E’ questo l’orientamento espresso dal sindaco di Rovigo, Fausto Merchiori, rispetto al rapimento di Cicciuzzo Sconciaforni che, da lunghe settimane nelle mani delle Br - Pcc, sta tenendo in apprensione tutto il Polesine. Una linea condivisa da tutte le istituzioni del territorio e rimarcata in una conferenza stampa cui hanno partecipato anche il presidente della Provincia, Federico Saccardin, e il presidente dell’Arci rodigina, Lino Pietro Callegarin, come rappresentante del mondo della cultura e della società civile locali. “Quando le notizie possono nuocere all’azione degli inquirenti e, quindi, alla cattura degli assassini – ha rimarcato Saccardin – si deve tacere anche se può costare. Ripeto però che, in linea di principio, la libertà di stampa deve essere assicurata”.
Callegarin ha poi sollevato uno stringente interrogativo, dopo avere ricordato il proprio ruolo, negli anni passati, di responsabile della sezione Problemi dello Stato per la federazione rodigina del Pci: “Quale sarebbe la reazione dei carabinieri, dei poliziotti, degli agenti di custodia se le istituzioni, alle loro spalle e violando la legge, trattassero con chi ha fatto scempio della legge stessa? E cosa direbbero le vedove, gli orfani, le madri di coloro che sono caduti nell’adempimento del proprio dovere, nella lotta al terrorismo?”.
Immediata la presa di posizione dell’Assostampa locale nelle parole del referente territoriale Donato Sinigaglia: “Ho già dato mandato ai collaboratori precari del Gazzettino di fare un servizio sulla bottega del mio barbiere e di compiere un approfondimento sull’attività del negozio di articoli per animali dove acquisto le crocchette per i miei cani. Come giornalisti sentiamo sempre presente la responsabilità democratica che ci impone il nostro ruolo e, dunque, abbiamo ben chiara in ogni momento l’esigenza di informare i cittadini con equilibrio e spirito di servizio, sempre a schiena dritta e lontani da interessi particolari. E poi chi è questo Cicciuzzo Sconciaforni? Ha forse mai aggiustato la mia automobile o riparato la caldaia a casa mia?”. Costernata l’attrice Federica Zarri, dirigente del Pdl e fraterna amica di Cicciuzzo: “E’ la conferma che vi è una chiusura totale verso chi, come Cicciuzzo Sconciaforni e Federica Zarri, rappresenta la sola via percorribile di rinnovamento per questa provincia egemonizzata da un patto trasversale che blocca, di fatto, ogni istanza concreta di progresso civile e sociale. Il solo Monello Vianello sta dando voce al dramma del mio sodale e, mi auguro con tutto il cuore e tutte le tette, che non si unisca al coro silente che lo sta condannando a una morte crudele e ingiusta”.
Inquietudine, intanto, ha creato la voce di corridoio che Tiziana Virgili, candidata alle prossime provinciali per il Pd e attuale assessore alle Politiche sociali, avrebbe commissionato la preparazione di una targa da consegnare alla memoria ai parenti di Cicciuzzo Sconciaforni.
Nella foto, la Zarri informa i parenti di Cicciuzzo dello stato delle indagini
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