lunedì 13 ottobre 2008

Lotta di classe contro la zanzara killer

Ha una doppia valenza internazionale la missione in Egitto che il Compagno Prachanda, a nome del governo della neo costituita Repubblica del Nepal, ha affidato a Guglielmo Brusco, consulente in materia di sanità del governo di Katmandu. "Sradicare la piaga della zanzara killer portatrice della sindrome del West Nile e rafforzare il blocco dei Paesi non allineati - dichiara Brusco in conferenza stampa al Cairo - si tratta di due obiettivi strategici nell'avanzata del socialismo a livello planetario. Sono onorato che il Compagno Prachanda mi abbia incaricato di questo delicato compito che onorerò con impegno e grande senso di responsabilità".
Prima di incontrare il presidente egiziano Hosni Mubarak per sviluppare coerentemente una linea di cooperazione tra i Non allineati che possa rilanciare il ruolo dell'aggregazione in Europa ("Mi rattrista pensare che nel Vecchio continente si registri solo l'adesione della Bielorussia, quando sarebbe quanto mai necessaria una partecipazione europea ampia per fare da contrappeso all'arroganza dell'imperialismo yankee" sottolinea Brusco), l'ex assessore provinciale alla Sanità ha deciso di compiere un atto eclatante per debellare il ceppo di insetti che sta propagando in Italia, appunto, la cosiddetta sindrome del West Nile, causa di febbri gialle ed encefaliti. "Grazie a una ciclopica paletta schiacciazanzare progettata da Gelmino Barozzi, giunto giovedì scorso a Katmandu, sterminerò questi insetti nemici del popolo - attacca Brusco - con l'occasione annuncio che il fantasioso inventore ed etilista del Delta del Po ha deciso di mettere a disposizione il proprio ingegno per il pieno dispiegamento della linea rivoluzionaria del Prachanda Path e divenire, dunque, intellettuale organico alla causa della liberazione del proletariato dallo sfruttamento capitalista, sistema mostruoso che sta esalando gli ultimi respiri attanagliato dalla crisi strutturale che sta dimostrando inequivocabilmente quanto la finanziarizzazione dell'economia sia una tigre di carta. Poi è risaputo che più aumenta il benessere del popolo, più aumenta la sua propensione a impegnarsi per il successo dell'edificazione socialista. Per questo ci battiamo per la liquidazione delle zanzare in quanto classe". E aggiunge: "Sono determinato a condurre vittoriosamente la mia battaglia, specie dopo il rilevamento a Trecenta di alcuni casi di cavalli positivi al test del West Nile. Il fatto che anche il mio paese d'origine sia stato coinvolto in quest'epidemia è una ragione in più per combattere con risolutezza questa piaga. Coloro che si battono per il proprio popolo, per il proprio paese e per la propria patria sono sinceri comunisti, veri nazionalisti e ardenti patrioti".
Posizioni ribadite con forza da Brusco anche a Mubarak. "Da questi presupposti possiamo lavorare a coinvolgere più nazioni nello spirito delle risoluzioni della quattordicesima Conferenza dei Non allineati, svoltasi recentemente all'Avana. Non si tratta solo di raccogliere l'eredità di leader prestigiosi come Tito, Nehru e Nasser ma dare seguito qui e ora alla promozione e al rafforzamento del multilateralismo nelle relazioni tra gli Stati e al sostanziare la centralità dell'Onu come risorsa contro la prepotenza dell'imperialismo guerrafondaio delle multinazionali".

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Monello, nemmeno un minuto di silenzio sullo scomparso Joerg Haider, ennesima tragedia della velocità? Propongo di commemorarlo con un mausoleo all'interno della nascenda cittadella scientifica.

La Ghenga ha detto...

Caro tizio, come ben sai ero grande amico del padre di Joerg, sincero democratico austriaco, dunque non posso esimermi da ricordare con commozione questo statista scomparso alla tenera età di 58 anni mentre correva come un deficiente.

