La proposta di dotare il Polesine di centrali nucleari è stata fortunatamente ritirata dopo l'annuncio che il Pentagono avrebbe già pronti i piani per un attacco chirurgico, "talmente persuasivo che riporterebbe il Polesine più o meno a com'era prima del taglio di Porto Viro", spiega ridendo un analista dell'intelligence. Caduta nel vuoto l'ipotesi di ospitare la base di Guantanamo a Zelo, si fa avanti un nuovo progetto che porterà il meritato sviluppo economico alla nostra provincia. Un operatore russo avrebbe infatti intenzione di realizzare una gigantesca conca di cemento armato a ridosso dell'argine del Po, all'altezza di Ficarolo, per stiparvi rifiuti tossici provenienti da non meglio precisati siti dell'est europa e dei paesi satelliti dell'ex Urss. "Ma non sarà la solita discarica - spiega l'ingegnere Dimitri Parakulov - bensì un sito multifunzionale, in grado di ospitare non solo l'area di stoccaggio di rifiuti speciali trattati, come fertilizzanti e armi chimiche scadute, ma anche centri per il conferimento di materiali fissili, scorie di plutonio e uranio provenienti da reattori nucleari. Siamo inoltre in contatto con alcune aziende, interessate a impiantare magazzini per lo stoccaggio di armi atomiche ad alto potenziale e testate al gas nervino. Tutt'intorno sorgeranno abitazioni, centri commerciali, serviti da una centrale a carbone e da una rete di termovalorizzatori". Immediato l'inchino delle categorie produttive polesane, cui si accoda la politica: "Certo, alcuni accorgimenti sulla sicurezza vanno studiati - dice Gino Spinello - Ma non precludiamoci un'occasione importante per lo sviluppo della nostra provincia". Più critica l'opposizione: "Certo, il progetto è buono - dice Renzo Marangon - ma cozza con il nostro piano, ben più ambizioso e articolato, di trasformare l'intero Polesine in un centro di detenzione per psicopatici criminali, stile "1997 - Fuga da New York". Come al solito la Provincia ragiona in piccolo. E' ora che si dimettano".
mercoledì 28 maggio 2008
Mille idee per lo sviluppo
La proposta di dotare il Polesine di centrali nucleari è stata fortunatamente ritirata dopo l'annuncio che il Pentagono avrebbe già pronti i piani per un attacco chirurgico, "talmente persuasivo che riporterebbe il Polesine più o meno a com'era prima del taglio di Porto Viro", spiega ridendo un analista dell'intelligence. Caduta nel vuoto l'ipotesi di ospitare la base di Guantanamo a Zelo, si fa avanti un nuovo progetto che porterà il meritato sviluppo economico alla nostra provincia. Un operatore russo avrebbe infatti intenzione di realizzare una gigantesca conca di cemento armato a ridosso dell'argine del Po, all'altezza di Ficarolo, per stiparvi rifiuti tossici provenienti da non meglio precisati siti dell'est europa e dei paesi satelliti dell'ex Urss. "Ma non sarà la solita discarica - spiega l'ingegnere Dimitri Parakulov - bensì un sito multifunzionale, in grado di ospitare non solo l'area di stoccaggio di rifiuti speciali trattati, come fertilizzanti e armi chimiche scadute, ma anche centri per il conferimento di materiali fissili, scorie di plutonio e uranio provenienti da reattori nucleari. Siamo inoltre in contatto con alcune aziende, interessate a impiantare magazzini per lo stoccaggio di armi atomiche ad alto potenziale e testate al gas nervino. Tutt'intorno sorgeranno abitazioni, centri commerciali, serviti da una centrale a carbone e da una rete di termovalorizzatori". Immediato l'inchino delle categorie produttive polesane, cui si accoda la politica: "Certo, alcuni accorgimenti sulla sicurezza vanno studiati - dice Gino Spinello - Ma non precludiamoci un'occasione importante per lo sviluppo della nostra provincia". Più critica l'opposizione: "Certo, il progetto è buono - dice Renzo Marangon - ma cozza con il nostro piano, ben più ambizioso e articolato, di trasformare l'intero Polesine in un centro di detenzione per psicopatici criminali, stile "1997 - Fuga da New York". Come al solito la Provincia ragiona in piccolo. E' ora che si dimettano".
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