Le avventure evangeliche del B.V. Paolino

Il B.V. Paolino allora chiamò a sé i Dodici, ossia i nove del Pdl, i due leghisti e il fidato Magaraggia e diede loro potere e autorità su tutti i demòni e di curare le malattie procurate al corpo sociale dalla Giunta Merchiori. E li mandò ad annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi, per evitare che la propaganda comunista di Brusco screditasse l'Asl 18 e l'amico Marcolongo. Disse loro: "Non prendete nulla per il viaggio, né bastone, né bisaccia, né pane, né denaro, né due tuniche per ciascuno. In qualunque casa entriate, là rimanete e di là poi riprendete il cammino. Quanto a coloro che non vi accolgono, nell'uscire dalla loro proprietà, scuotete la polvere dai vostri piedi, a testimonianza contro di essi". Allora essi partirono e giravano di quartiere in quartiere, annunziando dovunque la buona novella e operando guarigioni. Intanto il tetrarca Galan sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: "Borgatti è risuscitato dai morti", altri: "E' apparso Marangon", e altri ancora: "E' risorto uno degli antichi profeti". Ma Galan diceva: "Borgatti l'ho fatto decapitare io all'Interporto; chi è dunque costui, del quale sento dire tali cose?". E cercava di vederlo.
Un giorno, mentre il B.V. Paolino si trovava in un luogo appartato a pregare e i discepoli erano con lui, pose loro questa domanda: "Chi sono io secondo la gente?". Essi risposero: "Per alcuni un messo di Borgatti, per altri di Marangon, per altri uno degli antichi profeti che è risorto". Allora domandò: "Ma voi chi dite che io sia?". Settini, prendendo la parola, rispose: "Il Cristo di Dio". Egli allora ordinò loro severamente di non riferirlo a nessuno. "Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani forzisti e dagli amici di An, dai sommi sacerdoti convertiti al bolscevismo e dagli scribi dei quotidiani e financo di Appunti, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno". E tutti furono stupiti per la grandezza di Dio. Mentre tutti erano sbalorditi per tutte le cose che faceva, disse ai suoi discepoli: "Mettetevi bene in mente queste parole: il B.V. Paolino sta per esser consegnato in mano degli uomini". Ma essi non comprendevano questa frase; per loro restava così misteriosa che non ne comprendevano il senso e avevano paura a rivolgergli domande su tale argomento. "Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli; rivoltosi al primo disse: Figlio, va oggi a lavorare al Pat. Ed egli rispose: Sì, signore; ma non andò. Rivoltosi al secondo, gli disse lo stesso. Ed egli rispose: Non ne ho voglia; ma poi, pentitosi, ci andò e cenò con Gigi Osti. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?". Dicono: "L'ultimo". E il B.V. Paolino disse loro: "In verità vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. E' venuto a voi Borgatti nella via della giustizia e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, pur avendo visto queste cose, non vi siete nemmeno pentiti per credergli. Mentre stavano compiendosi i giorni in cui Egli, cioè io, sarebbe stato tolto dal mondo dei capigruppo consiliari, si diresse decisamente verso Palazzo Nodari e mandò avanti dei messaggeri. Questi si incamminarono ed entrarono nella sede municipale per fare i preparativi per lui, per consentirgli di continuare con efficacia la battaglia d'opposizione. Ma essi non vollero riceverlo, perché gli preferirono Bimbatti". Quando videro ciò, i discepoli Settini e Paron dissero: "Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?". Ma il B.V. Paolino si voltò e li rimproverò. E si avviarono verso un altro villaggio. Mentre andavano per la strada, un tale Bellinazzi gli disse: "Ti seguirò dovunque tu vada". Il B.V. Paolino gli rispose: "Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il B.V. Paolino non ha dove posare il capo".