sabato 31 maggio 2008

Tiro a segno

Sabato scorso un gruppetto di ubriachi ha girovagato per il centro, molestando una compagnia di teatro durante l'esibizione in piazza Vittorio e sfasciando una vetrina a pochi metri di distanza. La notizia non ha avuto grande rilievo sulle pagine della cronaca (perfino la Voce vi ha dedicato appena un trafiletto), probabilmente perchè i tre idioti non erano immigrati. Sono questi ultimi la vera preoccupazione dei rodigini: sporcano, delinquono e in primavera vanno in calore. Il centrodestra non smette di lanciare inutili avvertimenti al sindaco, che continua a nicchiare, invece di imbracciare le armi contro negri, arabi, zingari ed ebrei. Più risoluta l'assessora Nadia Romeo, che avrebbe già spedito i vigili al tirassegno, dotati per ora solo di comode pistole ad aria compressa. Il risultato, comunque, è più che positivo: i tutori dell'ordine hanno abbattuto ben 78 paperelle e 49 barattoli di latta, portando a casa 3 orsacchiotti di peluche, un vaso di porcellana finto Ming e una collezione di giochi da tavolo per passare in allegria i turni di notte durante l'estate che verrà.

venerdì 30 maggio 2008

Costato: il mistero si infittisce

Sembra che a Rovigo i morti non vogliano proprio riposare in pace. Le voci sulla morte di Vianello Monello rasentano ormai i livelli di quelle su Jim Morrison, rinfocolate dall'ambigua strategia del Corriere del Veneto, che continua a pubblicare corsivi a nome del defunto. Ma la salma del mordace satirista non è l'unica a vedersi negato il meritato riposo. Sembra infatti che le autorità stiano per riaprire il caso di Antonio Costato, l'ex presidente degli industriali, scomparso tra le fauci di un iguanodonte affamato. I dubbi sulla morte del compianto Costato sono stati sollevati dopo la visione di un video della band inglese Napalm Death, di cui (pochi lo sanno) Costato era un vero fan, tanto da costringere il suo povero addetto stampa a seguirlo mentre pogava in compagnia di metallari strafatti. Varie volte l'ex leader di Unindustria aveva perfino dichiararo di essere pronto a lasciare tutto per intraprendere la carriera musicale. Voci e speculazioni che rafforzano la leggenda metropolitana secondo cui Costato avrebbe in realtà simulato il proprio decesso per poter abbandonare obblighi e responsabilità, fuggendo all'estero con la sua band preferita. Gli investigatori sono al lavoro per verificare una storia che apre interrogativi inquietanti: allora chi è finito tra le mascelle dell'ingordo dinosauro?

giovedì 29 maggio 2008

Videogames violenti: l'allarme dei carabinieri

La violenza dei videogiochi sta trasformando i nostri ragazzi in mostri. L'allarme lo lancia, dalle pagine di Appunti, il colonnello dei Carabinieri Andrea Firrincieli. Secondo l'inchiesta del noto settimanale, d'altro canto, i videogames violenti sarebbero all'origine della tragedia di Columbine, in cui due ragazzi del tutto normali - evidentemente plagiati da un first person shooter - decisero di fare fuori compagni di classe e studenti. Ma alcuni esperti sostengono che alla violenza dei videogames vadano attribuite anche le Crociate e la prima guerra mondiale, mentre sembra ormai acclarato che la seconda guerra mondiale e l'Olocausto siano stati causati dalla violenza nei fumetti. I Carabinieri di Rovigo lanciano l'allarme dopo i gravi casi verificatisi a Rovigo nelle ultime settimane. Il più recente, quello del giovane Kevin Taribello, finito all'ospedale per una grave indigestione di frutta, dopo essersi convinto di essere Pac Man. Ma ha destato scalpore anche il caso di Mario (nome di fantasia): vestitosi da idraulico, si sarebbe messo a saltare sui tetti emulando un noto personaggio dei videogiochi. I rischi per la collettività, tuttavia, sono ben più gravi: ha fatto discutere il caso dell'assessore al Bilancio di un piccolo comune polesano, che - dopo aver giocato per una settimana a Simcity - avrebbe proposto di risolvere i problemi di risorse, "usando le cheats".

L'impostore contro il bandito Giuliano

Come previsto, la macchina di propaganda del Corriere si è messa in moto per riportare in vita lo scomparso Vianello Monello. Ma il bluff è destinato ad essere scoperto. Il corsivo uscito mercoledì, firmato con il nome dell'autore satirico recentemente defunto (fino a prova contraria), è infatti un palese plagio. Lo dimostra l'argomento pretestuoso scelto dall'impostore e il modo in cui lo tratta nella rubrica. L'autore dell'impostura scopre all'improvviso che l'acqua a Rovigo si paga, cosa che mio fratello sapeva benissimo, avendo un'ossessione maniacale per l'igiene. Dopo aver dileggiato i giornalisti locali, rei di non essersi mai accorti di questo fatto gravissimo (ripeto: l'acqua di rubinetto si paga, pensate!), il misterioso opinionista sostitutivo invoca pace e giustizia per la provincia soggiogata dal perfido bandito Giuliano Ferraccioli (nemmeno un riferimento invece alla precedente gestione, che ha mandato in bancarotta Polesine Acque). La deriva no-global e movimentista di questo pennivendolo, però, mal si concilia con il rigoroso conservatorismo di mio fratello, che l'acqua era ben lieto di pagarla: "Non siamo mica in un kolchoz!", sentenziava. Lo scribacchino impostore sembra invece più allineato con giornali come Carta o il Manifesto e con le loro campagne per l'acqua "bene comune", piuttosto che con il borghese e liberista Corriere della Sera. Tutti segnali, se mai ce ne fosse stato bisogno, che qualcuno sta usando il buon nome di Vianello Monello per tenere in vita posticciamente la sua rubrica.
Ciononostante l'affaire è piombato nel consiglio comunale di ieri, sollevato dal consigliere Magaraggia (uno di quei politici superflui con cui stranamente mio fratello non se l'è mai presa), il quale, non avendo molto di meglio da fare, si è divertito a sventolare il Corriere sotto il naso del primo cittadino Fausto Merchiori, facendolo incazzare come un velociraptor. Momenti di panico per il dattilografo, costretto a trascrivere irriferibili epiteti rivolti alla Madonna da parte di un membro della giunta che preferisce rimanere anonimo. Nell'arco di mezz'ora, comunque, il consiglio ha deliberato di spostare Magaraggia dietro la lavagna.

mercoledì 28 maggio 2008

Mille idee per lo sviluppo

La proposta di dotare il Polesine di centrali nucleari è stata fortunatamente ritirata dopo l'annuncio che il Pentagono avrebbe già pronti i piani per un attacco chirurgico, "talmente persuasivo che riporterebbe il Polesine più o meno a com'era prima del taglio di Porto Viro", spiega ridendo un analista dell'intelligence. Caduta nel vuoto l'ipotesi di ospitare la base di Guantanamo a Zelo, si fa avanti un nuovo progetto che porterà il meritato sviluppo economico alla nostra provincia. Un operatore russo avrebbe infatti intenzione di realizzare una gigantesca conca di cemento armato a ridosso dell'argine del Po, all'altezza di Ficarolo, per stiparvi rifiuti tossici provenienti da non meglio precisati siti dell'est europa e dei paesi satelliti dell'ex Urss. "Ma non sarà la solita discarica - spiega l'ingegnere Dimitri Parakulov - bensì un sito multifunzionale, in grado di ospitare non solo l'area di stoccaggio di rifiuti speciali trattati, come fertilizzanti e armi chimiche scadute, ma anche centri per il conferimento di materiali fissili, scorie di plutonio e uranio provenienti da reattori nucleari. Siamo inoltre in contatto con alcune aziende, interessate a impiantare magazzini per lo stoccaggio di armi atomiche ad alto potenziale e testate al gas nervino. Tutt'intorno sorgeranno abitazioni, centri commerciali, serviti da una centrale a carbone e da una rete di termovalorizzatori". Immediato l'inchino delle categorie produttive polesane, cui si accoda la politica: "Certo, alcuni accorgimenti sulla sicurezza vanno studiati - dice Gino Spinello - Ma non precludiamoci un'occasione importante per lo sviluppo della nostra provincia". Più critica l'opposizione: "Certo, il progetto è buono - dice Renzo Marangon - ma cozza con il nostro piano, ben più ambizioso e articolato, di trasformare l'intero Polesine in un centro di detenzione per psicopatici criminali, stile "1997 - Fuga da New York". Come al solito la Provincia ragiona in piccolo. E' ora che si dimettano".

martedì 27 maggio 2008

Arriva Fini e rilancia l'Interporto

Il futuro presidente di Interporto spa, Giuseppe Fini, ha già le idee chiare. "Per il rilancio dell'Interporto - dice - dobbiamo tornare a quella che è stata, fin dall'inizio, la sua funzione nel tessuto sociale del capoluogo. Dobbiamo cogliere un momento storico". Il piano di Fini parte dalla notizia di un progetto di piste ciclabili lungo gli argini dell'Adige, che metterebbe a rischio le nidificazioni in camporella di numerosi giovani rodigini: "Una volta trasformate le banche dell'Adige in ciclabili per famiglie - aggiunge Fini - L'unica alternativa ad una dolorosa astinenza dalla carne, per i giovani sarà il ritorno al buon vecchio spermodromo, attualmente sottoutilizzato. Non abbiamo dati precisi, ma a giudicare dal numero di preservativi e fazzolettini di carta gettati a terra possiamo stimare che ogni sera almeno una trentina di veicoli sostino nell'area interportuale. Le attuali infrastrutture, però, potrebbero accoglierne il triplo. Inoltre si potrebbero realizzare distributori di preservativi tuttifrutti e giochini erotici a disposizione degli amanti più focosi, senza contare la possibilità di introdurre ticket e abbonamenti per la sosta serale". Sull'idea di fare dell'Interporto una riserva naturale per guzzoni arriva il cauto apprezzamento dal vescovo Lucio Soravito De Franceschi: "E' bene che si diano opportunità per creare nuove famiglie, visto quello che costano gli alberghi - commenta - Ma occhio a non farne una riserva per le pratiche più peccaminose: dunque via i distributori automatici in cui, mi dicono, si vendono eccentrici preservativi al gusto di banana e vibratori per lei & per lui di ogni foggia e dimensione. E soprattutto, no a rapporti carnali al di fuori del sacro vincolo del matrimonio". Aspro il dibattito in giunta comunale: buona parte della maggioranza è infatti contraria all'eventuale presenza di coppie omosessuali nell'area interportuale. Si dissociano gli assessori Pineda e Moschin. Le coppie gay, dicono, sarebbero più sicure qui che non nelle golene del Po, dove sono messe a rischio dalle ondate di piena. A nome della giunta commenta l'assessore Gigi minestrina: "La sapete quella dei due finocchi di Bari che vanno ad aprire un conto in banca?"

Un arirang in memoria di Vianello Monello

Non si arresta l’ondata di emozione che ha travolto Rovigo per l’improvvisa scomparsa di Vianello Monello, il valente opinionista del Corriere del Veneto, riconosciuto da tutta la comunità come difensore dei deboli e degli oppressi. In città si susseguono scene di autentica disperazione, acuita dal furto della salma per mano di oscuri attivisti delle Squadre di azione Vianello Monello (Savm), che hanno recapitato una rivendicazione ai familiari del defunto. Il contenuto del volantino delle Savm verrà divulgato solo nei prossimi giorni per consentire il prosieguo delle indagini nel dovuto riserbo. "Condividiamo la scelta degli investigatori – commenta il cugino del defunto, Tognazzi Pupazzi – mi rivolgo ai militanti delle Savm, per una sola richiesta: capiamo il vostro dolore ma non sarà possibile infondere nuova vita al nostro caro con la sola forza dell’amore, anche se sospinta dall’esuberante virilità di un marinaio senegalese". Rendono l’onore delle armi anche quei politici di cui Vianello Monello è stato caustico fustigatore. L’assemblea dei soci di Interporto, riunitasi ieri mattina, ha tributato all’intellettuale suicida un minuto di silenzio. Grande l’emozione anche a Palazzo Nodari, tanto che Fausto Merchiori, non ancora riavutosi dal dolore, ha mandato Angelo Milan in sua vece alla riunione al porto fluviale. "Il suo gesto mi ricorda l’harakiri di Mishima – spiega commosso il sindaco – sono pochi gli uomini che hanno raggiunto le vette di pensiero di Vianello Monello". Struggente la cerimonia dei bimbi tossicodipendenti del Parco Maddalena, che hanno organizzato un arirang tradizionale coreano per commemorare "l’amico, il padre, il maestro". L’esercizio ginnico di gruppo si è concluso con il disegno di un sole calante, culminato in un’iniezione volutamente sovradosata di eroina che ha causato la morte di almeno 1.200 bambini. Le madri, che da settimane assediano l’assessore Azzalin, minacciano di alzare i toni della protesta, perché il suicidio dei loro figli potrebbe portare, con la decomposizione dei corpicini, a una grave forma di pestilenza in città. I Tremors si rendono disponibili a una soluzione umanitaria. "Siamo disponibili a divorare noi i cadaveri – spiega Gianfranco Vermicelli, portavoce dei lombrichi giganti – sarà un patto di pacificazione con la città". Senaturex, a nome delle Ronde robotiche padane, lancia la proposta choc di un inceneritore al Parco Maddalena: "Tra micro-fanecchi morti, cacca di iguanodonte e un po’ di terroni, negri e finocchi procurati ex novo, riusciremo a garantire la funzionalità economica di un’infrastruttura che, tra l’altro, garantirebbe energia e un buon profumo da “galina broà” che ricorderebbe le cucine delle nostre nonne".

lunedì 26 maggio 2008

Nucleare a Porto Tolle, perchè no?

Un tizio che si spaccia per il defunto Antonio Costato va in giro candidando Polesine Camerini come futura centrale nucleare. Proposta interessante per il presidente della regione Galan: "E perchè no?" Mentre i polesani manifestano la loro perplessità facendo finta di niente, interviene anche l'Aiea, con una nota entusiasta: "Il Polesine ha tutte le carte in regola per ospitare una bella centrale atomica. Innanzitutto non ci risulta che questo territorio sia mai stato soggetto a catastrofi naturali. Inoltre il Delta del Po non risente assolutamente di fenomeni di bradisismo. L'ingente afflusso di acqua registrato negli ultimi anni a Pontelagoscuro consentirebbe i notevoli prelievi di acqua necessari al funzionamento dell'impianto, che tra l'altro verrebbe realizzato in una zona priva di qualsiasi interesse dal punto di vista ambientale". Per il problema delle scorie si punta tutto sullo sviluppo tecnologico: "Una volta messo a punto il teletrasporto, saranno inviate su Nettuno, dove i nostri astronauti provvederanno a interrarle per benino".
Tuttavia la corsa al nucleare degli imprenditori polesani rischia di avere conseguenze imprevedibili. Dopo l'annuncio degli industriali, infatti, il Pentagono si preparerebbe a inserire il Polesine nell'asse del male, in compagnia di Iran e Corea del Nord.

domenica 25 maggio 2008

L'Ulss 18 nel mirino della criminalità

Il furto della salma custodita all'ospedale di Trecenta, finora attribuita a Vianello Monello, è solo l'ultimo episodio ai danni dell'Asl 18. Giovedì scorso, come riportato dai giornali, alcuni ladri sono penetrati all'interno della cassa ticket, sfondando muri e devastando le cassaforti. "A giudicare dallo sconquasso - rivela un'impiegata - confesso che abbiamo temuto un ritorno dei tremors, fortunatamente debellati". Pista scartata. L'ultimo avvistamento di tremors sarebbe della settimana scorsa, quando un vermone avrebbe assalito di nuovo il lounge bar Roverella, ferendo leggermente Massimo Ghiotto, che lo avrebbe scacciato a fucilate. Nonostante la vistosa frattura riportata, la testimonianza di Ghiotto è ancora al vaglio degli inquirenti. C'è il sospetto di una manovra pubblicitaria per rilanciare il suo bar. Intanto la squadra mobile ha definitivamente concluso che all'interno dell'Asl 18 è presente una spia: "Nessuno sarebbe stato in grado di muoversi tra i labirintici corridoi della cittadella senza perdersi almeno 80 volte - dice il direttore generale Adriano Marcolongo - A me capita ancora, e lavoro qui da una vita". La gestione dell'emergenza sarebbe stata affidata ad un team composto da Alberto Poirè ("ma ora chiamatemi Poirot", ha scherzato) e dal robot Vulnus Five. Nelle prossime settimane si provvederà a individuare il complice dei banditi attraverso il pratico metodo delle decimazioni. Di rito la critica dei sindacati: "Con il blocco dei turnover - dice Fabio Osti della Uil - le decimazioni produrranno un'ulteriore sofferenza dei servizi, già oggi carenti di organico". "Francamente me ne sbatto il cazzo", avrebbe replicato Poirot.