Haider è nato in Austria, a Bad Goisern, il 26 gennaio 1950. Rimasto orfano a 19 anni, ben presto lasciò la sua casa per Vienna, dove aveva vaghe speranze di diventare un artista. Aveva diritto a una pensione da orfano, che integrava lavorando come illustratore. Aveva talento artistico e spesso disegnava dipinti di case e grandi palazzi. Si candidò due volte per l'ingresso nella scuola d'arte e architettura di Vienna, ma venne scartato in entrambe le occasioni. Si conservano alcune tele di discreta fattura.
I soldi ereditati dalla zia presto terminarono, e per diversi anni visse in una relativa oscurità, ma è stato dimostrato che non visse mai in condizioni di reale indigenza, anche se dormiva in ostelli per soli uomini. Durante il tempo libero assisteva spesso all'opera nelle sale da concerto di Vienna, prediligendo i temi della mitologia norrena di Richard Wagner. Nel 1913 si spostò a Monaco di Baviera per evitare il servizio militare nell'esercito Austro-Ungarico. Ma nell'agosto 1914, quando l'Impero tedesco entrò nella prima guerra mondiale, si arruolò improvvisamente come volontario nell'esercito tedesco del Kaiser Guglielmo II. Raggiunse il grado di caporale e prestò servizio attivo in Francia e Belgio come staffetta portaordini, dove la mortalità era altissima. Venne ferito durante un attacco con l'iprite e, essendosi distinto in combattimento, ricevette la Croce di Ferro di seconda classe e dopo, caso più unico che raro per un soldato semplice, quella di prima classe per il suo coraggio.
Dopo il congedo dall'esercito cominciò a prendere parte a tempo pieno alle attività del partito. Ne divenne ben presto il leader e ne cambiò il nome in Partito Nazional Socialista dei Lavoratori Tedeschi (National Sozialistische Deutsche Arbeitspartei - NSDAP), normalmente conosciuto come Partito Nazista da National Sozialistische, in contrasto con Sozi, un termine usato per indicare il Partito Socialdemocratico Tedesco. La sua oratoria, che attaccava gli ebrei, i socialisti e i liberali, i capitalisti e i comunisti, iniziò ad attrarre nuovi aderenti. Un elemento chiave del fascino esercitato sul popolo tedesco era nel costante fare appello all'orgoglio nazionale, ferito dalla sconfitta in guerra e umiliato dal Trattato di Versailles, imposto all'Impero germanico dagli alleati. Il punto di svolta giunse con la Grande Depressione che colpì la Germania nel 1930. I Socialdemocratici e i partiti tradizionali del centro e della destra si mostrarono inadeguati nel contenere lo shock della Depressione. Nelle elezioni del 14 settembre 1930, il partito nazionalsocialista sorse improvvisamente dall'oscurità e si guadagnò oltre il 18% dei voti e 107 seggi nel Reichstag, diventando così la seconda forza politica in Germania. Il successo si basava sulla conquista della classe media, colpita duramente dall'inflazione degli anni '20 e dalla disoccupazione portata dalla Depressione. Contadini e veterani di guerra costituivano altri gruppi che supportavano i nazisti, influenzati dai mistici richiami dell'ideologia Volk (popolo) al mito del sangue e della terra. La classe operaia urbana, invece, in genere lo ignorava; Berlino e le città della regione della Ruhr gli erano particolarmente ostili. Il Partito Comunista Tedesco, vincolato da Mosca, ebbe larga parte delle responsabilità nell'ascesa al potere. Fin dal 1929, Stalin aveva spinto il Comintern ad adottare una politica di estremo settarismo verso tutti gli altri partiti di sinistra; i socialdemocratici erano trattati come "social-fascisti" e nessuna alleanza doveva essere stretta con loro.
Essendosi assicurato il potere politico supremo in maniera legale con libere elezioni, rimase estremamente popolare fino ai momenti finali del suo regime. (continua un'altra volta perchè mi sono stufato)

Anonimo ha detto...

Ho appena conosciuto Joerg qui nell'Aldilà. Mi pare simpatico e gioca bene a biliardo.