venerdì 16 maggio 2008

Storie vere - Strascichi

Momenti di panico per le vie della città, ieri mattina. Il robot padano Vulnus Five, nel tentativo di distruggere il venditore libanese di kebab vicino a Palazzo Nodari, ha incautamente sbagliato mira, scagliando un missile all'uranio impoverito contro i vicini palazzi di via Celio. L'intero lato destro della via è stato spazzato via dalla potenza del padano ordigno, già testato con pregevoli risultati sulle capanne di fango dei pastori afgani. Praticamente rasa al suolo la suntuosa dimora della famiglia Costato, fortunatamente senza esiti fatali per il servitore filippino che stava rassettando il salotto. Festeggia lo scampato pericolo la famiglia Costato, seppure in lutto per la prematura scomparsa del giovane Antonio, recentemente divorato da un iguanodonte. Morte che, dicono, non sarà valsa a nulla: "Una volta espulso sotto forma di popò - dice il padre Luigi - potrà contribuire all'alimentazione, in co-combustione con il carbone pulito, della centrale di Polesine Camerini, com'era nei suoi sogni". Cade dalle nuvole Federico Saccardin, il presidente della Provincia, che pure si trovava al lavoro nell'edificio antistante: "Non ho sentito nessun boato. Ero assorto nel lavoro. Mi riservo di commentare domani, dopo aver letto i giornali". Per l'impressionante esibizione di forza e il cinico disprezzo della vita umana, Vulnus Five è stato comunque promosso sul campo a braccio destro di Senaturex.

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