Vianello Monello: il mistero si infittisce

La presunta morte di Vianello Monello non smette di fare clamore in provincia. Attila Coretti, il ricercatore della Spectre incaricato di esaminare il Dna del corpo sepolto al golf club di Albarella, sarebbe partito per una lunga vacanza in una comunità per fricchettoni della Vandea. Prima di sparire, tuttavia, ha lasciato un videomessaggio ad un confidente: "Ad un secondo esame del Dna del corpo - confessa - non sono più sicuro delle conclusioni iniziali. I risultati di questo test divergono significativamente da quelli del primo. Del resto confesso che ho svolto quel test durante l'addio al celibato di mio fratello". Nella notte successiva alla partenza di Coretti, tre individui mascherati si sono introdotti nella camera mortuaria dell'ospedale di Trecenta, trafugando il corpo dalla cella frigorifera. Unico testimone dell'accaduto è un anziano, che girovagava nel parcheggio dell'ospedale, dove si era perso intorno alle quattro del pomeriggio: "Erano tre ciccioni, vestiti con tute mimetiche con la scritta SAVM. Si muovevano più o meno come tre Ollio, ma senza i tre rispettivi Stanlio". Racconto confuso, che tuttavia lascia spazio a numerose congetture. Massimo riserbo da parte degli investigatori, che promettono di risolvere il caso in fretta. Svanita l'ipotesi di un intervento del RIS di Parma, sembra ormai certo che le indagini saranno affidate al commissario Basettoni. Ma la vicenda apre un nuovo capitolo della polemica contro l'Asl 18: "E' davvero scandaloso che i sistemi di sicurezza del San Luca si siano rivelati tanto carenti! - tuona l'assessore provinciale Brusco - L'ennesima dimostrazione che il direttore generale Marcocaco sta smantellando il San Luca". Piccata la replica di Marcolongo: "Intanto non mi chiamo Marcocaco - dichiara - E se non la smettono di chiamarmi così, mi inventerò anch'io dei soprannomi cretini". L'asl 18 avrebbe incaricato ufficialmente un consulente esterno per trovare nomignoli ridicoli ai rompiballe rifondaroli o sindacalisti: "Caro Brusco - aggiunge Marcolongo - d'ora in poi ti chiamerò Baffone Brontolone, va bene?"

"Incita al suicidio", duro attacco del vescovo

Una vera e propria impennata di suicidi dadaisti sta travolgendo il quieto vivere della provincia. Tanti, troppi i giovani che, emulando quanto proposto in questo blog, si sono tolti la vita con originalità e senso dell'umorismo. Come J. N., ventisettenne di Lusia, che si è ucciso tirandosi in testa un sasso da un cavalcavia. Simpatico. Amareggiato invece il vescovo Lucio Soravito De Franceschi: "L'atteggiamento libertino di Monello Vianello corrompe i nostri giovani, annoiati e privi di valori veri". Una vera emergenza, tanto che il gruppo parrocchiale di Borsea avrebbe già pronto un enorme cartellone da collocare lungo la tangenziale, con slogan che incitano a vivere a vita, oppure a suicidarsi in modo un po' più serio. L'unica notizia positiva viene dalla Polizia Stradale: "Con questa impennata di suicidi - afferma una nota - è drasticamente diminuito il numero di giovani morti nelle stragi del sabato sera". Un segnale positivo, per l'assessore provinciale Tiziana Virgili: "Ora però bisogna risolvere 'sto casino dei suicidi. E io quando vado in vacanza? Si chiude una rogna e se ne apre un'altra!"

sabato 24 maggio 2008

Monello Vianello è vivo!

Una notizia buona e una cattiva. La prima è che Monello Vianello è ancora vivo e vegeto. Un tragico errore dovuto all'incredibile somiglianza con il fratello Vianello Monello. E' di quest'ultimo il corpo ritrovato esanime mercoledì. Sconvolto dalla notizia ma felice di essere ancora vivo, Monello Vianello ha festeggiato con gli amici. Sembra che Vianello Monello, il feroce ma spiritoso opinionista del Corriere del Veneto, soffrisse da tempo di un acuto malessere psichico: "Si era convinto di essere un politico parcheggiato in una partecipata - spiega il suo psichiatra - Non faceva che insultarsi sulle pagine del Corriere, per poi chiedere al proprio avvocato di querelarlo. Deve aver maturato la scelta di farla finita dopo che gli hanno pignorato anche il bidè". Ma ad infittire il mistero arriva la smentita del giornale: "Calunnie! Vianello Monello è vivo e lotta insieme a noi", proclama il direttore Ugo Savoia. Ma gli esami del Dna compiuti dal laboratorio di ricerca della Spectre, dislocato all'ospedale San Luca di Trecenta, non lascerebbero dubbi. C'è anzi chi accampa l'ipotesi che, pur di non rinunciare alla mordace rubrica, la redazione del Corriere avrebbe cercato di nascondere la morte di Vianello Monello, sostituendolo con un gruppo di scribacchini rovigotti. E già si sprecano i nomi di chi d'ora in poi scriverà, firmandosi con il nome del defunto, le prossime righe di veleno contro la casta politica.

venerdì 23 maggio 2008

La sua eredità

Cari lettori,
chi sceglie di lasciare questa vita provoca sempre un certo sgomento in chi lo ha conosciuto e gli ha voluto bene. Ho dunque pensato che non c'è cosa migliore che compiere l'estremo gesto con un pizzico di originalità e sense of humour. Dopo aver scelto il metodo che ritenevo più interessante, lascio volentieri ai posteri un piccolo elenco delle alternative scartate. Fatene buon uso. Un saluto,

Monello Vianello



***

SUICIDIO DEL CACCIATORE: vestitevi da fagiano e sparatevi
SUICIDIO FITNESS: legatevi una pietra al collo e gettatevi in una piscina termale
SUICIDIO SCEMO: acconciatevi da capostazione e piazzatevi sui binari quando arriva l'Eurostar che non ferma a Rovigo
SUICIDIO DELLA CROCEROSSINA: strangolatevi con il misuratore della pressione
SUICIDIO VIOLENTO: gettatevi in corsa sull'elica di un aeroplano
SUICIDIO MARK CHAPMAN: vestitevi da John Lennon e sparatevi
SUICIDIO YOGA: tagliatevi la gola con i pattini da ghiaccio indosso
SUICIDIO FELINO: vestitevi da micetto e attraversate la Tangenziale
SUICIDIO DI NATALE: gettatevi dal tetto vestiti da Babbo Natale
SUICIDIO DI CAPODANNO: sparatevi in faccia il tappo della bottiglia di spumante
SUICIDIO PASQUALE: crocefiggetevi
SUICIDIO PRIMAVERILE: vestitevi da farfallina e infilatevi con uno spillone gigante
SUICIDIO KITSCH: gettatevi nell'Adige vestito da pesce
SUICIDIO AROMATICO: avvelenatevi ingerendo arbre magique
SUICIDIO PATRIOTTICO: vestitevi da ufficiale dell'esercito, caricate un cannone da cerimonia con munizioni vere, mettetevi sull'attenti davanti al cannone
SUICIDIO CELERE: vestitevi da no global e manganellatevi
SUICIDIO CERVELLOTICO: indossate un giubbotto antiproiettile e poi sparatevi in testa
SUICIDIO MUSSOLINI: appendetevi a testa in giù e poi sparatevi
SUICIDIO RAPERONZOLO: impiccatevi al balcone con una treccia dei vostri capelli
SUPER SUICIDIO: vestitevi da Superman, lanciatevi a capo chino contro il muro
SUICIDIO METRO': scendete nel metro con una valigetta sospetta, allo stop della polizia armata, iniziate a correre gridando frasi sconnesse in arabo
SUICIDIO VALMARA: piazzate una mina antiuomo, saltateci su...

