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L'episodio riapre il dibattito sul disagio giovanile in città. Tutto inizia quando, nel giorno del suo sedicesimo compleanno, Quirino viene portato dagli amici da una fantomatica massaggiatrice giapponese, rivelatasi in realtà una nota prostituta cinese di grande successo in città. Consumato a spese degli amici un rapporto sessuale non protetto con l'entreneuse, Quirino ha poi proseguito la serata in giro per locali con gli amici. Solo al rientro a casa, probabilmente per effetto dell'assunzione di alcolici in dosi massicce, il ragazzo viene colto dall'infondata paranoia di avere contratto una malattia venerea. Nessuno sa in base a quale ragionamento il giovine sia arrivato a convincersi che occorresse disinfettare rapidamente la parte interessata, tant'è che, sottratta dallo sgabuzzino una bottiglia di alcol rosa, ha provveduto scelleratamente a cospargerla sul proprio pube. Pochi minuti dopo, Quirino è stato portato all'ospedale dalla madre, mentre si contorceva tra atroci dolori. Qui è tenuto sotto stretta osservazione da un'equipe, che sta valutando come riparare al danno.
Sconcerto e sgomento nel mondo politico, da cui però arriva un monito: "Non strumentalizziamo questo dramma a fini elettorali", tuona Paolo Avezzù del Pdl, con espressione contrita. Concorde la candidata alla presidenza, Tizian Virgili: "Il disagio giovanile va affrontato con azioni di prevenzione, non con chiacchiericcio pruriginoso e sterile". Preoccupato il vescovo, monsignor Lucio Soravito De Franceschi, che parla di una vera e propria emergenza sociale e morale. Intanto si muove la gara di solidarietà per aiutare Quirino a rifarsi una vita normale. "Accoglieremo il ragazzo nella nostra struttura, dove possiamo svolgere per la prima volta in Polesine un trapianto di prepuzio - dichiara il dott. Mehmet Alì Trevisan, dell'ospedale San Luca di Trecenta - Questa innovativa pratica medica non prende piede in Italia essenzialmente per motivi culturali e perchè è difficile trovare donatori, ma grazie ad un accordo sottoscritto con l'ospedale Tel Hashomer di Tel Aviv potremo accedere alla loro banca della pelle, che viene conservata a fini medici in seguito all'usuale pratica delle circoncisione. Un accordo, avvenuto grazie all'interessamento dell'ex premier Ariel Sharon (residente da tempo in Polesine dopo l'ictus di qualche anno fa), che restituirà una speranza a un giovane altrimenti condannato".
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