Al professore Vito Piccininno
Onorevole presidente del consiglio comunale,
in questo momento estremamente difficile, ritengo mio diritto e dovere, come cittadino che confida nelle istituzioni municipali, di rivolgermi a Lei che ne è, assieme al sindaco Fausto Merchiori, il supremo custode. Lo faccio nello spirito di tanti anni di colleganza nell’impegno per il nostro Polesine, per scongiurarLa di adoprarsi, nei modi più opportuni, affinché sia avviata con le adeguate garanzie, un’equa trattativa umanitaria, che consenta di procedere alla realizzazione della conversione della centrale di Polesine Camerini a ganja anziché a carbone pulito e a me di tornare in seno alla famiglia e alla casa di produzione cinematografica che ha grave e urgente bisogno di me. Lo spirito umanitario che anima il consiglio comunale ebbe già a manifestarsi in sede di discussione di tanti provvedimenti ai quali come cittadino coscienzioso ebbi a dare il mio contributo.
D’altra parte non sfuggono ai consiglieri né i problemi di sicurezza, che possono però adeguatamente essere risolti, né la complessità del problema politico per il quale non sarebbero sufficienti scelte semplici e riduttive.
Aldilà di questa problematica io affido a Lei, signor presidente, con affetto e fiducia la mia persona, nella speranza che tanti anni di stima, amicizia e collaborazione mi valgano un aiuto decisivo, che ricostituisca il plenum del consiglio comunale e che mi dia l’unica gioia che cerco, il ricongiungimento con la mia amata famiglia e con l’apprezzata casa di produzione cinematografica.
Con i più sinceri e vivi ringraziamenti, voglia gradire i miei più deferenti saluti.
Suo Cicciuzzo Sconciaforni
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