"Io ho creato il festival dei giovani rodigini e quant'è vero che mi chiamo Geremia Rowoodstock io decido come deve essere!" L'ennesima sorpresa nella quieta e nebbiosa cittadina agreste di Rovigo la porta una persona che si credeva sparita nelle pieghe della storia. Il Commendatore Geremia Rowoodstock (nella foto), padre fondatore del festival della creatività giovanile negli anni Novanta, torna alla ribalta alla luce delle recenti polemiche sul disturbo arrecato al centro cittadino dall'esuberanza dei giovani musicisti di oggi. E lo fa rivendicando il diritto di avere l'ultima parola sul festival a cui ha donato il proprio nome: "Molti pensano che RoWoodstock sia nata dal nulla - dice - Ebbene, chi ha memoria sa benissimo che fui io a fondare la kermesse musicale dedicata a giovani musicisti in erba, per poi lasciare tutto nelle mani dei giovani, com'era giusto che fosse. Non ho voluto raccogliere meriti nemmeno quando le edizioni più gloriose hanno dato lustro a questa idea e alla città. Nè ho voluto polemizzare quando l'edizione 2004 è saltata perchè priva di fondi. Ora però la misura è colma, qui si vuole stravolgere il senso di un festival nato per dare spazio ai giovani artisti non professionisti, incanalandolo nel conformismo più bieco. Bello questo aggettivo, bieco".
Il Commendatore si riferisce ovviamente alle proposte di restyling operate dall'amministrazione comunale dopo l'edizione che ha dimostrato quanto la cultura giovanile non sia adatta alla prestigiosa piazza cittadina. Secondo indiscrezioni, infatti, il prossimo anno RoWoodstock rimarrà in piazza, ma in un clima da sagra più consono allo stile sobrio di Rovigo, nella formula già sperimentata per le mitiche notti bianche rodigine, le uniche al mondo a concludersi alle 23.30 con intervento dei vigili urbani. Sul palco, al posto di blasfemi metallari e trasgressivi rocker, si alterneranno musicisti forse un po' meno giovani, ma di sicuro portatori di messaggi più positivi: già confermata la presenza di Tony Blescia (vincitore dell'edizione 1992 del Festival di Castrocaro con "Cosa dice il cuore") e Ilaria Porceddu (autrice di "Alle 20", vincitrice dell'edizione 2004). Attesi anche autori di spicco come Nevio Russo, Domenico Mattia e, soprattutto, Alberto Beltrami, famoso per la bella e positiva "Non ti drogare". Voci di corridoio, tutt'altro che confermate, ma sufficienti a provocare l'indignazione del fondatore del festival: "E' scandaloso, il festival è nato per dare spazio proprio ai giovani più scalcagnati, con ricadute enormi su un tessuto sociale sempre più disgregato. Certo, si poteva fare di più e meglio, ma a me è sembrato che le amministrazioni comunali di ogni colore abbiano solo fatto tutto il possibile per metterci le mani sopra. Bene, fino a prova contraria il nome è mio e ho ancora il diritto di utilizzarlo. Ho già preso contatto con l'assessore Dorino Masarati di Ro Ferrarese, proponendogli di organizzare l'evento lì, aprendo le porte agli artisti rodigini che torneranno altrimenti ad essere esiliati al Don Bosco o, più probabilmente, in qualche sala prove da cui mai usciranno per suonare davanti a un pubblico, visto che ormai nei locali girano solo tristi cover band di Vasco e gruppetti più avvezzi al cabaret che alla buona musica".
4 commenti:
Geremia RoWoodstock è un provocatore. I veri gggiovani apprezzano la svolta che l'amministrazione comunale vuole imporre al festival. Troppo facile criticare chi si impegna e s'adopra per il bene comune.
Purtroppo Domenico Mattia non potrà più partecipare a RoWoodstock essendo deceduto di recente.
Domenico Mattia (Bitonto, 10 agosto 1958 – Milano, 2008) è stato un cantante italiano.
Pugliese ma milanese d'adozione, Domenico Mattia inizia la carriera come animatore e, dopo aver inciso un 45 giri nel 1980, partecipa al Festival di Sanremo 1981 con Tulilemble . Il successo e' molto effimero nonostante il pezzo sia molto orecchiabile, e Mattia abbandona poco dopo. Negli ultimi anni una grave malattia lo ha colpito, limitandone parecchio la mobilita'.
Estratto da "http://it.wikipedia.org/wiki/Domenico_Mattia"
Caro Monello,
sono da qualche settimana residente lungo corso del Popolo e mi pongo il seguente quesito. Perchè durante le "Notti Bianche" rodigine i vigili o i carabinieri con grande solerzia intervengono a zittire i musicisti intorno alle 23.30, mentre OGNI FOTTUTO SABATO SERA il bar San Marco pompa musica da discoteca a volumi da stadio fino all'una e mezza di notte, senza che uno straccio di pattuglia si faccia viva a chiedere quanto meno di tenere dei volumi decenti? Forse la città è caduta ostaggio dei commercianti?
Alberto
Caro Alberto,
ho molti dubbi su quanto dici, in particolare sul'uso dell'avverbio "forse". D'altro canto saprai che c'è un olio magico che permette di ungere anche le più ostiche serrature. I commercianti ce l'hanno, i musicisti di strada o le band giovanili no.
Non è che le amministrazioni comunali siano ostaggio dei commercianti. Semplicemente tengono in grande considerazione la loro opinione. Probabilmente per stima nei confronti di chi possiede l'olio magico.
Ora scusami ma sta finendo l'effetto del popper. Un abbraccio fraterno.
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