giovedì 16 ottobre 2008

Pavarin fonda Prc - Sendero Luminoso

Dopo Forza Italia, anche il gruppo di Rifondazione comunista si spacca dopo la decisione di Cristiano Pavarin di fondare il raggruppamento consiliare Prc-Sendero Luminoso. "Serve una svolta per far prevalere gli interessi di classe del proletariato - spiega Pavarin - non si può continuare in equilibrismi politicisti fini a sé stessi. Qui a Palazzo Nodari non solo stiamo disattendendo tutte le aspettative del popolo della sinistra, ma non stiamo conseguendo un solo risultato percepito dalle masse popolari. Mi rendo che è difficile colmare il gap, dopo che il governismo a tutti i costi ha rotto la relazione tra gli apparati dirigenti dei partiti della sinistra, l'elettorato e, soprattutto, il popolo sospinto tra le pulsioni di pancia delle destre populiste e nelle braccia delle tendenze antipolitiche che fanno disperdere nel qualunquismo e nella sfiducia energie che potrebbero, invece, andare nella direzione di un cambiamento reale".
Pavarin premette subito che non pensa a fughe in avanti o a rincorse verso prospettive socialiste senza che ve ne siano le condizioni oggettive. "Il Polesine per certi aspetti è ancora una terra feudale - sottolinea - non è un'esagerazione se pensiamo che l'ordine immobile mantenuto dall'alta borghesia locale blocca lo sviluppo delle potenti forze produttive locali, facendo al massimo ritocchi di maquillage con elementi di modernizzazione di facciata, per evitare accelerazioni che scombinino lo status quo. Non possiamo pensare al socialismo, se prima non abbiamo creato un terreno democratico compiuto in città. E questo non si può creare se la politica si traduce solo nel lavorare col bilancino nella formazione dei cda e nel coinvolgere il popolo solo per le campagne elettorali, come giustificazione per questo sistema del piffero. Non serve promettere tutto a tutti, bisogna avere il coraggio di un programma di democrazia radicale, che incentivi la partecipazione anche se è un esercizio scomodo e difficile per coalizioni che tendono, consciamente o inconsciamente, a un bipartitismo che tutto omologa, azzerando contraddizioni e dialettica. Che fine hanno fatto gli organismi di quartiere? Come pensate di rinnovarvi se i giovani vi piacciono solo quando si prestano a fare i piccoli pionieri e poi li censurate perché si portano dietro le chitarre elettriche quell'unica volta che gli lasciate la piazza? Come può svilupparsi Rovigo in questa palude asfittica?".
E l'attacco diviene ancora più duro verso il Prc di Lucia Riberto, che proprio ieri si era fatta sentire dando la propria disponibilità a partecipare alla missione per il recupero di Guglielmo Brusco in Nepal. "La scomparsa della militanza, la liquidazione della funzione di avanguardia reale nei conflitti, il funzionariato come forma dominante di partecipazione alla politica, la trasformazione del partito in mero apparato elettorale in cui i gruppi istituzionali decidono di più degli organismi dirigenti, hanno completamente depotenziato e interrotto il nesso tra politica e classe, tra militanti comunisti e blocco sociale antagonista". Pavarin è comunque convinto che la nascita di Prc-Sendero Luminoso servirà a smuovere le acque, anche dopo la debacle che ha posto la sinistra fuori dal Parlamento. "Noi stiamo combattendo in queste trincee perché siamo comunisti e non per sterile spirito identitario! Perché difendiamo gli interessi del popolo, i principi del Partito. Questo è quello che facciamo, stiamo facendo e continueremo a fare! Ci troviamo in questa situazione. Alcuni pensano che è una sconfitta. Sognano. Oggi diciamo loro che si tratta semplicemente di un
incidente. Niente altro. Un incidente lungo il cammino. Il cammino è lungo e lo percorreremo. Giungeremo alla fine e trionferemo! Lo vedrete. Evviva il Partito comunista italiano!". Da domani, dunque, in Polesine gireranno squadre di militanti in sella a ciclomotori Califfone, rigorosamente di colore arancione, che raggiungeranno le località più remote per organizzare scuole di formazione politica e gruppi di studio di teoria e pratica marxista-leninista del socialismo scientifico.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti segnaliamo anche l'imperdibile blog degli Amici di Lalla Monesi. Munisciti di fazzolettini perchè le lacrime di commozione sgorgheranno copiose.