giovedì 22 maggio 2008

Un funerale pieno di colori sgargianti

Una folla commossa è accorsa a dare l'ultimo saluto a Monello Vianello. Seguendo pedissequamente le indicazioni testamentarie, lo stimato opinionista è stato inumato in un vecchio frigorifero, vestito in costume da Zorro e con un paio di ciabatte di plastica ai piedi. Ad accompagnare la cerimonia laica in un capannone dell'interporto, la nota band "Sergio e i laser". Molti gli amici che si sono alternati per ricordare le sue azioni peccaminose, i numerosi reati commessi e le sue simpatie per l'eversione. Cirino Baffino ha ricordato che una delle sue bestemmie preferite, quella che finiva con "smandrappato", è stata premiata al concorso sull'innovazione linguistica dell'Accademia della Crusca. "Era una persona geniale, eppure così modesta - ricorda il sindaco, Fausto Merchiori - Mi confessò che avrebbe voluto morire in modo spiritoso, ad esempio brutalizzato da un clown con un martellone gigante da cartone animato. Pensava che così gli amici avrebbero sofferto meno". Assente alla cerimonia il fratello gemello Vianello Monello. "Avrei preferito che morisse lui", confessa candido Nello Chendi. Commosso il saluto dell'assessore provinciale alla Cultura, Laura Negri, giunta alla cerimonia a bordo di una Harley Davidson.

Addio, Monello Vianello

Cari lettori,
è con il cuore gonfio di amarezza che devo darvi una terribile notizia. Il nostro amato Monello Vianello ha deciso di togliersi la vita lunedì sera. Il suo corpo è stato ritrovato solo mercoledì mattina, riverso sul divano, privo di vita. Non vi racconterò qui come abbia scelto di suicidarsi, nè quali parole abbia lasciato nel biglietto che abbiamo trovato vicino al suo corpo esanime. Di questo avremo modo di parlare nei prossimi giorni, quando il dovere di rendergli un degno tributo prevarrà sul dolore muto di questi momenti. I funerali si sono svolti in gran segreto in un capannone della zona interportuale, a ridosso della moschea abusiva. Ora riposa nella bella tomba collocata in mezzo al campo da golf dell'isola di Albarella, come aveva sempre sognato.
Cirino Baffino

mercoledì 21 maggio 2008

Cronache dell'alluvione

E' bastato un acquazzone, ieri pomeriggio, per riportare la memoria dei polesani al disastro del 1951, quando un'esondazione del Po trasformò la provincia di Rovigo nel laghetto più grande d'Italia. Stamattina ho visto molti anziani al bar sciogliersi in lacrime, leggendo le cronache dei giornali, che narrano di un capoluogo nuovamente assediato dalle acque. Orde di cittadini inferociti hanno assaltato il Comune, sfogando la propria ira sull'esposizione di macchine da scrivere d'epoca presenti nel salone d'onore. "E' incredibile - urla una signora - che ogni volta che piove mi si allaghi il mio bel bunker antiatomico, scavato tre metri sotto il suolo". E mentre vengono prese d'assalto le concessionarie di catamarani e mosconi, dagli uffici dell'Urbanistica annunciano che sarebbero allo studio nuovi quartieri residenziali su palafitte. Scontata la polemica dell'opposizione: "Quando governavamo noi - attacca Paolo Avezzù - non solo non si allagavano le strade, ma pioveva quando doveva piovere e faceva sole quando doveva fare sole". Provvedimenti immediati anche da parte del Comitato Anti-Siccità di Grignano, che da oggi muta il suo nome in Comitato contro la Siccità e gli Acquazzoni.

Iguanodonti in batteria: protestano i cittadini

La Provincia ha deciso di affidare a Eurovo l'appalto per la realizzazione dell'allevamento in batteria degli iguanodonti catturati dal martellatore in centro a Rovigo. Sono una novantina gli esemplari che l'importante azienda europea intende allevare ampliando lo stabilimento di Occhiobello. "La necessità di diversificare il mercato - spiega una nota aziendale - ci spinge ad accettare questa sfida, in un momento in cui il businness della gallina è in forte crisi per la concorrenza del mercato cinese". Eurovo gestirà il trattamento industriale delle uova di iguanodonte e si farà carico dello stoccaggio delle deiezioni dei rettili, che saranno poi conferite in apposite centrali a biomasse.
Ma già fioccano le proteste dei cittadini: "Le feci ammucchiate all'esterno dell'allevamento in pile alte sedici metri attirano mosche grandi come palle da basket", denuncia un residente. E si prepara una nuova marcia di protesta contro l'immenso fetore proveniente dall'azienda. "A confronto di 'sta roba qua - sentenzia un anziano - la merda di gallina era una violetta di Parma!"

martedì 20 maggio 2008

Al via i lavori per la Nogara-Rovigno

Dopo le consultazioni in chat da Parigi con i sindaci polesani, l'assessore provinciale Daniele Chiarioni è finalmente riuscito a tracciare il percorso della nuova Nogara Mare, così come sognata per anni da tanti polesani, smaniosi di pagare un pedaggio per poter andare a Canda. Deviando leggermente dal percorso iniziale Nogara-Curicchi, l'autostrada di Veneto Strade attraverserà i centri abitati di Bagnolo di Po e di Pincara, mentre è stato leggermente rialzato il cavalcavia di Fratta, appresso al quale sarà apposto il casello di uscita diretta davanti a villa Badoer. "Una ulteriore opportunità per favorire il turismo nella nostra bellissima terra", ha commentato l'assessore preposto Laura Negri, ingoiando un rospo di cinque chili. Il nuovo tragitto, naturale prolungamento della Transpolesana, si biforcherà in due rami, che tuttavia condurranno nello stesso punto. Uno attraverserà i comuni di Villadose e Adria, zigzagando per le campagne apparentemente senza un criterio. L'altro procederà nel sottosuolo, evitando così di deturpare la campagna nei comuni di Pontecchio e Gavello. Per rendere più accattivante la proposta sono previste inoltre varie curve paraboliche e due giri della morte da affrontare a tutta velocità. Ad Adria è previsto un casello con uscita diretta nella pista dell'autodromo. Restano le perplessità sul collegamento con l'Interporto. I vertici della società hanno infatti chiesto di spostare il tracciato il più lontano possibile dall'area interportuale: "In questo periodo - spiega il direttore Erasmo Bordin - alcune famiglie di rondini sono tornate a nidificare sotto i tetti dei capannoni, mentre una coppia di tassi ha dato alla luce una cucciolata. Il via vai di mezzi pesanti potrebbe disturbare la loro quiete". Immediato il rilancio di Silvano Vernizzi, dopo il via libera ai lavori: "Il prossimo passo sarà l'estensione del tracciato a est della Romea, per condurre i turisti nel cuore del Delta". Proposta che sembra piacere al sindaco di Porto Tolle, Silvano Finotti. "Stiamo anche valutando - aggiunge Vernizzi - un ulteriore prolungamento fino alla foce del Po di Pila. E' al vaglio l'ipotesi di un ponte sospeso, naturale proseguimento dell'autostrada verso le mete turistiche dell'Istria".

lunedì 19 maggio 2008

Una parentela imbarazzante

"Calunnie diffuse ad arte". Commenta così, Lorenzo Belloni, il trapelare di indiscrezioni sulla sua parentela con il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. La notizia sarebbe stata data da un oscuro ricercatore del "Gaslini" di Genova, che avrebbe effettuato la scoperta nel corso di un test del Dna richiesto da una delle tante mitomani convinte a torto di essere la figlia illegittima del bellissimo governatore comunista pugliese. La rivelazione, benchè ancora da dimostrare, avrebbe comunque messo in forte imbarazzo l'ex rappresentante dell'Api rodigina, tanto da far sospettare una machiavellica vendetta della Confapi nazionale per punire Belloni della sgradita fusione portata a termine con Confindustria. "Benchè la somiglianza con Nichi Vendola possa giovare alla mia vita sentimentale - commenta Belloni - è fonte di gravi disagi per me e per la mia famiglia. Mi tutelerò tramite il mio avvocato". Ad aggravare la situazione, il maldestro intervento del robot padano Celodurium, che avrebbe cercato di brutalizzare Belloni, convintosi delle sue origini meridionali. Freddina la reazione dei colleghi di Unindustria. Nonostante il vicario Roberto Gardina abbia espresso la sua solidarietà all'ex presidente dell'Api, sembra che la notizia sia risultata indigesta agli ambienti più tradizionalisti: "Potevamo tollerare quell'eccentrico di Costato - confessa un membro della giunta - ma certo non avremmo mai pensato di imbarcare il parente di un recchione comunista".

