giovedì 15 luglio 2010

Il mistero dell'isola di legno

Una grande isola di truciolato è stata avvistata in mezzo al Mediterraneo, tra l'Egitto e la Striscia di Gaza. Una scoperta sensazionale, che ha portato immediatamente sul luogo anche l'equipaggio della "Antenore", la nave laboratorio mandata da Cicciuzzo Sconciaforni ad indagare sull'affondamento di uno yacht da parte della marina israeliana, ritenuto erroneamente il Pirata Sconciaforni, natante su cui viaggiavano vari amici ricchioni di Cicciuzzo.
"Abbiamo prelevato campioni di trucioli e li abbiamo esaminati in laboratorio - dice la dottoressa Stella Bonasera, capo dello staff scientifico della "Antenore" - Dai dati ricavati finora, possiamo affermare che si tratta di legno di scarso valore proveniente da una varietà di albero tipica di alcune zone della Toscana nordoccidentale, intagliato con tecniche risalenti alla prima metà dell'Ottocento e più precisamente tra gli anni Venti e gli anni Cinquanta dell'Ottocento. La fabbricazione dei manufatti sarebbe invece recente, così come la loro colorazione con pochi sgargianti colori. Abbiamo individuato una qualità di rosso ritirata dal commercio all'incirca sette anni fa e acquistabile ormai solamente da un fornitore specializzato di Altopascio, nel lucchese. Stiamo facendo delle simulazioni al computer per ipotizzare che forma potessero avere i manufatti ridotti in trucioli. Le prove balistiche, invece, mostrano che sono stati disintegrati da una forte deflagrazione, compatibile con quella prodotta da un siluro con testata all'uranio impoverito".
Si tratterebbe, insomma, della barca affondata dalla marina israeliana al posto del Pirata Sconciaforni. Saranno gli esperti scientifici inviati in loco a fare luce su chi fosse a bordo di quella imbarcazione e perchè non siano stati ritrovati corpi umani a brandelli, ma solo trucioli di legno.
"Potrebbe trattarsi - spiega il ministro Coso Frattini - di una nave commerciale kenyota, battente bandiera moldava, che aveva varcato lo stretto di Suez con un carico di legno nel 1993 e di cui si erano perse le tracce. O almeno, le avevo perse io. Cioè, ho provato a chiamare ma dopo due squilli attaccava il fax. Quindi di fatto sono spariti nel nulla. Ora riappaiono e, pam!, vengono silurati per sbaglio dalla marina israeliana. Cosa ci facevano lì? Di certo non erano un vascello fantasma. E perchè sono andati a minacciare le coste di israele, esponendosi al pericolo di una legittima ritorsione? E che fine ha fatto la mia Ferrari che ho parcheggiato l'altro giorno in centro? Una storia con molti punti oscuri, su cui è bene che la comunità internazionale si adoperi per fare chiarezza". 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Dovessi sceglierne una, opterei per la registrazione dello scambio in cui Lui la richiama perchè "è tornato forte come un toro", Lei accorre ma lo trova "inadeguato", Lui risolve con un "Beh, allora pisciami addosso."
(Oliviero Beha, Dopo di Lui il diluvio, pag.118)