mercoledì 28 luglio 2010

Lettera di Celio Rodigino

Il magnifico regno di Pipponia non esiste più. Dopo mesi di rivolta, gli alberi hanno rioccupato la capitale, raso al suolo gli edifici e messo radici sulle macerie.
Dopo essermi unito a questa giusta rivoluzione, sono partito, accompagnato da Monello Vianello, alla volta del Deserto Dolce nel regno di Zamonia, posto sul centotrenaduesimo lato del complesso incastro di esaedri che costituisce il pianeta Magrathea, su cui ci troviamo. Invitati dai Pippioni a tenere una conferenza a Anagrom Ataf sul tema "Viaggi nello spaziotempo: problema o risorsa?", ci siamo fermati in pianta stabile nella città, allo scopo di riattivare la nostra macchina del teletrasporto, per fare ritorno sulla Terra.
Bene, dopo una diecina di giorni di intenso lavoro, abbiamo finalmente riattivato il nostro mezzo per il viaggio nello spaziotempo, una Simca 1100 Break gentilmente donataci dal Dipartimento della Scienza di Pipponia prima della rivoluzione. Per farla breve, abbiamo lasciato Anagrom Ataf alle undici e venti del mattino, dopo una robusta colazione a base di riisipuuro. Qualcosa tuttavia deve essere andato storto nella programmazione delle coordinate di atterraggio, giacchè ci siamo trovati incredibilmente in una sconosciuta corte rurale dall'aspetto medievale.
Mentre Monello Vianello invocava il dio Turgrurrz secondo il cerimoniale, per avere risposte, io ho preferito chiedere lumi al padrone della corte. Trattavasi di Actiribexen, figlio di Actiribex, modesto principe della contea di Katoxyn, nel regno di Prepacorth. Actiribexen si è offerto di aiutarci a fare ripartire la Simca, che come carburante utilizza Arsenopirite estratta nelle Alpi Apuane. "Estraiamo qualcosa di simile nelle miniere di Slevjgon, quattrocento chilometri a nord, nel regno di Proctolyn, attualmente senza guida dopo la morte di Neocepacol, re dei nani - mi ha spiegato Actiribexen -. Posso farvi condurre là da un mio fidatissimo amico, il nano Agruvit, che vi chiederà un piccolo obolo. L'intero quadrante dei regni occidentali è nel caos dopo la dichiarazione di guerra del malvagio Clismalax, figliastro di Macrolax Clisma".
Confusi da tutti questi nomi abbiamo ben volentieri accettato l'aiuto di Actiribexen e del suo amico Agruvit per raggiungere Proctolyn. Ma quando Agruvit ha saputo qual'era lo scopo della missione, si è inginocchiato e ci ha implorato: "Il grande mago Delipramil ha un piano per sconfiggere definitivamente Clismalax, figliastro di Marcolax Clisma, fratello di Agiolax Bustine. Sulla sommità del monte Enantyum è incastonato un meteorite che sprigiona l'energia negativa di cui si nutrono le armate disumane di Clismalax, i terribili Osangin. Per raggiungerla, tuttavia, dovremmo superare le barriere della città di Panoxyl, la muraglia di Nasomixin, per non parlare del ponte sul fiume di fuoco della città infernale di Broxodin Colluttorio, dove il re Akudol, figlio del saggio Acutil Fosforo, è imprigionato sulla torre principale da vent'anni. Se invece potessimo usare la vostra macchina per il teletrasporto, potremmo traslarci direttamente sulla vetta del monte Enantyum e portare a termine la missione in venticinque minuti".
Dopo alcuni minuti di silenzio, Monello Vianello ha preso la parola: "O popolo dagli strani nomi, mentre mi raccontavate la vostra drammatica situazione sono caduto in uno stato di torpore e ho incontrato in sogno il dio Turgrurrz. Egli mi ha detto che il principe Buscofen, figlio di Buscopan, erede di Metorfan, e della regina Algofen, figlia del sommo Actofen, si è messo a capo dell'esercito del barone Lexosedin Butamirato. Il dio Turgrurrz mi ha detto che occorreranno settimane per raggiungere le miniere di Slevjgon e che incontreremo pericoli che la nostra immaginazione non può concepire. Dobbiamo dunque unirci all'armata di Buscofen e Lexosedin Butamirato, che si trova a circa venti chilometri da qui. Quindi, avrete capito, la mia risposta è positiva: vi darò una mano a fare quello che mi chiedete, anche perchè non ho fretta di tornare alla mia patria di origine. In agosto la città è mezza deserta e io detesto andare al mare. Orsù, dunque, partiamo per la pugna in questa terra dal nome esotico che già non ricordo più".

1 commento:

Anonimo ha detto...

Attento Monello! Non ti fidare del barone Lexosedin. Egli infatti puo` provocare emicrania, problemi gastrici e diarrea, reazioni allergiche di tipo ritardato come dermatite da contatto e piu` raramente reazioni di tipo immediato
con orticaria e broncospasmo.