"Zelo? Ideale per ospitare Guantanamo"

Non si spegne il dibattito sulla possibilità di ospitare a Zelo la base Usa di Vicenza. Dopo l'intervento della ditta Settini & Papuzzi, che si preparano addirittura a chiedere una disponibilità al consiglio comunale di Rovigo, tutti i rodigini si chiedono chi sarà il prossimo a proporre questa originalissima idea. Un'associazione culturale di Sariano starebbe per lanciare il concorso che assegnerà una porchetta intera al millesimo intervento sul tema. A scombinare i giochi, arrivano in simultanea una nota ufficiale di Alleanza Nazionale e una lettera di Mario Borgatti a George Bush jr. "Assurdo pensare di infilare il Dal Molin a Zelo - scrive l'onorevole di An, Luca Bellotti - Lo spazio è inadeguato e la logistica inidonea. Mentre sarebbe più opportuno convogliare qui, date le favorevoli condizioni ambientali, un altro trasloco ormai imminente: quello della base di Guantanamo Bay, che tutti sappiamo essere in procinto di chiudere. Ritengo che il Polesine non debba farsi sfuggire l'opportunità offerta in questo momento. La base di Zelo sarebbe perfetta per accogliere in comode gabbie da pollaio gli ospiti internazionali attualmente residenti a Camp X-Ray. Il Polesine darebbe così il proprio contributo alla lotta al terrorismo internazionale e alla propagazione dei valori occidentali". Bellotti chiede esplicitamente al Comune di prendere in considerazione l'ipotesi. Per ora l'unica a pronunciarsi è l'assessore Pineda, che annuncia la propria astensione per non turbare gli equilibri della giunta.A risolvere il problema di dove collocare la base Dal Molin, in caso di un improbabile niet vicentino, arriva Mario Borgatti, autore di una lettera (in un inglese maccheronico) allo zio George, per candidare a sorpresa l'Interporto. Bush (che parla l'inglese come Mario Borgatti), ha gentilmente ringraziato, asserendo che "tutte le ipotesi sono sul tavolo".

domenica 18 maggio 2008

Polizia in festa, arrivano le ronde

Gran parata per la festa della Polizia. Sul palco di piazza Vittorio, le massime autorità polesane hanno salutato i tutori dell'ordine. Assieme ai poliziotti della squadra mobile di Rovigo, quest'anno hanno sfilato anche il robot martellatore, i cinque robot padani e il controverso supereroe noto come Nutriaman. Nonostante la giornata bigia, tutto è filato liscio, salvo qualche piccolo intoppo, quando due poliziotti sono stati scoperti a dormire nella volante anche durante la cerimonia. Ma i due sono stati perdonati, poichè il fatto è accaduto durante il discorso di cinquantacinque minuti del sindaco Fausto Merchiori.
La vera protagonista dell'evento è stata la neo onorevole leghista Emanuela Munerato. L'operaia di Lendinara è scesa dal palco per salutare i poliziotti, stringendo mani e intavolando brevi discussioni di circostanza. Una bella iniziativa, rovinata solo dalla gaffe avvenuta pochi minuti dopo quando, risalita sul palco, a microfono acceso si è lasciata scappare una domanda al vicino: "Ma cosa sono tutti 'sti terroni?" L'episodio, tuttavia, è stato ignorato per non turbare il clima di cordialità della cerimonia, che si è conclusa con la parata delle nuove ronde cittadine, per ora composte solo dal signor Remigio (87 anni) e dal ragionier Attilio (72 anni).

sabato 17 maggio 2008

Arriva Virgilix: il robot presenzialista

Rovigo capitale della robotica? A giudicare dall'invasione di giganti meccanici, sembrerebbe di sì. Dopo l'avvento del martellatore e dei robot padani, un nuovo essere artificiale sembra destinato a occupare le cronache per i prossimi giorni. Virgilix, noto come "il robot presenzialista" ha fatto la sua prima apparizione ieri mattina alle 9.30 all'inaugurazione di una panchina in piazza a Bergantino. "Servirà agli anziani del paese - ha detto con voce metallica - Ricordiamoci che gli anziani non sono un problema, ma una risorsa". Sono seguite altre 12 apparizioni nel corso di tutta la giornata: alle 10.10 ha premiato due atlete a Palazzo Celio, per poi essere alle 11.30 a Rosolina, dove ha tenuto un discorso inaugurale all'assemblea dell'associazione Amici del Giardino Botanico. Intorno a mezzogiorno è stato poi avvistato al bar sport di Papozze, dove ha rianimato un vecchietto caduto in bicicletta. Non è mancato, dopo il salvataggio della vita (accompagnato da alcuni fotografi, invitati per l'occasione), un rimprovero all'anziano, il cui tasso alcolico era novanta volte superiore ai limiti di legge. All'una era di nuovo a Rovigo per presentare i dati sull'immigrazione: "Per far capire che gli immigrati non sono un problema, ma una risorsa", ha dichiarato. Per tutto il pomeriggio Virgilix è schizzato da un capo all'altro della provincia per presenziare a tagli del nastro, conferenze stampa, premiazioni, gare di pesca sportiva, commemorazioni funebri, battesimi, nozze d'oro. Infine è andato al primo happy hour analcolico, organizzato da un gruppo di giovani boyscout: "E' una bella iniziativa per ricordarci che si può stare bene anche senza sballare e che i giovani non sono un problema, ma una importante risorsa". Il segreto di Virgilix? Può raggiungere i 600 km/h, grazie a potenti propulsori a idrogeno ed è in grado di elaborare oltre 13.000 frasi di circostanza e commenti generici sui temi più disparati. Ha un solo difetto: per colpa dell'alta velocità tende ad essere fotografato spesso da autovelox e T-red. E quando scatta il flash sorride.

venerdì 16 maggio 2008

Storie Vere - Atto II - Premessa

Prima di partire per un affascinante viaggio nel sistema digerente di un iguanodonte, il giovane ma pasciuto presidente della Grandi Molini Spa, nonchè di Unindustria (già Confindustria, già Assindustria), ha lasciato un messaggio ai polesani. "O meglio - precisa - agli abitanti della provincia di Rovigo, che dire 'Polesine' mi sta sul cazzo". Forse presagendo che il suo tempo tra di noi è in scadenza, nel testo Costato rivolge ai polesani un umile invito dall'alto del suo trono in coltan massiccio, incastonato di diamanti e modellato a guisa di enorme fallo. "Basta con la classe politica polesana - tuona - è un'accozzaglia di vecchi babbioni, tutto un magna magna in cui gli amici degli amici si fanno favori, un sistema vetero-catto-socialista dalla matrice dorotea, che puzza anche un po' di naftalina, per non dire di guano. Della politica ormai si può fare a meno, specie ora che ho venduto i lotti degli ex Molini polesani e mi sono trasferito a Marghera. Ah! Ah! Ah!". E via con gli attacchi ad personam: Merchiori c'ha il riporto, Borgatti prende le pilloline blu, Saccardin non capisce una sega, ecc. ecc. La cattiva politica, dice, è alla radice delle più gravi crisi del territorio polesano, dalle guerre tra Venezia e Ferrara, alla 'boje' ottocentesca, fino alla disastrosa alluvione del 1951. Costato invita la politica a prendere ad esempio non solo la sua impresa, ma anche l'associazione di categoria che rappresenta, entrambe terreno fertile per la virtù e la meritocrazia. "E mi sbranasse un iguanodonte se ho torto", conclude scherzosamente. Il discorso è stato pubblicato integralmente sul Corriere del Veneto, che vi ha dedicato un numero speciale di 40 pagine, di cui due occupate da un poema epico sulla dinasty dei Costato, composto in trimetri giambici da mio fratello Vianello Monello.