Anonimo ha detto...

lunga vita al compagno Pavarin.

Anonimo ha detto...

certo che la vedo dura x il compagno comandante Pavarin,al di là delle sue buone intenzioni,
ci vorrebbero almeno 20 "barbudos",mentre in tutta la provincia sono proprio in quattro gatti:lui,danilo stoppa, il biso;e forse anche gigi pizzo. e poi l'inerpoto non è la baia dei porci...
Hasta la victoria siempre

Anonimo ha detto...

Nessuno vuole ripescare Diego Foresti?

Anonimo ha detto...

Pyongyang, October 15 (KCNA) -- General Secretary Kim Jong Il set forth the slogan "Love the Youth!" and has paid deep attention to rearing the young people into the vanguard fighters of the Songun revolution, the advance detachment in national defense and socialist construction and young heroes of the country.

He published the work "The Present Times and the Tasks Facing Young People" in October Juche 77 (1988).


In the work he elucidated the position and role of the young people in society and gave a detailed exposition of tasks and ways for guiding them to discharge their missions as the successors to the Korean revolution, leading them to grasp the Juche idea as their unshakable faith, devote themselves to the cause of anti-imperialism and independence, correctly understand the superiority of socialism over capitalism and so forth.


In many other famous works such as "On the Mission and Duty of the Kim Il Sung Socialist Youth League" and "Let Us Exalt the Brilliance of Comrade Kim Il Sung's Idea on the Youth Movement and the Achievements Made under His Leadership", he gave comprehensive answers to theoretical and practical questions arising in boosting the role of the youth league.


He saw to it that the youth organization was developed into the Kim Il Sung Socialist Youth League and the Korean young men and women grew to be the sturdy defenders of the cause of Korean-style socialism.


Today, they are working miracles and performing feats at the most difficult posts in building a great, prosperous and powerful nation and reporting world-startling results in the efforts to scale the fortress of advanced science and technology ahead of others.


They have built a lot of monumental structures including the Anbyon Youth Power Station, the Kwangmyongsong Saltern, the Kumsong Tideland, the Youth Hero Motorway, the Kaechon-Thaesong Lake Waterway and the Paekma-Cholsan Waterway in different parts of the country. And they are now dedicating their youthful zeal at construction sites of major objects such as the Paektusan Songun Youth Power Station under the leadership of the Workers' Party of Korea.


It is a brilliant fruition of Kim Jong Il's idea and policy of valuing the youth to have large contingents of youth adding luster to the Songun era.

Anonimo ha detto...

Proletari@, Comunicazione militante.

