E' ufficiale: Federica Zarri si concede una pausa dal mondo dell'hard per dedicarsi al cinema impegnato. Lo ha rivelato la pornodiva, candidata alla presidenza della Provincia, al settimanale Appunti, in un'intervista esclusiva. La Zarri ha scritto il copione di un film, diretto da Pedro Almodovar, che racconta la tragedia umana di una pornostar over 45, alle prese con gravi problemi di incontinenza causati dall'abuso del sesso anale.
"Detta così sembra una vaccata - commenta la Zarri - Ma voi non vi rendete conto di quale effetto abbia la sottoposizione ad un continuo stress muscolare sul controllo degli sfinteri. Ci sono colleghe che a 40 anni cominciano a girare con il pannolone, senza contare la difficoltà a trattenere le puzzette appena si fa un movimento. Ho cominciato a riflettere su questo dramma quattro anni fa, quando girai Il sequestro, dove venivo sequestrata e violentata analmente a più riprese e da più uomini, offrendo un importante messaggio educativo sui valori della famiglia e dei diritti delle donne. Con questa svolta voglio denunciare la piaga nascosta dell'invalidità provocata da questo lavoro a uomini e donne che si ritrovano a 50 anni espulsi dal mercato e spesso con gravi menomazioni fisiche". Sul set anche Rocco Siffredi (nella foto, con la Zarri), nella parte di Giorgio, un maturo fruttivendolo che la notte sogna di essere un pornodivo di successo, ma che nei rapporti con la moglie è timido e impacciato. Il mistero della doppia identità sarà svelato solo nel finale. Nel cast nomi celebri come Woody Allen, che interpreta il gustoso cameo dello psicanalista di Giorgio. Spassosa la citazione della celeberrima scena di "Basic Instinct", in cui l'attrice, durante un colloquio di lavoro tragicomico, nell'accavallare le gambe in modo sexy non riesce a contenere i continui ronzii prodotti dal proprio ano. Commovente la battuta con cui Riccardo Scamarcio, nei panni del consulente dell'agenzia interinale, cerca di sciogliere l'imbarazzo: "Ha mangiato cavolo, oggi, o se lo è infilato direttamente nel culo?".
12 commenti:
Monellooo! Lancia un appello contro il proliferare di busti, magliette e calendari del Duce alla Fiera d'Ottobre!
caro monello,la zarri come spesso accade non dice la verità...
statisticamente una pornostar già all'età di 45 anni ha maturato contributi x la pensione perchè il calcolo viene eseguito in base alle cosidette "marchette pensionistiche"; in pratica più aumenta il numero delle "marchette" e prima si va in pensione....
va da sè che con la loro attività vivono da privileggiate,e poi la fortuna di lavorare conoscendo un sacco di gente,cavoli...vorrei vedere...se stanno lì fino ai 50 anni vorrà dire che ne aavranno tornaconto..eh
e per dirla tutta fino in fondo,trovo sia una grande ingiustizia nei confronti,ad esempio, di una impiegata della pubblica amministrazione che si è fatta un "culo cosi" per essere assunta,poi dopo nonostante le "marchette pensionistiche" deve aspettare minimo 37 anni di servizio prima di poter aspirare alla pensione....
e poi capita anche di ritrovarsi precari in vita...nonostante tutto...
cazzo!!!!
Un appello contro le magliette che fanno apologia del fascismo solo perchè è un reato ex L. 645/1952? Non sia mai! Non vorrei che il M. Giuseppe Pietroni mi accusasse di essere eccessivamente di sinistra. E poi gli appelli li puoi lanciare anche tu, caro Anonimo, senza delegare a leader carismatici questo compito.
Da parte mia, propongo un compromesso tra le esigenze dei nostri amici nostalgici e quelle dei nostri amici democratici. Sì all'immagine del Duce, ma non sulle magliette. Vanno benissimo zerbini, asciugamani da bidè, sputacchiere e pomate per le emorroidi, che certo sarebbero comprate in gran numero anche dai detrattori dell'insigne statista di Predappio.
Mi associo a quanto espresso! Perdiana, il valore democratico della sana dialettica non può miseramente sottostare a delle leggine statali! Chi si lagna di ciò va contro ogni regola dell'educazione politica... e poi, diciamolo, 50 di regime maoista in Italia deve essere spazzato via dalla storia. Ma quali partigiani, ma quali operai...tzè! Varrebbe la pena rivalutare l'opera di Piero Itlè e di Benanzio Musolino jokken contro lo straripante potere mediatico degli insidiosi bolscevichi! Ahh, i bei tempi dei duelli, della servitù della gleba e degli uomini pregni del decisionismo che tanto urge a codesto stato femmina!
Firmato: un nobile umiliato.
io personalmente avrei una soluzione bi-partisan che accontenta fascisti ed antifascisti: basterebbe derogare la normativa vigente in tema di apologia di fascismo consentendo l'uso a fini commerciali di un unica immagine del duce, quella ripresa a piazzale loreto.
sarebbe molto semplice: le persone che si riconoscono nella Costituzione Italiana antifascista potranno usare quella immagine nella versione naturale,a testa in giù,mentre tutti gli altri,ovvero coloro che vorrebbero sostituire la nostra costituzione,potranno rigirare l'immagine di 180 gradi,con il loro beneamato idolo a testa all'insù.
per ovviare al "cappio"che effettivamente è fatto male e brutto da vedere,credo non sia un problema farlo passare per una cravatta.
così potrà iniziare veramente l'era del dialogo!!!!
In quest'epoca di difesa della legalità "nè di destra, nè di sinistra", suggerisco di leggere il testo della Legge Scelba, che giustamente citi.
4. Apologia del fascismo.
- Chiunque fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità indicate nell'articolo 1 è punto con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da lire 400.000 a lire 1.000.000 (1). Alla stessa pena di cui al primo comma soggiace chi pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche. Se il fatto riguarda idee o metodi razzisti, la pena è della reclusione da uno a tre anni e della multa da uno a due milioni (4). La pena è della reclusione da due a cinque anni e della multa da 1.000.000 a 4.000.000 di lire se alcuno dei fatti previsti nei commi precedenti è commesso con il mezzo della stampa (1). La condanna comporta la privazione dei diritti previsti nell'articolo 28, comma secondo, numeri 1 e 2, del c.p., per un periodo di cinque anni (5). (1) La misura della multa è stata così elevata dall'art.113, quarto comma, L. 24 novembre 1981, n. 689. La sanzione è esclusa dalla depenalizzazione in virtù dell'art.32, secondo comma, della legge sopracitata. (4) Comma così sostituito dall'art.4, D.L. 26 aprile 1993, n. 122. (5) Così sostituito dall'art.10, L. 22 maggio 1975, n. 152.
Beh, non è mai stato dimostrato che Benito Mussolini fosse un esponente del fascismo, no?
dai anonimo non dire cazzate....
e magari non è ancora dimostrato che è esistito l'olocausto....
Vi prego, non litigate. Per rasserenare gli animi vi rivelerò che ho parlato con l'ambulante che vende i presunti busti del duce e mi ha risposto: "Mussolini questo? Ma per carità! E' un'effige di Telly Savalas!"
Insomma, un terribile malinteso... Del resto, quale amministratore serio avrebbe permesso che nella sua città si vendessero busti celebrativi del dittatore fascista?
Posso segnalarvi questo bellissimo blog? Leggerlo potrebbe essere istruttivo
http://www.zoopolitico.it/blog/carlo-gariglio
si vala'....come quando mi dicono che assomiglio ad aghy....quello di sturchi e ach...
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