martedì 27 gennaio 2009

"Lo spettro a Palazzo Celio? Arrangiatevi?"

E' un "no" secco, quello indirizzato da Celio Rodigino (nella foto) al Comitato "Palazzo Celio Libero", che nei giorni scorsi lo aveva contattato, chiedendogli di aiutare i polesani a liberarsi del fantasma di Vianello Monello. Da settimane lo spettro infesta la sede della Provincia, scoraggiando ogni candidatura alla presidenza dell'ente, ormai in scadenza.
Il pernicioso fantasma dell'opinionista deceduto sta creando più di un problema al mondo politico rodigino. Innanzitutto per il fastidio procurato ad assessori e dipendenti, tormentati dall'ectoplasma in ogni modo. "Mi ha scompigliato tutte le carte del Ptcp - grida Roberto Zanetti - Siamo diventati pazzi per rimettere tutto in ordine, se non ce ne fossimo accorti per tempo a quest'ora la Nogara Mare sarebbe considerata ippovia, con tutte le conseguenze del caso, mentre il nostro piano di emergenza contro le invasioni aliene (prospetto B-2) sarebbe confuso con quello contro il cuneo salino". Identici disagi per l'assessore Guglielmo Brusco, che denuncia: "Quel fantasma mi ha buttato all'aria un anno di ricerche minuziose sulle malefatte dell'Ulss 18, con foto, video e documentazione scottante. Ho il sospetto che parteggi per Marcolongo. Del resto, Vianello Monello ha sempre fatto l'ammazzasette, ma sulla Sanità polesana mai una parola!" Impossibile dialogare con il fantasma, che ha reagito ad ogni invito emettendo rumori terrificanti e fetidi miasmi. Il vero problema, però, sono le elezioni ormai imminenti: l'infestazione di Palazzo Celio, infatti, sta seriamente compromettendo il regolare svolgimento della campagna elettorale. Solo Luigi Migliorini e la Lega Nord sembrano non avere paura di insediarsi in quello che i rodigini ormai chiamano "il palazzo infestato", mentre gli altri partiti sembrano titubanti. L'ultima a cacciare il bidone è stata Isi Coppola, che, pur avendo ottime chance, ha deciso di non candidarsi. "Prima fate fuori quello spettro!", ha replicato. Non è servita nemmeno la genuflessione di Luca Bellotti, che le aveva promesso cabaret di paste, una vacanza in crociera e la creazione a Rovigo di un boulevard con due chilometri di vetrine sbrilluccicanti di negozi di scarpe. Stessa sorte per il centrosinistra: in queste settimane il leader del Pd, Gabriele Frigato, si è affrettato a distruggere ogni speranza di vittoria del suo partito, scrivendo letterine d'amore non ricambiato all'Udc, così da delegittimare l'unico candidato Gino Spinello. "Il prossimo passo sarà incendiare la sede? - ci chiede un elettore del partito, piuttosto confuso dalle scelte operate finora - Non si può continuare così, qualcuno facci qualcosa!".
E quel qualcuno doveva essere Celio Rodigino, l'altrettanto stimato opinionista del Corriere, che da mesi dà la caccia a Vianello Monello in tutte le sue incarnazioni e clonazioni. "Convengo con il comitato che la mia persona sia la più adatta - scrive in una lettera - Ma ho abbandonato la mia missione dopo avere sterminato almeno 427 cloni di Vianello Monello. Avrei completato l'opera e magari mi sarei dedicato al vostro spettro, ma le minacce che incombono su quel bravuomo di Monello Vianello mi hanno spinto a lasciare perdere". Celio Rodigino avrebbe stabilito la sua base operativa nella città fantasma di Prypiat, in Ucraina, in cui ha da tempo installato il laboratorio di ricerca tecnologica gestito, fino a poco tempo fa, con Maicol Colasberna. Ora, come annunciato qualche settimana fa, il baffuto ex opinionista avrebbe lasciato il suo covo segreto a bordo di un autoblindo, in compagnia della moglie Augusta e fornito di un arsenale degno di una campagna militare. "Sbarazzatevi da soli dei vostri spettri, è ora che la smettiate di piagnucolare e vi rimbocchiate le maniche - scrive, nelle ultime righe della missiva - Salvare la vita di Monello Vianello ha la priorità su tutto. Schiaccerò quel coglione di Tornello Vianello come una piattola prima che osi torcere un capello a suo padre".

2 commenti:

Anonimo ha detto...

la solita politica opportunistica che ha caratterizzato il ns amato polesine, praticamente da sempre!
i nostri beneamati Big della politica ci mettono la faccia solamente se sono sicuri di vincere!
probabilmente Frigato cerca scuse, delineando improbabili alleanze per poi dire: "io ci avevo provato"...
fa quasi sorridere il suo progetto di centro sinistra "dublefax" con Udc e Rifondazione intercambiabili a seconda delle sue prospettive!
il Polesine ha bisogno di chiarezza e di concretezza!
le sigle possono anche rimanere intatte...basta cambiare i personaggi!

Vanni Destro ha detto...

E se invece si mutassero sigle e anche facce? L'impressione, anzi, l'assoluta certezza è che entrambe siano la massima espressione della politica dei vetusti scaldapoltrone ammuffiti.
La stessa Lega Nord, che si presentava come movimento della pancia dei cittadini (in pratica il partito delle cagate, ma nuovo) ha finito per fare campagna acquisti nei vecchi partiti centralisti.
Qui è tutto un riciclo e invece, per una volta, sono favorevole all'incenerimento (non parlo di termovalorizzazione perchè non c'è niente da valorizzare).
Ma riuscite a spiegarmi quale sia la differenza tra Bellotti e Frigato? Forse che il secondo ha i capelli e il primo no?
Io sto con Celio.
Prima di qualsiasi impegno a costruire è opportuno far tsbula rasa.