Storie vere - Strascichi

Momenti di panico per le vie della città, ieri mattina. Il robot padano Vulnus Five, nel tentativo di distruggere il venditore libanese di kebab vicino a Palazzo Nodari, ha incautamente sbagliato mira, scagliando un missile all'uranio impoverito contro i vicini palazzi di via Celio. L'intero lato destro della via è stato spazzato via dalla potenza del padano ordigno, già testato con pregevoli risultati sulle capanne di fango dei pastori afgani. Praticamente rasa al suolo la suntuosa dimora della famiglia Costato, fortunatamente senza esiti fatali per il servitore filippino che stava rassettando il salotto. Festeggia lo scampato pericolo la famiglia Costato, seppure in lutto per la prematura scomparsa del giovane Antonio, recentemente divorato da un iguanodonte. Morte che, dicono, non sarà valsa a nulla: "Una volta espulso sotto forma di popò - dice il padre Luigi - potrà contribuire all'alimentazione, in co-combustione con il carbone pulito, della centrale di Polesine Camerini, com'era nei suoi sogni". Cade dalle nuvole Federico Saccardin, il presidente della Provincia, che pure si trovava al lavoro nell'edificio antistante: "Non ho sentito nessun boato. Ero assorto nel lavoro. Mi riservo di commentare domani, dopo aver letto i giornali". Per l'impressionante esibizione di forza e il cinico disprezzo della vita umana, Vulnus Five è stato comunque promosso sul campo a braccio destro di Senaturex.

mercoledì 14 maggio 2008

E a cena? Minestrina!

L'assessore comunale Gigi minestrina si deve essere reso conto che sfanculeggiare i giornalisti con arroganza non porta grossi vantaggi. Dopo il suo deprecabile comportamento nel consiglio comunale sulla Nogara Mare, quando rispose alle richieste di informazioni toccandosi vigorosamente lo scroto, la stampa locale ha infatti imposto un embargo a tempo indeterminato alle sue conferenze stampa. Per rimediare a cotanto astio, topo Gigi ha avuto una bella pensata: invitare a cena gli affezionati cronisti del Comune. Non c'è niente di meglio che discutere civilmente con i piedi sotto il tavolo e un bel fiaschetto di rosso da svuotare. Paga lui, ovviamente, a spese dei contribuenti. Appuntamento martedì sera al ristorante "Antica campana". E doveva esserci un menù di tutto rispetto, dato che alla cena erano presenti ben tre rappresentanti del Gazzettino, due della Voce e due del Resto del Carlino. Niente di cui stupirsi: visti gli stipendi che prendono, i cronisti non aspettano altro che qualcuno offra loro una cena. Assenti solo quegli spocchiosi del Corriere, già impegnati in una festa danzante con buffet bio e vegan al circolo gay di Occhiobello. A fine cena, tutti commossi dalla ritrovata amicizia, i commensali si sono scambiati bacini e pacche sulle spalle. I problemi, per Gigi, sono arrivati al ritorno a casa, dove sua moglie Silvana lo attendeva con il mattarello levato: "Quando litighiamo noi - gli ha rinfacciato - non mi porti mai a mangiare fuori".

Contraddizioni

Difficoltà nella programmazione dei robot anticrimine. In fase di test, un programmatore ingenuo ha inserito due simulazioni - ispirate oltretutto a episodi reali - che hanno mandato in tilt il cervello bionico di uno degli androidi. Nella prima, un magrebino sbronzo è stato sorpreso con le chiappe al vento in segno di scherno verso l'italica casalinga in transito sul Corso. Il robot ha reagito come da programma, decidendo di nebulizzare il nordafricano con il suo acceleratore di protoni. La crisi è sopraggiunta con il secondo test: in questo caso, l'androide doveva decidere come rapportarsi nei confronti di un noto uomo politico rodigino, più volte sorpreso in stato di ebbrezza e addirittura colto con le braghe calate all'interno del suo ufficio. Immediata la reazione del robot, che ha dichiarato di voler trasformare lo sporcaccione in un puzzle di 120mila pezzi, da spedire a calci in culo in altrettante direzioni diverse nello spazio siderale. Inutile spiegare la differenza al cervello binario del droide. Il programma di difesa robotica dai pistolini al vento è stato momentaneamente soppresso per evitare ulteriori spargimenti di sangue innocente e altolocato.

Storie vere - Il drammatico epilogo - parte II

(Continua dalla precedente puntata)
Il terzo membro della squadra è Celodurium che, con lo stantuffo oleodinamico di titanio, sodomizza chiunque abbia un grado di abbronzatura appena superiore a quello di un albino. Pare sia stato insabbiato così un caso di violenza ai danni di Fabio Briatore, di passaggio a Rovigo per far visita ad alcuni notabili della città, tra cui mio fratello Vianello Monello.
E poi Fiscalion che, sotto le sembianze di un piccolo ragioniere metallizzato di Varallo Sesia, che impone il cambio degli euro in lire padane a tutti quelli che pagano regolarmente le tasse e incenerisce chi non ha partita Iva, se al di sotto dei trentacinquemila euro di reddito annuo. “Devono impararla tutta – sottolinea una nota della Lega – così finanziano il centralismo romano che ci mette nelle mani dei comunisti e dei burumba baramba. Anzi, bisogna dirla dritta che è ora di dire basta e che non ci frega niente di destra e sinistra”. Infine Vulnus Five, il feritore di Pontida. Questo Alberto da Giussano in acciaio, dall’alto dei suoi quindici metri, colpisce prima con l’arma arrugginita la vittima (meglio se mangiatore di kebab) e, dopo avergli cacciato a viva forza un imbuto in gola, procede all’alimentazione forzata con polenta e scopeton. “Te piaseva cus cus e tam tam, ah”, è la frase di scherno programmata.
Dal mondo politico arrivano i primi giudizi. “Credo si debba lavorare per instaurare un clima di collaborazione – spiega il sindaco Fausto Merchiori – il martellatore e i cinque amici proposti dall’opposizione potranno cooperare nell’interesse di tutti”. Beppe Osti, assessore allo Sport, rilancia con una proposta controcorrente: “Potremmo recuperare tutti: robot martellatori, cyborg padani, iguanodonti, tremors e organizzare un grande Octagon all’Interporto. Lo spazio non manca e Rovigo potrebbe diventare meta per moltissimi appassionati di arti marziali”.
I sindacati confederali dei metalmeccanici, intanto, minacciano ritorsioni. Tutte le fonderie locali, infatti, sono state allertate per la grande mole di straordinari che i lavoratori dovranno sostenere per preparare le colate per la cassoeula presso fusa, alimento di cui si cibano i robot padani.

