giovedì 9 ottobre 2008

Gli infiltrati

“C’è l’ombra dei servizi segreti dietro la nomina di Andrea Bimbatti a nuovo capogruppo del Pdl”. E’ questa l’inquietante ipotesi avanzata dal consigliere comunale Nicola Settini, fedele sostenitore del B.V. Paolino. “Più che un’ipotesi è una triste realtà suffragata da prove incontrovertibili – afferma Settini – Bimbatti, con il nome in codice di agente Bimbo, da anni collabora con le agenzie di intelligence del mondo comunista. Me lo ha confermato Vasili Nikitich Mitrokhin, raggiunto nel passato grazie alla macchina del tempo messami a disposizione dai fratelli Colasberna”.
Il racconto di Settini parte da lontano. “In realtà Andrea Bimbatti è Andreij Vladimirovic Bimbattin, nato a Togliattigrad nel 1978. Fin dai tempi delle elementari ha collaborato con il Kgb, denunciando alla maestra i bambini controrivoluzionari della sua scuola. Caduta l’Urss è stato inviato in Italia e, più precisamente a Boara Polesine, per riorganizzare le cellule comuniste sotto la direzione di Guglielmo Brusco che gli ha affidato il fronte dei gruppi giovanili e delle società sportive. Da qui l’ingresso nel Nuovo Psi e il passaggio alla successiva infiltrazione in Fi. Ora Brusco, con i fondi messi a disposizione dal Presidente Prachanda e dall’intelligence nepalese, ha commissionato l’estromissione del B.V. Paolino per dividere l’opposizione e dare fiato all’agonizzante Giunta bolscevica di Fausto Merchiori”.
E aggiunge accalorato: “Avete fatto caso a chi sono i suoi compagni di cordata? C’è Aniello Piscopo, ex esponente di Rifondazione comunista. C’è Aldo Guarnieri conosciuto fin da ragazzo per le sue posizioni progressiste e le amicizie a sinistra tra gli scout. E Giuseppe Scaramozzino, controfigura dell’attore Silvio Orlando, vecchio amico del regista rosso Nanni Moretti, e autore in consiglio di scaramucce di facciata con il marxista non pentito Cristiano Pavarin? Quante prove servono ancora per capire che ho ragione?”. Non si fa attendere la replica di Bimbatti, che scantona abilmente controaccusando l'avversario Settini: "Tutti sanno che Nicola è in realtà Nicholas Settini, italoamericano cresciuto a Dallas, Texas, il cui padre per decenni collaborò con la Cia e il nonno prima ancora nell'Oss. Tutti sanno che Jonathan Settini collaborò prima al progetto Mkultra, per poi recarsi in Italia come supporto all'operazione Gladio. Settini non finga di essere puro e immacolato: la sua vera natura è venuta alla luce con l'affaire della base di Zelo, chiaramente portato avanti con la complicità delle autorità americane, che vogliono fare del Polesine una delle postazioni strategiche per la realizzazione dello scudo spaziale. Per fare questo non ha esitato a infrangere la copertura di Giovanni Papuzzi, collaboratore dei servizi segreti Usa infiltrato nel centrosinistra per sobillare e intorbidare le acque. Con queste accuse Settini conferma in pieno la sua natura di infido doppiogiochista. Ne possiamo comunque discutere civilmente in consiglio comunale".
Scintille che hanno provocato imbarazzanti tensioni a Palazzo Nodari. "Perchè invece non andiamo fuori e la risolviamo da uomini?", ha detto Settini. "Non ce n'è bisogno - lo ha schernito Bimbatti - Ti posso benissimo gonfiare il muso qui dentro". A calmare le acque è stato lo stesso Papuzzi: "Vi prego, ho già memoria di quanto tragico possa essere un duello all'arma bianca - ha urlato - Cerchiamo di risolvere la cosa da persone civili. E tu, Cristiano, metti via il cric, perdio".

Nella foto, Jonathan Settini ai tempi del progetto Mkultra

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