venerdì 3 ottobre 2008

Vile attacco terroristico alla piscina Baldetti

Sono stati gli insegnanti di spinning del primo turno del mattino a dare l'immediato allarme, intuendo che era successo qualcosa di grosso. Nella vasca principale della piscina Baldetti galleggiavano diversi cilindri di sterco. Immediatamente avvertita, la Polizia è giunta nell'impianto di viale Porta Adige, incaricando la sezione scientifica di analizzare senza perdere tempo il materiale organico di cui, dunque, è stata accertata l'origine umana. "Saranno stati almeno in sette - nota l'agente Loris Birolo, che ha valutato i reperti in laboratorio - preparati ad abbondanti evacuazioni fecali con un'alimentazione appropriata: molte fibre grezze, alternanza serrata di cibi caldi e freddi, abbondanza di spezie e predilezione per la cucina turca".
E che nulla sia casuale in questa torbida vicenda viene drammaticamente confermato dalla rivendicazione con cui le Br-Pcc si assumono la responsabilità dell'atto. Una breve telefonata breve fatta, presumibilmente da un apparecchio pubblico, da una giovane donna con accento neutro proprio all'assessore ai Lavori pubblici, Graziano Azzalin, che racconta con trepidazione l'episodio. "Mi hanno detto di guardare attentamente la carta con cui era avvolto il panino che avevo appena addentato - racconta - non ci avevo fatto caso perché avevo fame e non vedevo l'ora di fiondarmi sulla mia rosetta con la mortadella. Ha detto che o si apre la nuova piscina di viale Porta Po entro l'anno, oppure alzeranno ulteriormente il livello dello scontro. Ma Dio sss... Santo, sempre a me devono spaccare i maroni con 'ste troiade, porca madosca? Intendo dire che le forze democratiche non si faranno intimidire da questi atti e che sapranno rispondere unitariamente all'interno del consiglio comunale che è l'organismo più vicino al popolo e da esso eletto direttamente".
Una copia della rivendicazione è stata consegnata anche all'autorevole settimanale Appunti che, bruciando la concorrenza pur agguerrita dei quotidiani, ha pubblicato con un'edizione straordinaria il testo integrale del documento brigatista: "Il giorno 2 ottobre 2008 a Rovigo, un nucleo armato della nostra Organizzazione, ha defecato nella piscina centrale dell'impianto comunale Baldetti di viale Porta Adige, al centro di un progetto di ridefinizione dell'impiantistica sportiva seguito alla rimodellazione delle relazioni neocorporative tra amministrazione comunale, società sportive, amanti del nuoto. Con questa azione combattente le Brigate Rosse attaccano la progettualità politica della frazione dominante della borghesia imperialista nostrana che, a parole, vuole l'apertura entro l'anno del nuovo polo natatorio presso l'ex piscina Tosi mentre di fatto, attraverso entrambi gli schieramenti politico-istituzionali, proroga la durata dei cantieri per governare la crisi e il conflitto di classe in questa fase storica segnata dalla stagnazione economica e dalla guerra imperialista. Compito di una forza rivoluzionaria come le Brigate Rosse è attaccare questa progettualità e così incidere nello scontro politico tra le classi, in funzione di una linea di combattimento che in questa fase della guerra di classe deve riferirsi a obiettivi rivolti a produrre l'apertura dell'atteso impianto sportivo entro la fine del 2008. Con questo attacco le Brigate Rosse operano per spostare in avanti lo scontro tra le classi e collocano su un punto di forza la posizione degli interessi politici autonomi del proletariato, facendo così avanzare la linea politica sulla quale indirizzare lo scontro prolungato sia nello stile libero che nel dorso, senza scordare rana e farfalla. A chi contesterà la settorialità di questo obiettivo specifico, ricordiamo che la strategia rivoluzionaria si articola tatticamente in rapporto alla natura della fase rivoluzionaria in corso e dispone le forze nello scontro corrispettivamente ai caratteri e ai compiti specifici della fase affinché lo scontro rivoluzionario possa conquistare posizioni più avanzate e aprire una fase più favorevole. Lotta senza quartiere alla Pim, Piscina imperialista delle multinazionali!".
Immediate le reazioni tra le forze politiche, in primis tra i banchi dell'opposizione. "Confesso che mi sono addormentato alla terza riga - spiega il capogruppo Pdl, Andrea Bimbatti - in questi casi si dice sempre che prevarrà la fermezza delle istituzioni. Nel dubbio, non mi discosto da questa linea". Dello stesso avviso il segretario della Lega Nord, Antonello Contiero: "Il problema è che sono degli sporchi comunisti bastardi - sostiene - e poi è risaputo che i nuotatori li rappresentiamo noi come qualsiasi altra categoria possibile e immaginabile che non siano negri, terroni, zingari e froci". Più politica la lettura del B.V. Paolino, rilasciata appena prima di ritirarsi: "E' la controprova che l'agenda dei lavori pubblici la detta la sinistra radicale. Propongo, per non cedere ai ricatti dei brigatisti, di prorogare l'apertura della nuova piscina al 2018”. Anche tra le forze del centrosinistra la lettura è unanime. Mentre il sindaco non commenta ma preferisce fracassare a terra una collezione di 148 vasi Ming, il capogruppo del Pd, Marcello Mazzo, spiega che sono tutti d'accordo con Azzalin. Sola voce fuori dal coro è quella di Traiano Viali, volto giovane del Partito socialista. "Da libertario credo si debba trattare - sottolinea con una raffica di mitra sul soffitto - è una sconfitta per la democrazia non gestire tutte le spinte che arrivano dalla società".

(nella foto, pericolosi brigatisti espongono misteriosi messaggi criptati)

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