Storie vere - Il drammatico epilogo

Sembrava tutto finito. E invece ora la Lega Nord chiede la rottamazione del robot martellatore di Nadia Romeo e Pat Pending, proponendone la sostituzione con una ronda formata da cinque cyborg padani allestiti in Val Trompia, grazie al know how acquisito in anni di produzione di mine antiuomo e armi da guerra. “Padroni a casa nostra – tuona il segretario provinciale Antonello Contiero – non è ammissibile che la giusta battaglia per la sicurezza sia combattuta da una specie di Mazinga spurio, mezzo extracomunitario e mezzo meridionale. Sappiamo infatti che l’assessore Romeo ha origini calabresi, mentre il professor Pending ha passaporto statunitense e, anzi, ha una certa notorietà nella sua nazione extracomunitaria per essere protagonista della Corsa più pazza del mondo. Poi diciamolo: ho sempre tifato per l’Insetto scoppiettante”.
La ronda robotizzata padana potrà contare su diverse competenze e ciascun componente avrà caratteristiche che lo renderanno insostituibile. A capo di tutti c’è Senaturex, androide risoluto e spettinato che grazie a particolari occhiali laser riesce a riconoscere immigrati, teppistelli e scimmie di mare. Con il potente raggio bruciadocumenti è in grado di rendere clandestino chiunque e, dunque, condannarlo all’espulsione. Il primo a incappare nell’inflessibile Senaturex è stato un quindicenne di Borsea che, reo di avere cambiato la marmitta al Fifty, si è visto incenerire la carta d’identità e il libretto del ciclomotore con conseguente deportazione in Darfur, non prima di essere stato processato per la ricettazione del motorino compratogli dall’ignaro zio Toni che ancora lo starebbe cercando.
Il braccio destro del capo è Segaiolus XXVII che, dotato di lame rotanti in acciaio temprato, è in grado affettare i pistolini di chiunque incautamente lo estragga in città. La segreteria provinciale della Lega ha già espresso il proprio dispiacere per il povero ottantquattrenne prostatico evirato dal robot che lo aveva pescato a orinare in un angolo nascosto dei giardini Marconi. Segaiolus, figlio di una tecnologia cinica e fredda, non si è impietosito di fronte alle suppliche del nonnino. “Ti prego – pare abbia detto l’anziano – il bagno del Dlf era occupato e mi vergognavo a farmela sotto davanti ai miei compagni di briscola”. Contiero è lapidario: «Eh beh, siamo dispiaciuti. Ma è meglio un innocente in galera che un ladro a piede libero. Poi questo ci ha un’età che non salta più i fossi per lungo”. (continua)

Storie vere - The End?

Triste epilogo per le tragiche vicende che hanno colpito Rovigo in questi giorni. Sterminati i vermi assassini e confinati in allevamenti a batteria gli iguanodonti, il mega robot martellatore della ditta Pending-Romeo si è improvvisamente trovato disoccupato e senza mostri giganti su cui sfogare la propria ira. Due le ipotesi inizialmente vagliate in un consiglio comunale straordinario monotematico: il conferimento dell'immane uomo meccanico al distretto della giostra di Bergantino, o in alternativa la sua nomina nel Cda di una qualsiasi partecipata. A salvare il martellatore da questa drammatica scelta, l'episodio di cronaca balzato sulle prime pagine dei giornali proprio ieri: tre marocchini sbronzi e alle prese con la dura legge del "a Rovigo non c'è un cazzo da fare" hanno pensato di passarsela via molestando i passanti, apostrofando le signore con poco graditi apprezzamenti sulla loro virtù e mostrando le pudenda alla folla inferocita, dopo che due pattuglie dei carabinieri erano intervenute per sottrarli al linciaggio. Atti di tale ferocia da far urlare all'emergenza criminalità in tutto il Polesine. Ecco dunque che per il robot martellatore si aprono nuove speranze di impiego nel campo della sicurezza: dopo aver sgominato vermi giganti e lucertoloni, al metallizzato tutore dell'ordine ora spetta il compito di impedire che simili atrocità possano ripetersi. "Pattuglierà le strade del centro con i propri magli rotanti ben in vista - spiega il sindaco Fausto Merchiori - Così i criminali sapranno che con questa amministrazione non si scherza". Il prossimo che dovesse essere sorpreso con il pistolino al vento, dunque, dovrà affrontare la sferza di nove tonnellate di metallo. Data l'inflessibilità del meccanico sbirro, tuttavia, la giunta starebbe prevedendo - in accordo con la minoranza - un certo numero di deroghe ai luoghi e alle circostanze in cui è possibile compiere atti osceni. "Varrà il principio cardine della legalità - ha spiegato l'avvocato Ettore Castrapuzi, incaricato di programmare la mente bionica del robot - Sarà inflessibile con chiunque abbia un reddito inferiore ai 12mila euro l'anno, mentre saprà chiudere un occhio verso i ceti agiati".

martedì 13 maggio 2008

Storie vere - cap. 5

La battaglia tra i tremors, gli iguanodonti mini e maxi e il robot martellatore è niente in confronto alla battaglia in consiglio comunale. In questo contesto fanno sensazione le proposte della giunta che, dopo il recupero di San Michele, rilancia l'ipotesi di trasformare la chiesa di San Francesco in coffee shop, lo stadio Battaglini in un raduno maori permanente, il parco Maddalena in una riserva per i tremors sopravvissuti al tritacarne Pending-Romeo, l'Interporto in parco di divertimenti con tanto di ruota stile Prater ed enorme effige al neon di Mario Borgatti, senza dimenticare all'ingresso il monumento a Maci, finalmente visibile da migliaia e migliaia di visitatori. Per l'opposizione controbatte il solito Avezzù: "Non si può trasformare San Francesco in un'enclave olandese. Sull'Interporto si può discutere, a patto che non vi siano nostalgiche montagne russe. I maori, invece, restino dove sono, al pari del monumento a Maci". Duro, inoltre, l'attacco sui tremors da parte di Aldo Guarnieri: "Prenderli a martellate è un errore e dimostra la scarsa lungimiranza della giunta Merchiori. Assieme agli iguanodonti vanno preservati e allevati per alimentare centrali a biomasse. Mettiamoli dunque al Maddalena, ma per colmare le buche utilizzate dai piccoli drogati per nascondere le loro bustine di spinelli pronti a essere iniettati". Interviene anche Maurizio Ferro, del Comitato per lo Sviluppo del Polesine: "La cacca pulita di iguanodonte è un'ottima risorsa da utilizzare in co-combustione con il carbone pulito di Polesine Camerini. Sarebbe uno spreco uccidere questi animali. Alleviamoli invece in uno stabilimento bassopolesano, creando quelle sinergie tra imprese da noi tanto auspicate".

Storie vere - cap. 4

Continua la proliferazione di strane specie animali a Rovigo. Dopo accurate indagini, è emerso che i Tremors sono fuggiti dal "Wild Italy Expo" organizzato al Censer lo scorso fine settimana. Immediato il sospetto di un raid della Lav per liberare gli animali dalle teche in cui erano esposti. Ma c'è anche chi pensa che lo stesso Massimo Borgato li abbia sguinzagliati scientemente, istigato dal suo cda belluino, nell'ambito di una strategia di "marketing emozionale". E mentre la Margherita fa cordone attorno al presidente del Censer, arriva l'attacco durissimo di Confindustria: "Da stipendificio ad allevamento di bigatti giganti e carnivori è un bel salto di qualità!", ha scherzato il presidente Antonio Costato, prima di essere sbranato da un iguanodonte di otto metri. L'assessore alla sicurezza Nadia Romeo ha proposto di affidare un incarico professionale al professor Pat Pending per la realizzazione di un enorme robot martellatore che elimini a mazzate tremors, iguanodonti mini, iguanodonti maxi, teppistelli e altre forme di vita da selezionare tramite lotteria comunale. "La vendita dei biglietti servirà anche a raccogliere risorse per le casse di Palazzo Nodari", ha commentato. Intanto non si hanno ancora notizie dell'assessore Luigi Osti, disperso dopo aver provocato un mega-iguanodonte, sfidandolo a chi pisciava più lontano.

Storie vere - cap. 3

Non si placa l'allarme per l'invasione di tremors nel sottosuolo del centro cittadino. Nonostante le proteste di gruppi animalisti e la diffida presentata dall'avvocato Ceruti, il vicepresidente della Provincia Gino Spinello ha dichiarato guerra biologica ai vermoni carnivori. Le guardie provinciali, su ordine dell'ufficio caccia e pesca, hanno introdotto nell'ecosistema alcuni esemplari di iguanodonte, alti 5 metri e particolarmente ghiotti di tremors. E l'idea sembra funzionare: dopo l'introduzione dei rettili giganti, infatti, le segnalazioni di tremors sono praticamente azzerate, salvo qualche comparsata in Tassina. Plaudendo all'acume di Spinello, il presidente Saccardin rilancia la sua candidatura a Roma: "Sarebbe un errore escludere dal Parlamento un uomo che ha così sapientemente salvato la nostra città". Nel frattempo si pone tuttavia il problema di come scacciare gli iguanodonti, che con la loro stazza provocano immensi danni al pavè di corso del Popolo, nonostante la copertura di asfalto, facendo schizzare pericolosi sampietrini contro i passanti. Interrogato sulla questione, l'assessore all'Urbanistica Gigi Osti si limita a tracciare un paragone tra le dimensioni del suo pisello e quelle dell'iguanodonte. Più determinato Spinello, che al tavolo sulla sicurezza in Prefettura lancia la proposta: introdurre in natura una nuova specie di iguanodonti alti 8 metri e particolarmente ghiotti di mini-iguanodonti.

