martedì 28 aprile 2009

Cicciuzzo si appella a D'Isanto e all'umanitarismo leghista

Terza lettera di Cicciuzzo Sconciaforni nel giro di pochi giorni (fa anche rima). Cicciuzzo si appella a D'Isanto, non sapendo che nel frattempo la sua nomina a candidato per le provinciali è caduta in favore di Antonello Contiero. Al di là dei contenuti, che non valutiamo, giacchè non ci siamo presi la briga di leggerla, ci ha particolarmente turbato il fatto di non avere nemmeno una foto di repertorio dell'ex futuro presidente della Provincia di Rovigo di colore verde. Che fare?
Abbiamo deciso di dedicare questa introduzione al nostro postino di fiducia, che ha un ruolo di primaria importanza in queste drammatiche circostanze: il caro Samantho Salvan, che vedete nella foto, ci consegna con grande solerzia le lettere di Cicciuzzo che poi noi ammucchiamo in appositi scatoloni, in attesa di deciderci a pubblicarle. Se tutta questa storia finirà bene, sarà anche merito suo. Un applauso al postino!


Ad Alessandro Zanforlini D’Isanto


Carissimo D’Isanto,
la mia allucinante vicenda mi ha dato l’impressione di essere restato senza amici. So che non è così, anche se alcuni (o tanti) che potevano, non si sono adoperati. Mi pare così assurdo non si sia accettata una riflessione che non pregiudicava niente, dato che l’impiego della ganja a Polesine Camerini avrebbe permesso comunque la produzione di elettricità e, nel contempo, il mantenimento dei livelli occupazionali.
Ma non voglio fare lamentele e accetto da Dio il mio destino. Ma il problema non è mio, ma di una famiglia e di una casa di produzione cinematografica di cui Lei, così buono e affettuoso, conosce tutte le complessità. Non posso, quindi, che tornare a Lei, pur sapendo che Ella come candidato alla presidenza della Provincia è preso da cose più grandi di queste, per pregarla, insieme ad Antonello Contiero, di guidare, consigliare, aiutare questa famiglia.
Ho mille preoccupazioni, ma in cima c’è la non buona salute del Pdl e la sorte dell’amatissima Federica Zarri con le difficoltà che Ella conosce. Chi l’avrebbe detto? E vi era chi progettava, mentre io non progettavo. Dio sa che cosa darei solo per aiutare i miei e basta. Quanto costa lo spettacolo di una apparente grandezza. Aiuti dunque i miei, caro D’Isanto, con la Sua immensa bontà e stia certo di avere fatto la scelta migliore che io, purtroppo, non ho fatto.
La benedico insieme ai Suoi e l’abbraccio con tutto il cuore.

Suo Cicciuzzo Sconciaforni

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