lunedì 20 aprile 2009

E' Giulio Bendfeldt il nume oscuro!

“Le Br Pcc sono manovrate non tanto dai Vetusti Scaldapoltrone Ammuffiti ma da Giulio Bendfeldt che, dimenticato da tutti, vuole vendicarsi dell’oblio e, per questo, ha architettato il rapimento di Cicciuzzo Sconciaforni prima tappa di un’astuta strategia destabilizzante”.
Lo afferma Ildebrando Sbroiavacca (nella foto) che non è un nuovo personaggio ma è il solito agente segreto specializzato in rivelazioni sconvolgenti, già conosciuto come Angelantonio Cinciripini e Lacrimacorpus Dissolvens e, ancora prima, come Gaetano Gerulaitis e Carmelo Johansson. “Inizialmente c’era effettivamente lo zampino dei Vsa – spiega Ildebrando Sbroiavacca, che porta solo mezza barba in onore di San Filippo Neri suo nume tutelare – cui Bendfeldt aveva proposto di riesumare la sigla per un’azione a effetto che gettasse apparente scompiglio nella morta gora polesana e gli consentisse di ritornare in auge come opinionista di vaglia”.
Come molti infatti ricorderanno, Giulio Bendfeldt aveva avuto un momento di grande notorietà nei primi anni 2000 sulle colonne dell’Adige, settimanale andato poi a puttane perché i proprietari oltre a essersi dimostrati imprenditorialmente degli incapaci assoluti, avevano deciso di tagliare tutti i giornalisti lasciando loro diversi pagamenti arretrati.
“Era divenuto una sorta di Vianello Monello ante litteram – riprende Sbroiavacca – i suoi verbosissimi fondi sulle beghe interne dell’Udc e sulle vicende del cosiddetto gruppo doroteo-bisagliano hanno formato nuove leve di aspiranti Vsa. Ma quel che di più mancavano a Bendfeldt erano la fama, il successo, l’essere un opinion leader, un king maker, un drug addicted”. Così dal 2004 a oggi Giulio Bendfeldt è sparito dalla circolazione, dimenticato da un’opinione pubblica volubile che presto lo ha dimenticato per seguire i nuovi maitre a penser Vianello Monello, Celio Rodigino, Jacopo Carlotti.
“Non si è mai dato pace per quell’oblio – sostiene ancora l’agente segreto – così dietro la copertura di una scuola internazionale per radio riparatori, si è rifugiato a Bruxelles dove ha iniziato a intessere rapporti con i servizi di mezzo mondo, trame complessissime che nemmeno a me sono del tutto chiare”. Ma cosa c’entra il rapimento Sconciaforni? “Dopo il fallimento del complotto dei Vsa contro Monello Vianello, Giulio Bendfeldt è tornato allo scoperto. E ha proposto il rapimento di Cicciuzzo per disarticolare tutte le esperienze esterne al sistema del “Patto della bistecca”. I Vsa, infatti, non avevano previsto che Antonio Costato con il supporto cinese avrebbe preso il controllo di Palazzo Nodari. Così Bendfeldt ha proposto un piano che, appunto, partiva con il sequestro Sconciaforni chiedendo ai Vsa di poter ritornare a essere unico opinionista del territorio con una rubrica su tutti i giornali, compreso Biancoenero periodico delle minoranze. Una volta realizzato il rapimento i Vsa hanno mollato Bendfeldt per stringere accordi con il redivivo Vianello Monello che, infatti, ha ricominciato a tavellare i coglioni ai rodigini quasi ogni giorno sul Corriere del Veneto. Ora posso solo dire che ho molta paura. Ma prima di morire vi farò pervenire alcune immagini recenti di Giulio Bendfeldt”.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Monello Vianello,
tu sei un columnist affermato al pari di tuo fratello Vianello Monello e, dunque, avrai una condizione di lavoro più garantita e meglio retribuita di me che sono un collaboratore. Però ti so sensibile e, per questo, voglio segnalarti l'appuntamento di lunedì 4 maggio alle 15.30. Nella sala dei Carraresi della Fiera di Padova verrà costituito il Gruppo veneto freelance del Sindacato dei giornalisti. Sarà la prima esperienza del genere in Italia.
Di seguito troverai il lancio Ansa odierno.
Grazie per lo spazio che mi vorrai concedere

GIORNALISTI: IL 4 MAGGIO NASCE GRUPPO VENETO FREELANCE
(ANSA) - VENEZIA, 20 APR - Nascerà il prossimo 4 maggio a
Padova, data definita ’Giornata della dignità dei freelancè,
il ’Gruppo veneto dei freelancè, sostenuto da Sindacato e
Ordine dei giornalisti.
«L’emergenza - scrive in una nota il sindacato veneto - è
sotto gli occhi di tutti. Da una situazione di precariato già
ben poco dignitosa, di recente le cose sono precipitate in
particolar modo per chi fa il giornalista freelance: pagamenti
in arretrato da mesi, tagli pesanti e unilaterali ai compensi,
carichi e incarichi di lavoro che sconfinano nelle mansioni di
redattore».
Per l’organizzazione sindacale «l’apporto dei freelance
diventa fondamentale, ma nel contempo si assiste a un
indebolimento sistematico della categoria che sfocia in uno
sfruttamento massiccio nel far west delle tutele».
L’assemblea plenaria dei collaboratori non contrattualizzati
degli organi di stampa regionali è fissata per il pomeriggio di
lunedì 4 maggio, alla sala dei Carraresi della Fiera di Padova,
e sancirà la nascita di un coordinamento di lavoratori dei
media di tutte le testate regionali. (ANSA)

La Ghenga ha detto...

Caro Anonimo,
in realtà campo grazie alla mia misera pensione. Sui giornali seri, lo saprai, scrivono solo i pezzi da quaranta, che poi sono tutti membri dell'establishment sotto copertura.
Io invece, giacchè non sono nessuno e non conto un cazzo, e ne vado fiero, continuo a scrivere gratis in questo spazio, assieme ai miei collaboratori.
Ciò non ci arricchisce materialmente ma ci rende liberi di dire davvero tutti ciò che ci pare. Il giorno in cui mi servirà uno sponsor, perderò la mia libertà.

Detto ciò concedo volentieri supporto ai precari dell'informazione, che con il loro lavoro sottopagato consentono ad anziani capiredattori di incamerare cinquemila euro al mese per non fare niente e spesso per violare le norme deontologiche della professione facendo giornalismo zerbino.
Vi invito tuttavia ad essere agguerriti il 4 maggio. Ricordate al vostro invisibile sindacato che non è una campagna di tesseramento e che la gente è stufa di chiacchiere da parte di chi dovrebbe difendere i più deboli e invece va a cena con i potenti.
Buona lotta!

MV