Reduce dal duro pestaggio subito proprio nella città che ospita una mostra a lui dedicata, Pinocchio è stato nuovamente vittima di inaudite violenze durante le manifestazioni studentesche di piazza Navona a Roma, a cui si era unito in segno di solidarietà verso il mondo della scuola in rivolta contro il decreto Gelmini.
"Tutti sanno quanto il mì babbo abbia faticato per farmi studiare - dichiarava poche ore prima dell'aggressione il buon burattino di legno - Sono qui per fare capire che tagliare i fondi alla scuola significa uccidere le speranze di riscatto di tanti bambini e ragazzini poveri come me, che solo attraverso lo studio, come insegnava babbo Geppetto, potevano sperare di accedere ad una migliore condizione di vita. Dunque, viva la scuola pubblica! Abbasso la scuola classista!" Poco dopo hanno iniziato a scoppiare i primi tafferugli, cui è seguito il durissimo intervento delle forze dell'ordine. Azione giustificata dalla necessità di reprimere gli scontri sorti all'interno del fronte studentesco, certo. Ma l'accanimento contro il povero Pinocchio sembra essere stato del tutto gratuito, come dimostra questa drammatica sequenza (foto Ansa) in cui il povero burattino viene sbattuto al suolo, preso a pedate e calpestato. Stando alle testimonianze, suffragate dall'ultima foto della serie che riportiamo, avrebbe alzato un braccio cercando di fermare i celerini, implorando pietà. Ma questi, per tutta risposta, avrebbero infierito ulteriormente. "Gridavano slogan tipo: Toscano comunista, ti spacchiamo la faccia!, oppure Pinocchio! Pinocchio! Ti mettiamo in ginocchio! e ancora Fanculo Pinocchiè! Viva Pinochet!- racconta un ragazzo rasta - Hanno continuato a pestarlo anche quando ormai era inerme. Sono veramente disgustato. Credevo di essere in un paese civile, invece sembrava di essere tornati ai tempi del G8 di Genova". Pinocchio è stato ricoverato immediatamente presso una falegnameria e giudicato guaribile in una ventina di giorni, salvo complicazioni.
Immediata la mancanza di reazioni del mondo politico rodigino. Solo Rifondazione Comunista è intervenuta duramente per chiedere ragione di una bozza di intervento scritto dall'assessore alla Pace, Giovanna Pineda, in cui criticava il "pestaggio cileno" e chiedeva oltretutto perchè "in piena continuità tra un governo e l'altro si taglino continuamente fondi alla scuola pubblica, mentre si aumentano quelli per gli armamenti". Anche i Verdi hanno ribadito a chiare lettere la loro linea, evitando di commentare, mentre Pdl e Pd hanno preferito mantenere un doveroso silenzio, "per non strumentalizzare la mostra in corso in questi giorni a Palazzo Roverella", si legge in un comunicato congiunto.
3 commenti:
oggi nel corso della seduta del consiglio comunale a rovigo, ha fatto visita federica zarri; quando qualcuno gli ha chiesto il motivo di questa visita ha risposto:"sono venuta per conoscere i membri del consiglio comunale".....
Presidente Cossiga, pensa che minacciando l’uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?
«Dipende, se ritiene d’essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo. Ma poiché l’Italia è uno Stato debole, e all’opposizione non c’è il granitico Pci ma l’evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia».
Quali fatti dovrebbero seguire?
«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand’ero ministro dell’Interno».
Ossia?
«In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito...».
Gli universitari, invece?
«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».
Dopo di che?
«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».
Nel senso che...
«Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».
Anche i docenti?
«Soprattutto i docenti».
Presidente, il suo è un paradosso, no?
«Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».
E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.
«Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l’incendio».
Quale incendio?
«Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà a insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università. E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale».
E’ dunque possibile che la storia si ripeta?
«Non è possibile, è probabile. Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non fu spento per tempo».
Il Pd di Veltroni è dalla parte dei manifestanti.
«Mah, guardi, francamente io Veltroni che va in piazza col rischio di prendersi le botte non ce lo vedo. Lo vedo meglio in un club esclusivo di Chicago ad applaudire Obama...».
Non andrà in piazza con un bastone, certo, ma politicamente...
«Politicamente, sta facendo lo stesso errore che fece il Pci all’inizio della contestazione: fece da sponda al movimento illudendosi di controllarlo, ma quando, com’era logico, nel mirino finirono anche loro cambiarono radicalmente registro. La cosiddetta linea della fermezza applicata da Andreotti, da Zaccagnini e da me, era stato Berlinguer a volerla... Ma oggi c’è il Pd, un ectoplasma guidato da un ectoplasma. Ed è anche per questo che Berlusconi farebbe bene ad essere più prudente».
Fonte: Andrea Cangini, Quotidiano Nazionale (Il Giorno /Resto del Carlino/La Nazione)
Adesso, onestamente,perdete un sacco di tempo a denigrarmi. Ma avete pensato, che mentre io mi rompo la testa a cercare di agire nell'interesse del proletariato, ci sono presunti democratici in presunti Paesi liberi che dicono e hanno messo in atto simili orrori veri? Sacripante!
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