Al B.V. Paolino
Carissimo Paolino,
ho sempre avuto grande stima di te, per tutto, ma soprattutto per la cristallina onestà. E’ quindi naturale che in un momento drammatico mi rivolga a te per un aiuto prezioso che consiste semplicemente nel dire la verità. Dirla, per ora, ben chiara agli amici consiglieri comunali e a qualche portavoce qualificato dell’opinione pubblica. Si vedrà poi se ufficializzarla.
Si tratta della nota vicenda del Pat che ci angustiò per tanti anni e che tu, con il mio modesto concorso, riuscisti a disinnescare. L’analogia, anzi l’eguaglianza con il mio doloroso caso, sono evidenti. Semmai in quelle circostanze la minaccia a interessi di terzi estranei era meno evidente. Ma il fatto c’era e a esso si è provveduto secondo le norme dello stato di necessità, gestite con somma delicatezza.
Di fronte alla situazione di oggi non si può perciò dire che sia del tutto nuova. Ha precedenti numerosi in Polesine e fuori del Polesine e ha, del resto, evidenti ragioni che sono insite nell’ordinamento giuridico e nella coscienza sociale della provincia.
Ecco, la tua obiettiva e informata testimonianza, data ampiamente e con la massima urgenza, dovrebbe togliere alla soluzione prospettata quel certo carattere di anomalia che taluno tende ad attribuire a essa.
Lascio alla tua prudenza di stabilire quali altri protagonisti evocare. Vorrei comunque che Gigi Osti fosse su piazza. Ma importante è che tu sia lì, non a fare circolo, ma a parlare serenamente secondo verità. Ti ricordi tra l’altro quando l’allarme ci giunse in sede al partito?
Grazie per quanto dirai e farai secondo verità. La famiglia, la casa di produzione cinematografia e io in tanta parte, dipendiamo da te, dalla tua onestà e pacatezza.
Affettuosamente
Cicciuzzo Sconciaforni
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