Caro Borgatti,
scrivo a te intendendo rivolgermi a Marangon, Mainardi, Bellotti, Isi Coppola, B.V. Paolino ai quali tutti vorrai leggere la lettera e con i quali vorrai assumere tutte le responsabilità che sono a un tempo individuali e collettive. Parlo innanzitutto del Pdl al quale si rivolgono accuse che riguardano tutti, ma che io sono chiamato a pagare con conseguenze che non è difficile immaginare. Certo sono in gioco altri partiti; ma un così tremendo problema di coscienza riguarda soprattutto il Pdl, il quale deve muoversi qualunque cosa dicano, o dicano nell’immediato gli altri. Parlo innanzi tutto del Partito democratico, il quale pur nell’opportunità di affermare l’esigenza di fermezza, non può dimenticare che il mio drammatico prelevamento è avvenuto mentre si andava alla consacrazione dell’accordo con Norman Sciaccaluga che m’ero tanto adoperato a costruire. E’ peraltro doveroso, nel delineare la disgraziata situazione, che io ricordi la mia estrema, reiterata e motivata riluttanza ad assumere la carica di Presidente e che ora mi strappa alla famiglia e alla cara Federica Zarri, mentre essa ha il più grande bisogno di me. Moralmente sei tu a essere al mio posto, dove materialmente sono io.
Questo è tutto il passato. Il presente è che io sono sottoposto a un difficile processo politico del quale sono prevedibili sviluppi e conseguenze. Tengo a precisare di dire queste cose in piena lucidità e senza avere subito alcuna coercizione nella persona, tanta lucidità almeno quanta può averne chi è da più di una settimana in una situazione eccezionale, che non può avere nessuno che lo consoli, che sa che cosa lo aspetti. E in verità mi sento anche un po’ abbandonato da voi. Se non avessi una famiglia e una casa di produzione cinematografica così bisognose di me. Ma così ci vuole davvero coraggio per pagare per tutto il Pdl, avendo sempre dato e sottolineo dato con generosità. Che Iddio vi illumini e lo faccia presto, com’è necessario.
I più affettuosi saluti.
Cicciuzzo Sconciaforni
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