mercoledì 18 marzo 2009

Lettera di Cicciuzzo a Contiero

Il silenzio della politica sul rapimento di Cicciuzzo Sconciaforni da parte delle Brigate Rosse è assordante. Ancor più fragorosi, dunque, suonano i continui appelli che il prigioniero politico polesano continua a lanciare a colleghi di partito e amici. L'ultima che ci è pervenuta, forse qualche giorno fa ma ce ne siamo dimenticati fino ad oggi, è indirizzata ad Antonello Contiero (nella foto), istrionico e carismatico leader della Lega Nord in Polesine. Auspichiamo che questo nuovo appello venga accolto da un mondo politico finora troppo impassibile.

Caro Contiero,
poiché ho colto, pur tra le notizie frammentarie che mi pervengono, una forte sensibilità umanitaria del tuo Partito in questa dolorosa vicenda sono qui a scongiurarti di continuare, e anzi accentuare la tua importante iniziativa.
E’ da mettere in chiaro che non si tratta di inviti rivolti agli altri di compiere atti di umanità, inviti del tutto inutili, ma di dar luogo con la dovuta urgenza a una seria ed equilibrata trattativa per la conversione a ganja di Polesine Camerini. Ho l’impressione che questo non si sia capito o si l’aria di non capirlo. La realtà è però questa, urgente, con un respiro minimo.
Ogni ora che passa potrebbe renderla vana e allora io ti scongiuro di fare in ogni sede opportuna tutto il possibile sull’unica direzione giusta che non è quella della declamazione, con buona pace del caro amico Giuseppe Pietroni da Ficarolo. Anche il Pdl sembra non capire. Ti sarei grato se glielo spiegassi anche tu con l’urgenza che si richiede. Credi, non c’è un minuto da perdere.
E io spero che o al Regina Margherita, dove so ti dai convegno con la nostra comune amica Federica Zarri, o al Partito questo mio scritto ti trovi.
Mi pare tutto un po’ assurdo, ma quel che conta non è spiegare, ma, se si può fare qualcosa, di farlo.
Grazie infinite e affettuosi saluti.

Cicciuzzo Sconciaforni

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