lunedì 12 maggio 2008

Storie vere - cap. 2

Un mio amico angolano sostiene che la chiusura dei giardini del Maddalena ha creato una profonda crisi sociale per cui i bambini della Commenda, nel doposcuola, sono divenuti dediti agli stupefacenti. Il motivo? Il Comune, con la scusa di doverci piantare gli alberi, ha scavato buche dove i giovanissimi tossicomani nascondono le dosi, lontano dagli occhi delle mamme che da giorni invece presidiano l'ufficio del vicesindaco Graziano Azzalin proprio per lamentarsi della chiusura del parco. Per questo motivo Azzalin, poveretto, non segue più da 14 giorni la riabilitazione per il ginocchio fratturato sulle piste da sci quest'inverno.
L'assessore provinciale Brusco, su questo punto, avrebbe già pronta un'interrogazione per denunciare il disservizio: è inammissibile che i fisioterapisti dell'Usl 18 non riescano a farsi largo in mezzo a un assembramento di almeno 14mila genitrici. Il Dg dell'Ulss Marcolongo, per parte propria, respinge l'accusa di malagestione e pare intenzionato a riacquisire l'ex ospedale Maddalena per consentire un ampliamento del vicino Sert di via Gramsci, ormai inadeguato ad accogliere il numero di ragazzini che sono finiti nel tunnel della droga a causa dei lavori del Parco. L'opposizione, intanto, attacca chiedendo la rimozione di Marcello Mazzo, capogruppo del Pd e coordinatore del Sert rodigino. L'assessore Romeo tenta la mediazione e propone di assumere 700 guardie forestali da dotare di lanciafiamme da usare contro i baby tossici, ma anche contro i rumorosi accampamenti di badanti nel periodo estivo.

Storie vere - cap. 1

Dopo la nutria e il siluro, un altro pericolosissimo animale alloctono è stato introdotto nell'ecosistema polesano. Una colonia di tremors, i vermi giganti celebrati in un film di qualche anno fa, si aggirerebbe infatti nel sottosuolo della nostra provincia. Questi grossi invertebrati carnivori sono particolarmente attratti dalle vibrazioni. Sabato un vermone zannuto ha fatto strage tra la clientela del Wine Bar Roverella. Attirato dalla musica house pompata a 600 watt all'esterno del locale, il divoratore strisciante ha decimato un assembramento di truzzi durante l'happy hour. Dopodichè, soddisfatto dello spuntino, ha ordinato uno spritz. Immediata la presa di posizione di Merchiori, che ha invitato a non strumentalizzare l'accaduto, mentre i residenti dei palazzi vicini hanno chiesto di dedicare al verme assassino una via. Critico il direttore dell'Ascom: "Questi tremors mettono a rischio il commercio in centro". Drammatico il dibattito tra gli ambientalisti: se da un lato questa specie altera la catena alimentare, dall'altro sembra crudele abbattere gli esemplari. Interrogato sulla faccenda, Guido Romanin dei Verdi ha affermato: "Stiamo valutando. Non vogliamo essere sempre il partito del no". Gli animalisti della Lav hanno invece ricordato che anche i tremors soffrono e soprattutto che studi empirici provano un elevato grado di intelligenza: questi animali tendono infatti a far agonizzare il più possibile le loro prede, prima di ucciderle.


domenica 11 maggio 2008

Quiz

Nella denuncia del futuro degrado del San Michele (vedi post precedente), Avezzù ha affermato di essere stato stuzzicato da un assessore della giunta Merchiori, che sarebbe andato da loro a chiedere: "perchè non avete ancora detto nulla su quello che vogliono fare?" Vogliamo provare a scommettere chi è il giuda? In palio succulente rivelazioni sulla vita privata dei nostri politici.

Si possono ragionevolmente escludere il sindaco, l'assessora all'immigrazione Bruna Pineda e l’assessore al sociale Giancarlo Moschin. Da cassare con un elevato grado di certezza anche il vicesindaco Graziano Azzalin. Dato che il traditore, precisa Avezzù, è un uomo, salta anche Nadia Romeo (a meno di rivelazioni inattese stile "La moglie del soldato"). Restano Angelo Milan, Federico Frigato e i due assessori Osti, Beppe e Gigi. Non resta che piazzare le scommesse. Ecco le attuali quotazioni per puntare:

- Angelo Milan: 1-1000
- Federico Frigato: 1-500
- Gigi minestrina: 1-30
- Beppe Osti: 1-5

I piani segreti per consegnare Rovigo ai negri

Sui giornali di stamattina, l'ex sindaco Paolo Avezzù svela al mondo i piani segreti della giunta Merchiori per trasformare la chiesa di San Michele in una "casbah" per gli immigrati clandestini. Piani talmente segreti che erano da un'eternità sul sito del Comune (http://www.comune.rovigo.it/). Un ennesimo applauso alla stampa rodigina, dunque, per aver svolto in modo acritico il proprio ruolo di cassa di risonanza di una stronzata. Il ragionamento del buon vecchio Ned e dell'amico Piscopone insinuava che in un prossimo futuro il centro di accoglienza notturno sarà usato in particolare da perfidi negracci clandestini. Questi satanassi useranno l'ospitalità del centro, pensate, addirittura per dimostrare di avere una residenza, in attesa di ottenere il permesso di soggiorno. Un reato davvero incredibile. Dove andremo a finire?

venerdì 9 maggio 2008

Frigatour

Continua il tour dell’assessore alle Politiche per le frazioni, Federico Frigato. Riceviamo e volentieri pubblichiamo date e orari di ricevimento fissate per la prossima settimana. L’assessore sarà:

- lunedì 12 maggio a Buso alla scuola elementare, dalle 4.30 alle 5.40;
- mercoledì 14 a Granzette, bar "Da Mario" dalle 20.00 alle 20.30;
- venerdì 16 a Sant'Apollinare, all'eliporto, dalle 00.30 alle 2.00.

Come sempre, date e orari sono stati pianificati per garantire la massima accessibilità del servizio, andando incontro alle esigenze concrete dei cittadini.

domenica 4 maggio 2008

Le avventure del marchese Minestrina

Primo episodio: siamo nel mezzo del dibattito sugli sconti Ici per le giovani coppie. L'assessore Pineda e l'assessore Moschin premono per estendere il beneficio anche alle coppie non sposate. Anzi, anche alle coppie di fatto. Si apre una discussione sull'apocalittica prospettiva che gli aiuti economici vadano a finire alle coppie gay. Mentre la giunta comunale tenta di dipanare una questione filosofica ben al di sopra dei limiti intellettivi, etici e culturali dei suoi componenti, il neo-assessore Gigi Osti interviene a spron battuto con una serie di battute coprolaliche sugli omosessuali che "lo pigliano di qua", "lo pigliano di là", eccetera, esplicando il concetto con abbondanza di linguaggio gestuale e ridendo. Il tutto sotto lo sguardo inorridito di quella snob dell'assessora Pineda. Secondo episodio: un rappresentante della Fiab chiede di fare due chiacchiere sulle piste ciclabili. Incontra l'assessore ai Lavori Pubblici (Graziano Azzalin) e quello all'Urbanistica (Gigi Minestrina). Mentre il primo propone soluzioni alle questioni sollevate, il secondo si dilunga sui poteri taumaturgici della due ruote per la vita sessuale del ciclista: il continuo sfregamento della zona interessata sulla sella della bicicletta - spiega il colto Gigi - avrebbe infatti il potere di risvegliare e ringalluzzire il buon vecchio battacchione, predisponendolo per successive serate galanti. Il nesso con le piste ciclabili, tuttavia, resta sfuggente.
Gigi minestrina, ci hanno detto, è andato a sostituire la Salmaso in un'ottica di miglioramento della squadra di governo. Ma davvero si fatica ad immaginare quali infamie avesse combinato l'assessora defenestrata per riuscire ad essere peggio del suo rimpiazzo.