sabato 14 marzo 2009
Avvistato un nuovo squalo nel Canalbianco
Tutti pensavamo che Bianchino, lo squalo bianco che infestava il Canalbianco nei pressi di Bosaro, fosse stato debellato grazie all'intervento della signora Loretta Cacucci, per essere poi servito per cena con verdurine al vapore. Nei giorni scorsi, tuttavia, il gruppo di canoisti dell'ostello di Bosaro ha segnalato la presenza di un nuovo pescecane di dimensioni inusitate nelle acque del fiume, che avrebbe oltretutto tentato di azzannare un paio di sportivi. Sebbene le autorità neghino alcun nesso tra le segnalazioni e la scomparsa di Raimondo Betton, anziano pescatore alcolizzato di Pontecchio, gli appassionati della canoa lanciano l'allarme: lo squalo c'è, eccome! La foto sopra, scattata dalla riva da un ospite dell'ostello Canalbianco, testimonia della pericolosità della bestia.
Raggiunto al telefono, l'assessore provinciale alla Pesca, Gino Sandro Spinello, si dice molto molto molto molto preoccupato: "Pensavamo che quello di Bianchino fosse un caso isolato, come quello di Loredano, il coccodrillo di Loreo - spiega - Dobbiamo invece convenire che è in atto l'ennesima proliferazione di specie non autoctone nei nostri fiumi: l'unico dato positivo è che gli squali mangiano le nutrie e forse anche i siluri, ma poi finiscono per mangiare anche un sacco di altre specie animali. E ciò non piacerà agli amici pescasportivi". Spinello ha chiesto alla Polizia Provinciale di pattugliare il Canalbianco giorno e notte per individuare il nuovo Bianchino, già ribattezzato Bianchino Due. "Ma gli uomini e i mezzi a nostra disposizione sono troppo pochi e non possiamo sottrarli alle normali attività di pattuglia contro la pesca di frodo e i bracconieri".
Gira voce, nei corridoi di viale della Pace, che negli scorsi giorni alcuni signori dall'accento dell'est Europa si sarebbero intrattenuti a lungo nell'ufficio del vicepresidente. Secondo ben informati, messo alle strette Spinello avrebbe acconsentito a coinvolgere alcuni loschi pescatori di frodo ungheresi, già noti per cacciare siluri con metodi proibiti come la corrente elettrica: questi mercenari dalla dubbia moralità affiancheranno gli uomini regolari con i propri mezzi. In cambio, sarebbe stata promessa loro la carcassa dello squalo, del peso di svariate tonnellate, che potrà essere rivenduta sul mercato ungherese come "storione del Delta del Po". Spinello, ovviamente nega tutto, e ci mancherebbe.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento