domenica 25 maggio 2008

Vianello Monello: il mistero si infittisce

La presunta morte di Vianello Monello non smette di fare clamore in provincia. Attila Coretti, il ricercatore della Spectre incaricato di esaminare il Dna del corpo sepolto al golf club di Albarella, sarebbe partito per una lunga vacanza in una comunità per fricchettoni della Vandea. Prima di sparire, tuttavia, ha lasciato un videomessaggio ad un confidente: "Ad un secondo esame del Dna del corpo - confessa - non sono più sicuro delle conclusioni iniziali. I risultati di questo test divergono significativamente da quelli del primo. Del resto confesso che ho svolto quel test durante l'addio al celibato di mio fratello". Nella notte successiva alla partenza di Coretti, tre individui mascherati si sono introdotti nella camera mortuaria dell'ospedale di Trecenta, trafugando il corpo dalla cella frigorifera. Unico testimone dell'accaduto è un anziano, che girovagava nel parcheggio dell'ospedale, dove si era perso intorno alle quattro del pomeriggio: "Erano tre ciccioni, vestiti con tute mimetiche con la scritta SAVM. Si muovevano più o meno come tre Ollio, ma senza i tre rispettivi Stanlio". Racconto confuso, che tuttavia lascia spazio a numerose congetture. Massimo riserbo da parte degli investigatori, che promettono di risolvere il caso in fretta. Svanita l'ipotesi di un intervento del RIS di Parma, sembra ormai certo che le indagini saranno affidate al commissario Basettoni. Ma la vicenda apre un nuovo capitolo della polemica contro l'Asl 18: "E' davvero scandaloso che i sistemi di sicurezza del San Luca si siano rivelati tanto carenti! - tuona l'assessore provinciale Brusco - L'ennesima dimostrazione che il direttore generale Marcocaco sta smantellando il San Luca". Piccata la replica di Marcolongo: "Intanto non mi chiamo Marcocaco - dichiara - E se non la smettono di chiamarmi così, mi inventerò anch'io dei soprannomi cretini". L'asl 18 avrebbe incaricato ufficialmente un consulente esterno per trovare nomignoli ridicoli ai rompiballe rifondaroli o sindacalisti: "Caro Brusco - aggiunge Marcolongo - d'ora in poi ti chiamerò Baffone Brontolone, va bene?"

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