mercoledì 28 maggio 2008
Mille idee per lo sviluppo
La proposta di dotare il Polesine di centrali nucleari è stata fortunatamente ritirata dopo l'annuncio che il Pentagono avrebbe già pronti i piani per un attacco chirurgico, "talmente persuasivo che riporterebbe il Polesine più o meno a com'era prima del taglio di Porto Viro", spiega ridendo un analista dell'intelligence. Caduta nel vuoto l'ipotesi di ospitare la base di Guantanamo a Zelo, si fa avanti un nuovo progetto che porterà il meritato sviluppo economico alla nostra provincia. Un operatore russo avrebbe infatti intenzione di realizzare una gigantesca conca di cemento armato a ridosso dell'argine del Po, all'altezza di Ficarolo, per stiparvi rifiuti tossici provenienti da non meglio precisati siti dell'est europa e dei paesi satelliti dell'ex Urss. "Ma non sarà la solita discarica - spiega l'ingegnere Dimitri Parakulov - bensì un sito multifunzionale, in grado di ospitare non solo l'area di stoccaggio di rifiuti speciali trattati, come fertilizzanti e armi chimiche scadute, ma anche centri per il conferimento di materiali fissili, scorie di plutonio e uranio provenienti da reattori nucleari. Siamo inoltre in contatto con alcune aziende, interessate a impiantare magazzini per lo stoccaggio di armi atomiche ad alto potenziale e testate al gas nervino. Tutt'intorno sorgeranno abitazioni, centri commerciali, serviti da una centrale a carbone e da una rete di termovalorizzatori". Immediato l'inchino delle categorie produttive polesane, cui si accoda la politica: "Certo, alcuni accorgimenti sulla sicurezza vanno studiati - dice Gino Spinello - Ma non precludiamoci un'occasione importante per lo sviluppo della nostra provincia". Più critica l'opposizione: "Certo, il progetto è buono - dice Renzo Marangon - ma cozza con il nostro piano, ben più ambizioso e articolato, di trasformare l'intero Polesine in un centro di detenzione per psicopatici criminali, stile "1997 - Fuga da New York". Come al solito la Provincia ragiona in piccolo. E' ora che si dimettano".
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