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All'inaugurazione della targa era presente anche il vescovo, monsignor Lucio Soravito De Franceschi, che ha speso poche sentite parole per giustificare la sua presenza: "Conosco la famiglia di Vianello Monello da decenni e sono rimasto molto colpito dalle vicende che l'hanno attraversata. Nonostante la fine dello stimato opinionista non sia stata espressione dei migliori valori cristiani, credo che sia importante ricordare che non ha mai smesso di frequentare la santa messa domenicale, anche nei momenti più disperati. Possa il Signore accoglierlo e riportare la sua zozza anima al fulgore di un cuore puro". Da parte della massima autorità cittadina, invece, il ricordo di un suo cittadino: "Un vero rodigino, che ha amato la sua terra e il suo mestiere, pur con la vis polemica che lo contraddistingueva. Inutile nascondere che più volte non mi ha trovato d'accordo sulle sue valutazioni. Ma, come disse Voltaire, non sono d'accordo con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee. La vita l'ha data lui, e bona anche. Se vogliamo dirla con le parole di Fiorelli & Valente, chi ha avuto, ha avuto, ha avuto. Chi ha dato, ha dato, ha dato. E scurdammoce 'o passato, simmo 'e Napule paisà. Ciao, Vianello Monello!".
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