mercoledì 21 maggio 2008
Cronache dell'alluvione
E' bastato un acquazzone, ieri pomeriggio, per riportare la memoria dei polesani al disastro del 1951, quando un'esondazione del Po trasformò la provincia di Rovigo nel laghetto più grande d'Italia. Stamattina ho visto molti anziani al bar sciogliersi in lacrime, leggendo le cronache dei giornali, che narrano di un capoluogo nuovamente assediato dalle acque. Orde di cittadini inferociti hanno assaltato il Comune, sfogando la propria ira sull'esposizione di macchine da scrivere d'epoca presenti nel salone d'onore. "E' incredibile - urla una signora - che ogni volta che piove mi si allaghi il mio bel bunker antiatomico, scavato tre metri sotto il suolo". E mentre vengono prese d'assalto le concessionarie di catamarani e mosconi, dagli uffici dell'Urbanistica annunciano che sarebbero allo studio nuovi quartieri residenziali su palafitte. Scontata la polemica dell'opposizione: "Quando governavamo noi - attacca Paolo Avezzù - non solo non si allagavano le strade, ma pioveva quando doveva piovere e faceva sole quando doveva fare sole". Provvedimenti immediati anche da parte del Comitato Anti-Siccità di Grignano, che da oggi muta il suo nome in Comitato contro la Siccità e gli Acquazzoni.
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