Proletari@, Comunicazione militante, è un progetto aperto a tutte e tutti coloro che ritengono il superamento dell’attuale modello di società capitalistica l’obiettivo fondamentale della battaglia sociale e politica.
Non sarà un’area politica, né tanto meno una corrente, piuttosto un progetto di conoscenza e collegamento delle innumerevoli ingiustizie sociali ed individuali che opprimono sempre di più la vita della stragrande maggioranza delle persone che vivono nel nostro paese.
Una sorta di “filo rosso” che punterà a collegare i conflitti; uno strumento rivoluzionario, dall’alto e dal basso, il cui fine sarà la ricomposizione di una azione e di una identità di una nuova classe proletaria che è oggi sempre più sfruttata e sempre più frammentata.
Con la rete, con il web, con internet saremo disponibili a recepire, raccontare, veicolare il collegamento tra lotta allo sfruttamento e rivendicazioni, tra ingiustizie e vertenze. Il tutto senza alcuna finalità partitica o di gruppo, condizione quasi “prepolitica” finalizzata allo sviluppo di un conflitto di classe.
Non nascondiamo di essere comunisti ed anticapitalisti che si pongono anche e con chiarezza la questione di una forza autonoma e organizzata che sia centrale nella ricostruzione e nella riunificazione del conflitto, ma proprio per questo motivo, e per raggiungere tale obiettivo cruciale, serve uno strumento, che venga percepito come tale e non di parte, non solo tra quelli che militano nella politica, ma soprattutto tra coloro che vivono lo sfruttamento in prima persona.
Di fronte alla diffusione dello sfruttamento e l’articolazione del conflitto, Proletari@ si pone il problema politico della ricomposizione sociale e non quello partitico di come andare, ad esempio, alle elezioni europee. Essendo infatti un progetto sociale strategico, Proletari@ esula dal giocare tutto su un appuntamento elettorale. Vogliamo costruire una nuova modalità di inchiesta che sia più corrispondente alla fase in cui viviamo. Vogliamo dare voce a chi vorrebbe battersi per i propri diritti e non sa cosa e come fare.
Siamo certi che Proletari@ sarà utile alla lotta sociale, sindacale e politica, partendo davvero dal territorio.
La precaria licenziata, gli inquilini sfrattati, gli operai messi in mobilità e le tante, tante storie di vessazione individuale di cui nessuno parla, (magari neanche sui giornali della sinistra) acquisiranno dignità di essere raccontate e, nel collegamento con e tra esperienze simili, potranno assumere un profilo autonomo di rivendicazioni e vertenze certo più efficaci.
Di sicuro non proponiamo Proletari@ per ridare alla sinistra una rappresentanza parlamentare dopo il pessimo Arcobaleno; lanciamo Proletari@ per mettere in campo uno strumento per le classi subalterne e per la loro riscossa.
Il punto in cui siamo arrivati nella società e nella politica è così basso che serve un nuovo inizio, una “leva”, autonoma da un quadro politico bipartitico che vede il PD come partito di potere speculare a quello di Berlusconi ed indipendente da un quadro sindacale ormai rinchiuso nella pratica concertativa voluta già nel 1992 dalla P2 di Licio Gelli.
Se sei un operaio, una precaria, un disoccupato, una pensionata, uno studente, una lavoratrice a “partita IVA”, Proletari@ starà dalla tua parte, sarà con te.

Dal 7 novembre www.proletaria.it


Presentazione:
SABATO 8 NOVEMBRE ore 14.30
TEATRO TENDASTRISCE
V.Perlasca 61 angolo Via Togliatti ROMA

La Ghenga ha detto...

Pubblico con più di un dubbio, più che altro perchè "paternamente intenerito" dall'invocazione della nostra co.co.co della pubblica amministrazione... e non: figuratevi che essere precari nel privato, come mio figlio, è assai peggio, se non altro perchè lì il più delle volte dopo 3, 6, 12 mesi non c'è un finto concorso per riassumerti, ma spesso solo una pedata nel culo.

Su "Precaria" nulla da dire, ma non vorrei che questo blog si riempisse di post contenenti annunci pubblicitari e proclami chilometrici (già c'è un fan di Kim Jong-Il che mi sforna notizie d'agenzia pressochè quotidiane). Tutto ciò rende indubbiamente più folle questo blog, ma se voi volete essere seri, poche righe e link a un sito, poffarbacco! Volete parlare ai proletari o ai convenuti di un pigiama party di Bertinotti?
Perfino io, che sono un fine letterato, ho dovuto farmi di ginseng per arrivare alla fine del manifesto di 895 righe che mi avete pubblicato.
Ciao, ragazzi, e in bocca al lupo.

La Ghenga ha detto...

Errata corrige. Ho scritto "Precaria" invece di "Proletari@"... sarà perchè credevo che i proletari fossero passati tutti alla Lega per dare finalmente vita alla guerra tra poveri di cui beneficiano le elite di potere.

Più probabilmente mi sono confuso perchè in quel momento stavo vincendo una sfida a chi sarebbe riuscito a bere all'alpina più boccali di grappa secca con il mio amico Gianmatteo Shakespeare. Per la cronaca, ha vinto lui, con 16 boccali da 20 cc di pregiata grappa a temperatura ambiente. Lo hanno strappato alla morte appena dieci minuti fa.