanuele.
Già provati dal caldo torrido e da cupe preoccupazioni legate alla sorte della loro fabbrica, i manovali sostavano in stato di semi incoscienza sorseggiando karkadè, allorquando sono stati molestati dallo strombazzare di un clacson. Autore della molesta sinfonia, un ventiduenne di Rovigo, tale Temistocle, figli di un noto imprenditore della zona. A bordo di una Maserati, il giovine stava cercando di parcheggiare in piazza, per raggiungere più agevolmente Max Mara, dove avrebbe dovuto ritirare un abito per la fidanzata, con il quale avrebbero poi partecipato al matrimonio di alcuni amici. Un parcheggio reso impossibile dalla tenda dei lavoratori, tanto da mandare su tutte le furie l'automobilista.
Secondo i testimoni, l'uomo avrebbe chiesto agli operai di trasferire struttura e masserizie sul lato opposto della piazza, per consentirgli di sostare davanti alle vetrine del negozio. Di fronte al brusco e sarcastico diniego dei lavoratori, si sarebbe inalberato, proferendo alcune frasi ingiuriose nei loro confronti e minacciando di fare cadere la giunta comunale se non fossero stati sgomberati dalla celere entro un'ora. Dopodichè avrebbe tentato di forzare il blocco con la propria auto. A quel punto alcuni operai, già innervositi dalle temperature africane, avrebbero deciso di abbandonare la diplomazia e andare per le spicce nei confronti del molesto figlio di papà. Il ragazzo è stato quindi tratto fuori dall'abitacolo della macchina e soppresso con robuste bastonate in punti vitali. Non paghi della sanguinaria azione, gli uomini lo hanno in seguito sezionato e cucinato su uno spiedo, insaporito con spezie e erbe aromatiche, e servito ai passanti del tardo pomeriggio in saporite fette tagliate a mano.
In serata la polizia è giunta presso la tenda in cerca del giovine scomparso, ma non è riuscita a incriminare gli operai: del cadavere, infatti, non vi era più alcuna traccia, giacchè era stato completamente divorato da decine di rodigini di passaggio. Alla polizia non è rimasto che chiudere il caso. In serata il nostro cronista Lothar De Polzer ha incontrato il protagonisti del fatto, che si sono detti per nulla pentiti del gesto: "Anzi, ci è rimasto un buchetto. Fortuna che domani abbiamo un incontro con la proprietà".
C'è chi dice, tra l'altro, che questo fatto non sia avvenuto realmente, ma sia solamente il sogno di un monaco zen addormentato in una grotta dell'Annapurna.

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