giovedì 26 marzo 2009

"Il terrorismo è stato sconfitto dalla Storia"

Frugando nel mucchio delle lettere giunte da tutto il mondo per chiedere la liberazione di Cicciuzzo Sconciaforni, ho trovato appelli firmati dal presidente boliviano Evo Morales, dal premio Nobel per la Pace, Desmond Tutu, dall'attore di grido Riccardo Scamarcio e da molti altri che non basterebbe un blog per citarli. Alla fine ho scelto di pubblicare questa pregnante denuncia di Antonio Costato, che pur non essendo più sindaco di Rovigo mantiene in forma gli ideali e il coordinamento della sua giunta rivoluzionaria e marca la distanza con l'ignobile pratica del terrorismo. (A lato, una parata militare in Turchia per esprimere solidarietà all'amato Cicciuzzo Sconciaforni)

La nostra posizione sulla natura, la funzione e gli scopi provocatori e controrivoluzionari delle cosiddette "Brigate Rosse'' è stata espressa in maniera chiara e ferma dal compagno Antonio Costato che afferma senza mezzi termini che "non è rosso, ma nero il rapimento di Cicciuzzo Sconciaforni''.
La nostra denuncia, quindi, è sempre stata puntuale e altrettanto ferma - seppur vigliaccamente ignorata dai mass media borghesi - fin dal Documento dell'Ufficio politico del 28 febbraio scorso di quest'anno sul delitto contro Cicciuzzo, in cui fra l'altro si afferma che "Il terrorismo arriva puntuale ogni volta che le masse vogliono più giustizia sociale, più benessere, più libertà, più democrazia. Segno evidente che c'è una precisa regia, una centrale occulta, che non vuole che tutto ciò si realizzi. Chiaramente il terrorismo viene dai Vetusti Scaldapoltrone Ammuffiti, è manovrato dai Vetusti Scaldapoltrone Ammuffiti ed è funzionale ai Vetusti Scaldapoltrone Ammuffiti. Anche se la manovalanza si professa a `sinistra'. Quindi se non si combattono i Vetusti Scaldapoltrone Ammuffiti, e l'attuale governo degli enti locali che è di loro diretta emanazione, non si riuscirà mai a venire a capo del terrorismo''
Per quanto ci riguarda, in base alla nostra analisi del terrorismo in Polesine, il documento di rivendicazione del rapimento Sconciaforni redatto dalle "Br'' - recapitato alle redazioni rodigine di Gazzettino, Resto del Carlino, Corriere del Veneto, Voce, Blog di Monello Vianello -, non meriterebbe nemmeno una riga di commento. Esso non ci è stato inviato. Un fatto questo che smentisce la presunta matrice di "sinistra'' e "rivoluzionaria'' delle sedicenti "Br'' e conferma che fra il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e il terrorismo non vi è mai stata e mai vi sarà alcuna contiguità e affinità di natura ideologica, politica e pratica.
Se ce ne occupiamo è perché riteniamo nostro dovere aiutare i sinceri rivoluzionari a capire con chi hanno a che fare e ad evitare di cadere nella rete provocatoria del terrorismo. Si tratta di battere certe idee errate che circolano in ambienti giovanili a proposito dei brigatisti, del tipo "sono compagni che sbagliano'', "sono in buona fede'', "pagano di persona'', "vanno comunque apprezzati per il loro coraggio''.
I terroristi, e ci riferiamo in primo luogo ai teorici e ai manovratori del terrorismo, non sono affatto "compagni che sbagliano'' come la storia dimostra. Noi ammiriamo e impariamo piuttosto dal coraggio dei nostri partigiani che erano ben lontani dall'immagine dei supereroi, dei rambo, individui militaristi e staccati dalle masse a cui sembrano rifarsi i "brigatisti'' ed esprimevano invece un coraggio collettivo, un coraggio che traevano dal combattere per una causa giusta, appoggiati e sostenuti dalle masse. La trasformazione della società, l'abbattimento del capitalismo e la conquista del socialismo possono avvenire solo attraverso la lotta di classe e la rivoluzione proletaria che è opera delle masse proletarie e popolari, non di piccoli gruppi. Solo in questo contesto è giustificato, necessario e utile l'esercizio della violenza rivoluzionaria, ma sempre da parte delle masse che lottano contro la violenza reazionaria della classe dominante borghese, del suo governo e delle sue istituzioni.
La violenza è una necessità storica imposta al proletariato dalle condizioni specifiche della sua esistenza e non una scelta facoltativa. Il proletariato usa la violenza spinto dal desiderio di sopprimere ogni violenza, che però continua ad esistere finché permarrà la divisione in classi: questo è il motivo che fa della violenza del proletariato una cosa giusta e della violenza della borghesia una cosa ingiusta. L'idea che l'azione individuale e il terrorismo abbiano effetti taumaturgici per la rivoluzione è già stata battuta dalla storia. Il terrorismo in realtà non ha mai torto un capello al capitalismo e all'imperialismo.

La Giunta rivoluzionaria della città di Rovigo
Antonio Costato, Antonello Contiero, Cristiano Pavarin, Matteo Salvini, Associazione Ro Art

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